In seguito all’invasione russa in Ucraina, iniziata lo scorso 24 febbraio, diversi brand di tecnologia, tra cui Samsung ed Apple, hanno abbandonato il Paese. In particolare i brand statunitense e sudcoreano guidavano il mercato russo in termini di spedizioni e ricavi. Cupertino ha bloccato le vendite in Russia dal 1° marzo, pochi giorni dopo anche Samsung. I due principali marchi hanno dunque lasciato un vuoto che gli smartphone cinesi rimasti al momento faticano a colmare, considerando i problemi di approvvigionamento e la posizione della Cina sulla crisi, senza contare i lockdown nelle città del Paese che rallentano la produzione di componenti.
Secondo il report di Counterpoint, i consumatori russi si sono dunque accalcati per comprare scorte limitate degli smartphone dei brand che hanno lasciato il Paese. Stando infatti a quanto riportato dalla società di ricerca, le vendite degli telefoni russi sono leggermente aumentate a marzo. Ma la diminuzione delle scorte dei brand più performanti, hanno conseguentemente portato ad una drastica diminuzione ad aprile. Inoltre in Russia non vi è stato lo slancio che avrebbero comportato l’arrivo di iPhone SE 2022 e della nuova serie Galaxy A.
Il decreto con cui la Russia consente le importazioni parallele
La Russia ha dunque temporaneamente legalizzato le importazioni parallele, consentendo l’importazione degli smartphone da canali non ufficiali. Un mercato che si differenzia da quello grigio che invece coinvolge canali di distribuzione non autorizzati dal produttore, in quanto il governo ne è a conoscenza ed è in grado di tassarne le vendite. Non è però chiaro quando il governo russo interromperà le importazioni parallele.
Il primo lotto delle importazioni parallele è apparso a fine maggio, nonostante il decreto risalga a marzo 2022. Telefoni come Samsung Galaxy A23, A33 e A53 e la variante Alpine Green di iPhone 13, lanciati in seguito all’uscita dei due brand dal Paese, sono in vendita presso i principali rivenditori russi. Tutti i dispositivi sono importati dal Kazakistan, infatti i numeri dei modelli terminano con la sigla “KZ”.
I problemi che potrebbero portare i dispositivi importati
Ciò comporta però alcuni problemi per i consumatori. Gli acquirenti di iPhone 13 potrebbero riscontrare difficoltà nel caricamento laterale di alternative alle app bloccate in Russia, diversamente grazie al sistema aperto di Android, gli utenti Samsung non avranno le stesse difficoltà. Anche i prezzi saranno più elevati e il servizio post-vendita non è garantito dagli store ufficiali. Infine i riparatori di terze parti potrebbero avere difficoltà a recuperare i pezzi di ricambio. Gli operatori potrebbero inoltre bloccare alcuni degli smartphone, a meno che non venga inserita una SIM supportata. Tali dispositivi rappresentano il 20% delle importazioni parallele di Samsung nel Paese. Ad ogni modo, secondo Counterpoint, i brand potrebbero trovare un modo per disattivare i device se ritenuto necessario.
Le prospettive future
I problemi di approvvigionamento russi verranno quindi temporaneamente limitati grazie alle importazioni dal Kazakistan, ma la quantità rimarrà comunque bassa, perché i distributori dovrebbero rifornirsi da vari Paesi. La fiducia dei consumatori in tali smartphone potrebbe comunque rimanere bassa, specialmente per via dei problemi con la garanzia e della potenziale impossibilità di utilizzare app come Apple Pay, Google Pay e simili. Alcuni rivenditori russi hanno comunque iniziato a vendere dispositivi ricondizionati, più idonei per i consumatori per via dei prezzi più bassi e della possibilità del servizio post-vendita nei negozi ufficiali.
Samsung deterrà probabilmente il primato nelle importazioni parallele, grazie alla possibilità di utilizzare le app. Nel mentre Xiaomi, realme e HONOR potrebbero godere del vuoto lasciato dai leader delle vendite e spedizioni in Russia entro la fine dell’anno, ma il mercato globale sembrerebbe comunque destinato a perdere quote. Ci si aspetta 1 miliardo di smartphone spediti globalmente in meno. A maggio sono stati spediti per la prima volta in 10 anni meno di 100 milioni di smartphone, senza contare che Samsung potrebbe avere un’enorme quantità di smartphone fermi per via della carenza di domanda e, tra le altre cose, l’uscita dalla Russia.
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