cosa fare prima di buttare uno smartphone

Cosa fare PRIMA DI BUTTARE uno smartphone

Niente da fare. Hai provato e riprovato, ma il telefono non funziona e non si accende. La soluzione più naturale è quella di comprarne uno nuovo o ricondizionato. Prima però andrebbe buttato e smaltito. Tuttavia potrebbero esserci delle soluzioni alternative che potrebbero essere utili per l’ambiente, per il prossimo, o anche per lo stesso proprietario. Ecco qualche consiglio utile prima di buttare uno smartphone!

1) Hai già considerato di ripararlo?

Tra consumismo e obsolescenza programmata, lo smaltimento di rifiuti elettronici negli ultimi anni sta diventando problematico. Secondo il Parlamento Europeo, che entro la fine del 2022 promuoverà una legge per il diritto alla riparabilità, solo nel 2019 sono stati prodotti 53 milioni di tonnellate di rifiuti elettronici e solo una piccola parte viene correttamente riciclata. Il primo consiglio potrebbe essere di ripararlo, se possibile. In Italia ci sono delle realtà come i Restart Party o i Repair Cafè, che possono aiutarti a imparare a riparare il tuo smartphone, gratuitamente o a costo contenuto. In questo modo aiuti l’ambiente (e le tue tasche) prolungando il ciclo di vita del tuo smartphone. Qui una lista su Google Maps con tutti i Repair Cafè in Italia.

Se invece hai manualità e confidenza con le apparecchiature elettroniche, in Rete si trovano moltissime guide per la riparazione dei dispositivi in autonomia. Molti di questi tutorial consigliano l’acquisto di kit di riparazione su Amazon, come ad esempio iFixit. I prezzi variano a seconda del kit e del dispositivo da riparare. A Modena è invece attivo il servizio T-Riparo, che spiega a chi desidera, come riparare i propri oggetti elettronici e non. Ovviamente verifica prima che sia ancora in garanzia e che il danno sia coperto dal produttore.

2) Utilizzo alternativo

Prima di buttare uno smartphone, se è ancora funzionante e non ha difetti importanti, potresti trovarne un utilizzo alternativo, accertandoti però che gli aggiornamenti siano garantiti e che non ti espongano ad un problema di sicurezza. Tra il nuovo uso che si può destinare ad un vecchio telefono, oppure tablet, può esserci un hub per il controllo della smart home, un telecomando remoto, una videocamera, una telecamera di sicurezza. Ma può essere utilizzato anche come assistente scientifico o console per il gaming.

3) Funziona ancora? Vendilo

Se è un cellulare usato in buono stato e ancora funzionante, puoi pensare di rivenderlo come usato. Anche questo modo può essere utile per l’ambiente, per l’economia circolare e per far risparmiare qualche soldino a chi ne ha bisogno, che sia un amico, un parente o un estraneo. Ovviamente, assicurati di aver cancellato prima tutti i tuoi dati e rimosso i tuoi account.

L’infografica di Subito.it sul risparmio ambientale grazie ai prodotti usati.

4) Prima di buttare uno smartphone, rigeneralo e guadagna

Vendere smartphone per poterli ricondizionare incontra spesso sfide complesse. Anche se non sempre può valere la pena acquistare un telefono rigenerato, il mercato della rigenerazione è in forte crescita e nel 2030 potrebbe valere fino a 100 miliardi di euro. Secondo la Commissione Europea il processo di rigenerazione potrebbe portare entro quella data fino a 150 miliardi di metri cubi di gas naturale risparmiati. Tuttavia secondo una ricerca di Kantar, il 23% degli italiani non è interessato a vendere un telefono usato, mentre il 66% ha riferito di tenerlo conservato come telefono di scorta, ma è anche vero che il 32% ha dichiarato di non averlo mai utilizzato (studio Kantar COMMISSIONATO DA SWAPPIE).

Online ci sono realtà come ReHappy, Swappie, TrenDevice, Apple e BackMarket, che ritirano smartphone e altri dispositivi usati, anche se spesso è un servizio mirato per professionisti e aziende. In una sezione apposita vi sono dei moduli da compilare al fine di verificare lo stato del prodotto e farne una rapida valutazione, per poi essere ricontattati e prenotare il ritiro. Apple ritira gli iPhone in permuta per vendere il nuovo dispositivo e risparmiare sull’acquisto finale o ricevere una gift card. Amazon con Recommerce permette di valutare e vendere il proprio telefono cellulare. Infine anche reBuy acquista il tuo vecchio prodotto per rigenerarlo e rivenderlo.

