Una nuova proposta politica, che segue quella dello scorso anno e che ha portato all’aggiornamento del Registro Pubblico delle Opposizioni della passata estate, è ora sul tavolo, per regolamentare il Telemarketing. A riportare la notizia, i colleghi di Agenda Politica.
Il Registro delle Opposizioni diventerà delle Autorizzazioni?
In un post affidato al proprio profilo Facebook, il deputato del PD Piero De Luca, dichiara una nuova guerra al Telemarketing aggressivo. Di sua firma infatti la nuova proposta di legge, presentata insieme a Debora Serracchiani ed Anna Ascani. La proposta vuole rivoluzionare l’attuale sistema, arrivando ad un divieto generale di telefonate commerciali, salvo per gli utenti che danno un consenso esplicito.
Il Registro delle opposizioni si tramuterebbe dunque, secondo quanto dichiarato da De Luca, in un Registro delle autorizzazioni. L’utente non richiederà più dunque di ricevere chiamate promozionali, ma l’esatto contrario. E cioè, se l’utente desidera ricevere chiamate commerciali, lo richiede. Tutti gli altri utenti che non ne richiedono l’iscrizione, sarebbero automaticamente esclusi. De Luca ha inoltre pensato all’obbligo di rafforzare i servizi di assistenza telefonica richiesti dai consumatori, con un numero dedicato, in cui la risposta deve essere garantita entro tre minuti. Il post del deputato si chiude definendo la sua proposta “una proposta legislativa di civiltà“, nonché “un cambiamento radicale di prospettiva a tutela di milioni di cittadini oggi privi di protezione efficace“.

Una proposta lodevole, ma ancora una volta destinata a risultare parzialmente efficace. Se infatti potrà andare a bloccare le chiamate aggressive, per cui recentemente alcuni call center hanno subito sanzioni (anche ai danni di Enel), il vero problema non è il telemarketing che parte dall’Italia. Se la proposta di legge di De Luca dovesse concretizzarsi, ci troveremo utopisticamente senza chiamate dai call center italiani, ma dall’estero si continueranno a ricevere chiamate indesiderate con probabili intenti truffaldini, in quanto queste organizzazioni non sono tenute a rispettare le norme vigenti sul suolo italiano, come già prevedeva la scorsa primavera Simone Baldelli, Presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulla tutela dei consumatori e degli utenti.
In un prossimo futuro ci penserà l’Intelligenza Artificiale?
Ma laddove leggi e confini potrebbero risultare con efficacia limitata, alcune realtà stanno pensando ad una soluzione del problema più pratica. Ad esempio Hyya e Truecaller hanno progettato dei sistemi, al momento solo per gli USA, che coinvolgono l’Intelligenza Artificiale per limitare le chiamate moleste. Recentemente, una protezione in più è arrivata anche da Google. Con i tempi necessari a rendere operativa quel che ora è una proposta, probabilmente le soluzioni che integrano l’IA potrebbero essere rese disponibili globalmente, con la possibilità che risolvino problemi che la legislazione e gli operatori non sono riusciti ancora a limitare.
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