Che i giganti della tecnologia siano sempre sotto la lente d’ingrandimento dai governi di ogni nazione e dagli enti preposti a monitorare la concorrenza, è un dato di fatto e non è certo una novità. Più di una volta, le azioni hanno salvaguardato i consumatori. Tuttavia nel giro di due giorni la Russia ha multato Apple e Google e se per la prima azienda i motivi sono condivisi dalle autorità di altri Paesi, la multa ad Alphabet suona più come un tentativo di censura. Ma andiamo con ordine.
Apple è stata accusata dal servizio federale anti-monopolio russo (FAS) di abuso della sua posizione di mercato nel segmento delle App. Nello specifico, non consentirebbe agli sviluppatori di informare gli utenti di opzioni di pagamento di terze parti. Secondo l’agenzia Interfax, la FAS ritiene l’azienda di Cupertino rea di aver violato le regole anti-monopolio russe e sarà condotta un’indagine per valutare l’entità della multa. Secondo l’agenzia di stampa il tentativo dell’autorità di regolamentazione sta cercando d imporre una somma basata sulle entrate annuali dell’azienda statunitense e avrebbe il diritto di imporre multe comprese tra lo 0,01% e lo 0,15%.
Già nel 2021 la FAS ha multato Apple di 16,4 milioni di dollari per aver abusato della sua posizione di mercato per aver favorito i propri servizi sul suo App Store. Uno dei motivi per cui l’azienda diretta da Tim Cook deve affrontare provvedimenti anche in Australia, Germania e Regno Unito. Anche la Commissione Europea lo scorso anno ha stabilito che il brand statunitense ha infranto le leggi locali distorcendo la concorrenza nel mercato dello streaming musicale, inoltre avrebbe abusato della sua posizione dominante nel settore attraverso l’App Store.
Ma questo solo il secondo atto di quello che sembra più un tentativo di fare cassa colpendo i brand occidentali, in particolare statunitensi. Infatti solo ieri la FAS ha multato Alphabet (Google) per 364,3 milioni di dollari, per via di una “ripetuta mancata rimozioni di contenuti illegali”. I contenuti illegali che menziona la Russia, sarebbero video su YouTube che inciterebbero i bambini a partecipare a proteste non autorizzate e che diffondono “contenuti falsi sull’operazione militare russa in Ucraina”. Inoltre il materiale promuoverebbe estremismo e terrorismo.
Una sanzione calcolata sulla base di una quota del fatturato annuo di Google nel Paese, nonché seconda emessa nell’arco di un anno. Solo alla fine del 2021, la Russia ha multato Alphabet per 134 milioni di dollari. Google a maggio aveva annunciato di dichiarare bancarotta nel Paese dopo il sequestro del suo conto bancario, inoltre, come molte altre aziende tecnologiche, ha sospeso la stragrande maggioranza delle attività commerciali in Russia in seguito al conflitto russo-ucraino. Viene da chiedersi se anche domani la Russia cercherà di fare cassa colpendo un’altra azienda tecnologica.
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