5) Prima di buttare uno smartphone, donalo!

Prima di buttare uno smartphone puoi sempre considerare l’idea di donarlo. Restarters Firenze, è un’associazione che dal 2018 collabora con il Jane Goodall Institute Italia per la raccolta di cellulari, smartphone e tablet obsoleti. La raccolta è parte di un progetto globale, che ha come fine trattare i rifiuti elettronici in maniera più virtuosa rispetto a quanto previsto dalle normative. Dunque non sono classificati come RAEE (rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche), ma come oggetti di recupero di materiali, quali metalli preziosi, rame e altri materiali utilizzati per schede e componenti elettronici. Una volta disassemblati batterie e carcasse vengono regolarmente smaltiti, mentre le schede sono cedute ad aziende in grado di estrarre alcune delle 27 materie prime critiche, quali antimonio, berillio, cobalto, fluorite, indio, gallio grafite, tantalio, terre rare, oro, argento, platino e rame. Per trovare un punto di raccolta in cui è possibile donare tali dispositivi, è possibile consultare questa pagina. Verranno poi scelti i dispositivi che rimarranno nei punti; quelli funzionanti e ancora utilizzabili saranno testati e resettati e infine messi a disposizione di chi ne farà richiesta, quali scuole e realtà in sostegno a persone indigenti.

6) Portalo in un centro di raccolta/negozio

I telefoni e altri prodotti elettronici, sono come già detto considerati RAEE. In questo sito sono raccolti tutti i dati per i centri di raccolta in cui portare un dispositivo da smaltire. Servizi come Amazon, in caso di acquisto di un nuovo device, aiutano l’utente a riciclare con i propri partner, i propri dispositivi. Qui il modulo per la richiesta di ritiro. Non solo la piattaforma di e-commerce, qualsiasi negozio è tenuto per legge a ritirare il prodotto usato nel caso di acquisto di un nuovo dispositivo. Se l’oggetto ha dimensioni contenute, puoi portarlo comunque in negozio senza acquistare nulla. Puoi informarti presso il tuo negoziante di fiducia. Se vuoi portarlo in autonomia in un centro di raccolta, è possibile prenotarsi tramite app. Ricordati, prima di buttare uno smartphone e prodotti elettronici, che NON VANNO GETTATI nella raccolta indifferenziata.

7) Trasformalo in un pezzo d’arte

Aziende come Xreart utilizzano vecchi dispositivi per la realizzazione di opere d’arte. Sono perlopiù destinati ad appassionati di tecnologia e prevedono delle cornici con l’anatomia di un prodotto tecnologico disassemblato. I prezzi non sono certo abbordabili, ma si possono comprare rarità come i vecchi iPhone, iPod, smartwatch e telefoni Nokia o Android. Certo, a livello di sostenibilità non sono proprio l’ideale perché non si riciclano i materiali preziosi, ma è sempre una idea regalo o un oggetto d’arredamento alternativo e di certo non banale. Volendo, si possono acquistare anche kit per crearne uno in autonomia, per gli amanti del DIY. Cliccando qui, avrai diritto ad accedere automaticamente al codice “smartphonology” e ricevere il 10% di sconto al checkout senza alcuna operazione.

8) Crei gioielli? Pensa all’e-mining!

Il mining negli ultimi anni è diventato sinonimo di estrazione di criptovalute. Una pratica che ha un grande impatto ambientale e che potrebbe superare i costi economici e ambientali, rispetto ai benefici. Tuttavia si sta diffondendo l’e-mining (ne ha parlato qui il New York Times), ovvero la pratica che estrae fisicamente oro e metalli dalle schede dei prodotti elettronici. Realtà come Pandora hanno in programma la creazione di gioielli con materiali come ad esempio oro riciclato. In Italia ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) sta lavorando da diverso tempo nella diffusione di una tecnologia in grado di estrarre l’oro dai componenti dei device come smartphone e PC. Gli appassionati possono anche estrarlo in autonomia, ma è un processo costoso e a tratti anche pericoloso, per via degli strumenti e prodotti chimici necessari, senza contare il procedimento. In più il materiale estratto potrebbe essere di quantità esigua.

E tu hai altri consigli? Utilizza il box dei commenti, per raccontarci la tua esperienza!

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Giornalista pubblicista, SEO Specialist, fotografo. Da sempre appassionato di tecnologia, lavoro nell'editoria dal 2010, prima come fotografo e fotoreporter, infine come giornalista. Ho scritto per PC Professionale, SportEconomy e Corriere della Sera, oltre ovviamente a Smartphonology.