Viva Technology presenta la seconda edizione del VivaTech Confidence Barometer, un’indagine internazionale condotta da OpinionWay su executives del settore tecnologico in Europa (Francia, Germania, Regno Unito, Spagna, Italia) e Nord America (USA, Canada). Il rapporto evidenzia una crescente fiducia nelle tecnologie emergenti come leva competitiva per le imprese, ma sottolinea anche le differenze tra le regioni, con gli Stati Uniti e il Regno Unito in prima linea e l’Europa che procede a velocità differenti.
Tecnologia e competitività: il divario tra USA ed Europa
L’81% degli executives riconosce il ruolo chiave della tecnologia nel rafforzare la competitività internazionale delle proprie aziende. Tuttavia, mentre il 92% dei leader statunitensi considera il proprio Paese all’avanguardia in ambito tecnologico, in Europa la fiducia è meno uniforme. Il Regno Unito (82%) e la Francia (76%) esprimono un giudizio positivo, mentre in Italia solo il 64% degli executives ritiene che le aziende nazionali siano competitive a livello globale.
L’intelligenza artificiale come tecnologia dominante
Il 65% dei rispondenti identifica l’IA come la tecnologia con il maggiore impatto sul business nei prossimi anni, in crescita di 5 punti rispetto al 2024. Seguono la cybersecurity (41%) e il cloud computing (39%). L’85% delle aziende prevede di incrementare gli investimenti in IA nei prossimi 12 mesi, consolidandone il ruolo centrale nelle strategie aziendali.
Parallelamente, il 91% delle imprese intende aumentare gli investimenti nelle tecnologie già adottate, con benefici concreti in termini di produttività (62%) e riduzione dei costi operativi (48%).
Fattori chiave e ostacoli alla competitività
Gli executives identificano tre elementi fondamentali per garantire la competitività tecnologica:
- Dipendenti altamente qualificati (45%)
- Investimenti continui in ricerca e sviluppo (44%)
- Reputazione internazionale solida (43%)
Le aziende statunitensi e francesi (45% e 39%) sottolineano inoltre l’importanza della collaborazione internazionale per rafforzare la propria posizione sul mercato.
Tra gli ostacoli principali emergono la carenza di personale qualificato (41%) e la resistenza al cambiamento (39%), mentre negli Stati Uniti il tema della conformità normativa e della protezione dei dati rappresenta un freno significativo (50%, +12 punti rispetto al 2024).
Preoccupazioni tra privacy e sostenibilità
Il progresso tecnologico viene percepito come un’opportunità, ma anche come fonte di preoccupazioni. Il 77% degli executives segnala rischi legati all’invasione della privacy e alla diffusione di fake news, con un’attenzione particolarmente alta negli Stati Uniti (83%, +5 punti rispetto al 2024) e in Spagna (90%). In Italia e Germania il livello di allarme è invece inferiore (67% e 59%).
Anche l’impatto ambientale della tecnologia preoccupa il 70% dei leader aziendali, con una sensibilità crescente tra startup e scaleup (47%). Negli Stati Uniti, il dato ha registrato un aumento significativo rispetto all’anno precedente (74% nel 2025 contro il 57% nel 2024).
La tecnologia come risposta alle sfide sociali
Nonostante le criticità, il 90% degli executives vede la tecnologia come uno strumento essenziale per affrontare le principali sfide del nostro tempo. In particolare:
- Il 45% la considera una risorsa per migliorare il sistema educativo
- Il 42% la ritiene fondamentale per combattere la disinformazione
La Germania si distingue per un’attenzione superiore alla media all’uso delle nuove tecnologie nell’istruzione (60%), mentre Regno Unito e Spagna si concentrano maggiormente sulla lotta alla disinformazione (52%).
Infine, l’81% dei CEO riconosce che l’ecosistema tecnologico sta facendo progressi in termini di diversità e inclusione, con la Francia che registra un aumento significativo dell’attenzione su questo tema (32% nel 2025 rispetto al 18% nel 2024).
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