“We are back”, l’orgoglio di Huawei preannuncia il ritorno

We are back“. Con queste parole Pier Giorgio Furcas, Vice General Manager da Huawei, esalta la platea numerosa (considerando i tempi che corrono) tra giornalisti, media e rivenditori, per uno dei primi importanti eventi post-pandemia del colosso cinese. Con l’entusiasmo e il furore che lo contraddistingue, forse un po’ sopra le righe, ma travolgente e appartenente a chi, comunque vada, è sempre attaccato alla maglia, Furcas racconta cos’è successo in questi convulsi anni, a partire dal ban e per via dell’emergenza sanitaria. Per farlo, snocciola un po’ di dati che non sono per niente trascurabili, considerando gli eventi e gli ostacoli incontrati nel percorso dall’azienda cinese.

Che Huawei non stesse navigando in acque tranquille, lo si era intuito dagli impietosi dati forniti dagli analisti. Basti pensare alla recentissima Best Global Brands o semplicemente alle spedizioni globali di smartphone. Ma vedere tutto grigio non aiuta a vedere cosa invece funziona, anche in Italia. Alcuni dati riportati nel corso dell’evento, in cui è stato svelato Huawei nova 9 e i nuovi wearable, sono interessanti.

Dati AppGallery in Italia

Secondo quanto riferito nel corso dell’evento, solo in Italia gli smartphone Huawei attivi con a bordo gli HMS (quindi senza i servizi di Google) sono 1 milione. Una nicchia considerevole, se si pensa che il ban è stato accolto come un fulmine a ciel sereno. In totale invece, sono 10 milioni gli smartphone Huawei in Italia. Parlando invece più globalmente, nella prima metà del 2021, Huawei ha ottenuto 49,8 miliardi di dollari di revenue, con 9,8% di margine di profitto. Di cui 21,1 miliardi di dollari solamente con prodotti consumer. Piuttosto rilevanti i dati che comprendono le performance in wearable e audio, che segnano rispettivamente una crescita anno su anno del +101% e +145%. Numeri abbastanza eloquenti e su cui l’azienda lavorerà, portando in Italia soluzioni in ambito smartphone per chi non teme la mancanza dei servizi di Google e per espandere l’ecosistema per gli affezionati del brand e agli appassionati.

We are back“. Non che Huawei se ne fosse mai andata, ma sta certamente gettando le basi per una nuova ripartenza, che la vede diversificare la propria offerta, senza snaturare però la qualità e la personalità che hanno sempre contraddistinto i propri dispositivi. Bentornata, Huawei.

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Giornalista pubblicista, SEO Specialist, fotografo. Da sempre appassionato di tecnologia, lavoro nell'editoria dal 2010, prima come fotografo e fotoreporter, infine come giornalista. Ho scritto per PC Professionale, SportEconomy e Corriere della Sera, oltre ovviamente a Smartphonology.