Il mondo virtuale è prevalentemente un dominio di suoni e immagini, ma una nuova ricerca potrebbe essere pronta a cambiare tutto ciò. Questo sviluppo, illustrato in un articolo pubblicato su Nature, promette di portare il senso del tatto nel mondo della realtà virtuale (VR) e della realtà aumentata (AR) (abbiamo spiegato qui le differenze), aumentando notevolmente il coinvolgimento e l’esperienza degli utenti.
La VR e la AR stanno vivendo un’esplosione di popolarità (a dispetto di un mercato non vivacissimo) con applicazioni che vanno dall’intrattenimento alla riabilitazione, dall’educazione alla comunicazione. Tuttavia, fino ad ora, queste tecnologie si sono concentrate principalmente su esperienze visive e uditive. Il senso del tatto, che fornisce feedback sensoriali su temperatura, trama e rigidità, è stato in gran parte trascurato a causa di sfide metodologiche, se non in progetti ancora poco noti come Second Skin.
Inserire la percezione tattile in questo ambito è essenziale per migliorare l’autenticità e la profondità delle esperienze virtuali. “Di tutti i nostri sensi, il tatto è quello considerato meno ingannevole e più sicuro“, ha scritto Cartesio. E con l’evoluzione della tecnologia, le interfacce aptiche, che creano risposte tattili, stanno diventando sempre più sofisticate. Zhang et al., gli autori dell’articolo, hanno introdotto un dispositivo aptico basato sull’origami, sincronizzato con rappresentazioni visive, che permette agli utenti di interagire attivamente con una vasta gamma di oggetti virtuali. Questo dispositivo è in grado di simulare due tipi di percezione essenziali per le nostre interazioni quotidiane con il mondo fisico: la sensazione di durezza (o morbidezza) di un oggetto e la sensazione di rottura o caduta.
Gli autori dimostrano che queste proprietà di rigidità positiva e negativa possono essere emulate con materiali di tipo origami. Hanno progettato materiali con modelli di piegatura predefiniti che determinano le proprietà di rigidità regolabile del materiale. Questa gamma, da positiva a negativa, può essere regolata con piccoli motori integrati nel materiale che cambiano l’angolo di piegatura. Zhang et al. hanno testato il dispositivo in due applicazioni VR che coinvolgono il feedback aptico a livello delle mani e dei piedi. Questa tecnologia ha enormi potenziali applicazioni, compresa la robotica per la riabilitazione, dove un dispositivo aptico potrebbe aiutare i pazienti che hanno subito un ictus a tenere in mano oggetti di diverse rigidità; e nel trattamento dell’acrofobia, dove la combinazione di feedback aptico con la terapia di esposizione VR potrebbe offrire opzioni terapeutiche più efficaci.
Le ricerche future potrebbero vedere la combinazione di feedback aptico con dispositivi robotici basati sull’origami che possono adattare la loro morfologia, per una gamma di sensazioni tattili ancora più versatile. Questa ricerca promette di integrare ulteriormente la sensazione e la percezione con l’azione, portando a esperienze virtuali più immersive e pratiche.
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