Mentre in Rete si susseguono leak e indiscrezioni relativi alla integrazione di ChatGPT su Bing, Google sorprende tutti e due giorni prima di un evento fissato da Big G, ecco l’annuncio dell’arrivo di Bard. Solo pochi giorni fa Google aveva promesso che l’IA impiegata dai propri prodotti era solo un assaggio e che prossimamente si sarebbero viste delle novità. Arrivate nella serata del 6 febbraio, in cui Alphabet tramite un blog post scritto dal CEO Sundar Pichai, ha presentato Bard. Alimentato da LaMDA, si tratta di un servizio sperimentale di Intelligenza Artificiale conversazionale. Sarà disponibile al pubblico nelle prossime settimane, mentre allo stato attuale è aperto a “tester fidati”. Il resto del blog post parla poco di Bard e più delle passate innovazioni di Alphabet in termini di Intelligenza Artificiale. Si parla di PaLM, LaMDA e MusicLM, di cui abbiamo parlato recentemente. Inoltre la nuova promessa è quella che molte altre novità saranno introdotte nelle prossime settimane e nel corso dell’anno.
Come funziona Bard
Come si apprende dal CEO di Alphabet, Bard prova a combinare la conoscenza del mondo con le potenzialità dei modelli linguistici di casa Google. Prende informazioni dal Web per offrire risposte fresche e di alta qualità. Secondo il numero uno della casa di Mountain View, può essere “uno sbocco per la creatività e un trampolino di lancio per la curiosità”. Per comprendere le sue capacità sarebbe in grado di spiegare a un bambino di 9 anni le nuove scoperte del telescopio spaziale James Webb della NASA. Ma può anche fornire informazioni sportive o esercitazioni per le proprie skills. Allo stato attuale si basa su una versione lite di LaMDA, la quale richiede una potenza di calcolo inferiore per arrivare a più utenti e ottenere più feedback, che saranno combinati insieme ai test interni. I test saranno utili a soddisfare un elevato livello di qualità, sicurezza e fondatezza nelle informazioni del mondo reale.
L’implementazione nella Ricerca
Sundar Pichai promette che “presto” nella Ricerca sarà possibile avvalersi delle funzioni basate sull’IA in grado di setacciare informazioni complesse e prospettive multiple in formati semplici da assimilare. In questo modo si potrà comprendere in modo rapido il quadro generale, per ottenere più informazioni dal Web. A prescindere che si cerchi prospettive aggiuntive, ad esempio blog di persone che suonano piano e chitarra o approfondire un argomento correlato, come i passaggi per iniziare da principiante. In genere chi effettua una ricerca su un motore di ricerca, sono in cerca di risposte rapide e concrete. Rimanendo in tema musicale, ad esempio una ricerca potrebbe essere “quanti tasti ha un pianoforte?”. Tuttavia sempre più persone si rivolgono a Google per approfondimenti e comprensione, ad esempio “il pianoforte o la chitarra sono più facili da imparare e di quanta pratica hanno bisogno?” Imparare a conoscere un argomento come questo può richiedere un grande sforzo per capire cosa hai veramente bisogno di sapere e le persone spesso vogliono esplorare una vasta gamma di opinioni o prospettive.

Come cambierà la Ricerca con Bard
La ricerca dunque cambierà e potrà essere più precisa e conversazionale. Ma andrà a sostituire quello che fino ad oggi è considerato il “risultato zero” ovvero la posizione che si trova ancora prima del primo risultato su Google, chiamati “snippet in primo piano”. Il motore di ricerca già sfruttava una soluzione simile, anticipando i propri servizi prima dei contenuti dei siti web o dei content creator. Un servizio che è costato decisamente molto ad un sito come “Ora Esatta”. Le informazioni proposte da Bard saranno utili dunque agli utenti che non andranno probabilmente a visitare i siti Web (come già succedeva con l’Assistente di Google, o Alexa), soddisfatti dal risultato di Google, prelevato probabilmente dagli stessi siti da cui ricava informazioni.


Cosa ci dice il blogpost
Insomma Google va di fretta. Dopo aver rivendicato con determinazione la scorsa settimana la propria leadership in termini di Intelligenza Artificiale, ora Big G cerca di giocare d’anticipo e implementare le nuove funzionalità in Ricerca per contrastare la “minaccia” di Bing che integrerà ChatGPT, come alcune indiscrezioni promettono da qualche giorno. Quale che siano le motivazioni o gli obiettivi, una cosa è certa. ChatGPT ha avuto il potere di dare una spinta al mondo della tecnologia e dell’Intelligenza Artificiale, tanto da muovere Big G e incutere timore ad un gigante come Google. Che per non dover trovarsi per la prima volta ad inseguire qualcuno, si trova nella scomoda posizione di correre più veloce per non rimanere indietro in un campo in cui finora ha primeggiato. Quello della Ricerca. Sarà arrivato in tempo, Bard? Lo scopriremo nelle prossime settimane, ma la verità è che ora la ricerca per gli utenti cambierà. E sarà più conversazionale e precisa. A discapito dei creatori di contenuti dei siti Web.
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