Ora la telenovela sembra davvero finita e la spunta Sam Altman, che torna alla guida di OpenAI, con buona pace del (vecchio) CdA. La notizia arriva nell’ultima mezz’ora dal profilo ufficiale di OpenAI su X.
L’azienda in un tweet ha riferito: “Abbiamo raggiunto un accordo affinché Sam Altman ritorni in OpenAI come CEO con un nuovo consiglio iniziale composto da Bret Taylor (presidente), Larry Summers e Adam D’Angelo. Stiamo collaborando per definire i dettagli. Grazie mille per la pazienza dimostrata durante questo processo“.
Commenta così il diretto interessato, Sam Altman: “Adoro Openai e tutto ciò che ho fatto negli ultimi giorni è stato al servizio di tenere unita questa squadra e la sua missione. quando ho deciso di unirmi a MSFT la sera del sole, era chiaro che fosse la strada migliore per me e per il team. con il nuovo consiglio e il supporto di w satya, non vedo l’ora di tornare a openai e di consolidare la nostra forte partnership con msft“.
Il commento di Satya Nadella: “Siamo incoraggiati dalle modifiche alla scheda OpenAI. Riteniamo che questo sia un primo passo essenziale verso una governance più stabile, ben informata ed efficace. Sam, Greg e io abbiamo parlato e concordato che hanno un ruolo chiave da svolgere insieme al gruppo dirigente dell’OAI nel garantire che l’OAI continui a prosperare e a sviluppare la sua missione. Non vediamo l’ora di consolidare la nostra forte partnership e di offrire il valore di questa prossima generazione di intelligenza artificiale ai nostri clienti e partner“.
Si conclude così la vicenda, dopo un terremoto societario che ha visto inizialmente l’uscita di scena di San Altman ad opera del vecchio CdA di OpenAI. Azione che in meno di poche ore ha provocato la rivolta dei dipendenti, tra cui Mira Mirati, nominata inizialmente CEO ad interim e il dietrofront di quelli considerati come uno dei fautori del licenziamento del padre putativo di ChatGPT, Ilya Surskever.
A vincere il braccio di ferro ovviamente Sam Altman, rimasto “disoccupato” meno di 24 ore grazie al suo breve passaggio in Microsoft e la stessa azienda di Redmond, forte di miliardi di dollari di investimenti in OpenAI. A farne le spese proprio il CdA, che apparentemente non trova al suo interno Emmet Shear, nominato solo poche ore fa nuovo CEO di OpenAI, ma che già era al centro di controversie, come riportato dall’agenzia AGI.
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