Bitdefender, società di sicurezza informatica, ha illustrato come a settembre un terzo degli smartphone Android saranno obsoleti e non più supportati. Secondo quanto riferito dall’azienda, gli smartphone con a bordo il sistema operativo di Google rappresentano il 70% circa del mercato. Parte dei dispositivi potrebbero però rappresentare un rischio per la privacy di chi li utilizza, in quanto l’azienda di Mountain View non distribuisce più patch di sicurezza.
Negli ultimi 14 anni Big G ha rilasciato molte versioni di Android, con le ultime tre che continueranno a ricevere un supporto adeguato. Normale consuetudine per Google, che lancia ogni anno una nuova versione del robottino verde e che supporta con aggiornamenti e update per la sicurezza in media per tre anni (qui, tutti i bollettini della sicurezza di Google per i terminali Android). Gli utenti che però riescono ad utilizzare lo stesso telefono per più di tre anni, potrebbero trovarsi di fronte ad un rischio di sicurezza, perché passato il triennio i terminali solitamente non sono più oggetto di update. Ovviamente ci sono delle eccezioni: dipende dal produttore, o dai vari accordi. Ad esempio alcuni modelli Samsung lanciati dopo il 2019, riceveranno cinque anni di aggiornamenti mensili di sicurezza.
Perché è importante considerare la durata del supporto software
Quando si acquista un nuovo smartphone, in genere le variabili che l’utente tende a considerare sono la diagonale del display, la facilità d’utilizzo, le performance e le fotocamere. La durata del supporto software è una caratteristica che viene trascurata spesso quando si prende in considerazione un dispositivo da acquistare. Alle volte potrebbe essere un problema; chi utilizza un dispositivo anche oltre il termine del supporto e ne viene scoperta una vulnerabilità, non riceverà le famose patch di sicurezza, con il device che potrebbe diventare un potenziale rischio per la propria privacy e la propria sicurezza.
Diversamente dai dispositivi iOS, lo spazio del sistema operativo Android è frammentato. Come ricorda Bitdefender, si possono trovare ancora dispositivi con Android la cui versione risale ad un decennio fa e contrariamente a quanto si possa credere, sono ancora molto diffusi. L’azienda di sicurezza ha analizzato i device che a bordo utilizzano Bitdefender Mobile Security. Secondo la propria ricerca, se si prende in considerazione la data di settembre 2022, i dispositivi immessi sul mercato con a bordo Android 10 potrebbero non ricevere più patch per l’imminente arrivo di Android 13. Questo vorrebbe dire che il 35% degli smartphone con a bordo il software di Bitdefender, saranno privi delle patch (e degli aggiornamenti successivi di Android).
Attenti agli utilizzi alternativi
Quando viene scoperta una vulnerabilità su un dispositivo ancora supportato, è necessario aggiornare subito il device, attraverso gli aggiornamenti rilasciati dall’azienda o dal produttore il prima possibile. Sugli Android a fine ciclo di vita, non è però sempre possibile. Alle volte i vecchi dispositivi vengono utilizzati per utilizzi alternativi, ma anche in questo caso potrebbe essere un problema. Ad esempio, gli smartphone potrebbero essere utilizzati come telecamere di sorveglianza. Ma se un dispositivo ha una vulnerabilità che non verrà corretta perché non soggetto ad aggiornamenti, potrebbe essere sfruttata da malintenzionati per acquisire immagini in diretta dalla propria abitazione. Questo vale anche per i dispositivi smart utilizzati in casa: è bene verificare che i sistemi operativi siano ancora supportati dai produttori.
Come risolvere?
Il consiglio dell’azienda è (ovviamente) quello di installare la propria soluzione software, oppure passare ad un dispositivo più recente, che può ricevere le patch di sicurezza. E se si utilizza un vecchio smartphone per un utilizzo alternativo, che non sia qualcosa che possa minare la propria privacy (NdR).
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