Con l’inverno che incombe, una delle più celebri citazioni di Game of Thrones sale rapidamente alla mente, in un contesto geopolitico, economico ed energetico che preoccupa gli italiani e gli europei. L’inverno sta arrivando, come spesso viene affermato nella serie TV di successo Il Trono di Spade, che prende spunto dai libri di George R. R. Martin. Con la nuova stagione, crescono i timori legati ai blackout elettrici ed energetici. Secondo un recente studio di reichelt elektronik, commissionato alla società di ricerca OnePoll, 4.000 utenti in Europa di cui 1 su 4 italiano, hanno evidenziato le preoccupazioni per la stagione fredda.
Italiani poco fiduciosi: gli intervistati temono diversi blackout
In Italia l’86% degli intervistati si aspetta interruzioni di corrente nel corso dell’inverno. Il 6% ritiene che potremmo fare invece conti con inconvenienti anche una volta a settimana, più del doppio credono invece che possa accadere più volte in sette giorni. Il 47% è invece fiducioso che un potenziale blackout possa durare meno di 1 ora, ma il 31% teme che la corrente potrebbe essere fuori uso fino a tre ore, ma il 10% teme anche di più.
Ma i blackout non sono gli unici elementi che destano preoccupazioni nei cittadini italiani ed europei. A preoccupare molto anche la potenziale mancanza di acqua calda per il 34% degli interpellati, o l’impossibilità di riscaldare l’abitazione. Un’altra paura prende in considerazione l’eventualità che le pompe d’acqua degli edifici si guastino e non riescano ad erogare acqua, per il 41% degli intervistati. Una particolare ansia che ha colpito il 36% degli intervistati, è che a causa di un’interruzione di corrente, gli apparecchi medici possano andare fuori servizio.

Il 33% degli italiani interpellati sembrano sapere cosa fare in caso di blackout, tuttavia solo il 10% potrebbe essere in grado di riuscire a fronteggiare un’interruzione di 24 ore. Il 61% si è munito di coperte calde, il 55% di torce, candele o lampade da campeggio (47%). Solo il 17% possiede invece una quantità sufficiente di combustibile per la stufa a gas o il camino, mentre solo il 13% possiede generatori di elettricità. Il 4% non ha dotazioni o scorta di emergenza per dover fronteggiare un eventuale blackout.

Cambiano le abitudini
Al centro del dibattito politico europeo vi è la ricerca di soluzioni per arginare costi elevati, effetti della crisi e soluzioni che possano prevenire blackout elettrici. Il 55% delle persone interpellate da reichelt elektronik ha affermato di aver adottato diverse misure di risparmio energetico (argomento che abbiamo affrontato qui con Samsung, qui con ENEA, qui con Netatmo e qui con dei consigli generali). Le misure adottate sono diverse. Il 65% ha riferito di utilizzare meno apparecchi che consumano tanta energia. Il 66% sta risparmiando invece acqua calda, mentre il 51% ha ridotto la temperatura interna della propria abitazione. Il 38% monitora più attentamente i consumi.
Ulteriori accortezze vedono la sostituzione delle tradizionali lampadine con soluzioni a LED, o sfruttare le candele come fonte di illuminazione alternativa. Ma anche un ridotto utilizzo dell’asciugatrice o lo spegnimento degli apparecchi in stand-by. In Italia diversi partecipanti alla ricerca hanno riferito di aver affrontato investimenti importanti, come l’installazione di pannelli solari, nuove caldaie a gas per limitare i consumi.

Cosa fare in caso di blackout?
Per far fronte alle crisi energetiche, bisognerebbe valutare l’adozione di apparecchi alimentati ad energia solare, o che siano in grado di generare elettricità in autonomia, sfruttando i pannelli fotovoltaici. I cittadini sono comunque preoccupati dalla situazione in essere e temono di non poter far fronte all’aumento dei prezzi dell’energia. Il 42% degli interpellati teme di dover fare importanti tagli, mentre il 30% ha paura di non riuscire a scaldare l’abitazione. Al Governo viene fatto appello e a soluzioni in grado di garantire un maggiore accesso all’energia rinnovabile per il 51%. Inoltre viene richiesta una minore dipendenza dai fornitori di energia stranieri (44%) e una migliore espansione della rete elettrica, perché sia più resiliente (35%).
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