Recensione realme Note 60: essenziale e indistruttibile

La primavera scorsa realme ha introdotto sul mercato Note 50, il predecessore dello smartphone recensito nelle prossime righe, ovvero realme Note 60. Se il primo, con numerose somiglianze con realme C51, si proponeva a meno di 100 euro, un po’ diversa la situazione per realme Note 60. Presentato ufficialmente il 17 ottobre per il mercato italiano, in realtà è in vendita già da qualche tempo nei principali store di elettronica.

La confezione di realme Note 60

La confezione del nuovo smartphone della casa cinese è completa. Troviamo una cover in silicone trasparente, il carica batterie da 10W.

Il design e la costruzione

A dispetto del posizionamento, realme Note 60 prevede un design ricercato. Tralasciando il look, gradevole azzurro, già visto su altri telefoni della compagnia, favorisce una livrea opaca e con una texture irregolare e non avvertibile se non avvicinando il telefono allo sguardo. Peccato la parte lucida dell’isola delle fotocamere che è sensibile alle ditate. Lo smartphone è un piccolo rugged: offre infatti resistenza alla flessione, alla caduta e ai graffi, ma non è chiaro il tipo di resistenza a polvere e acqua. Sulla confezione è riportato IP54, mentre online IP64. La protezione sul device è stata battezzata ArmorShell Protection. Una particolare costruzione che dovrebbe permettere una sorta di resistenza agli urti, ma per il drop test, vi rimandiamo alla videorecensione.

Ad ogni modo la costruzione dello smartphone è davvero particolare. La struttura è in alluminio pressofuso. Il telaio interno invece è in metallo integrato, mentre le cornici sono rinforzate, al fine di proteggere lo schermo in caso di caduta. Lo schermo prevede un vetro rinforzato, con una pellicola a proteggere la parte posteriore. All’interno le schede di circuito sono ammortizzate, mentre prevede anche una progettazione InSeal, ovvero lo rende sigillato grazie al silicone presente in strisce e ad un’imbottitura in schiuma. Tutto questo si è guadagnato la certificazione TÜV Rheinland High Reliability. Le dimensioni dello smartphone sono di 167,2 x 76,6 x 7,8 mm, per un totale di 187 grammi circa. L’impugnatura non è semplicissima con una mano; nonostante non sia molto spesso, è comunque ingombrante.

Nel lato inferiore realme Note 60 prevede l’ingresso per il jack audio, il microfono, l’ingresso per la USB Type C e uno speaker di sistema, mono. L’audio è di un volume dignitoso, con una qualità compatibile con quanto ci si aspetta su questa fascia di prezzo. Il profilo destro prevede un tasto di accensione (molto sensibile) al cui interno ospita un sensore di impronte digitali, che sblocca il telefono in relativamente poco tempo (bisogna tenere conto delle performance del device e il suo posizionamento) mentre sopra il bilanciere del volume. Liscio il profilo superiore, infine troviamo un gradevole triplo slot, per due SIM e una microSD.

Lo schermo di realme Note 60

Il terminale offre uno schermo da 6,7 pollici con un ormai anacronistico notch a goccia, in cui viene ospitata la minicapsula, un verso alla Dynamic Island di Apple apportata ormai da qualche tempo anche su realme. Una funzione che si aggiorna di volta in volta e che mostra sempre più dati su richiesta dell’utente dalle Impostazioni. Il pannello è LCD e arriva fino a 560 nits, una luminosità sufficiente per consultare i contenuti anche sotto la luce diretta del Sole. La risoluzione è HD+, da 1.600 x 720 pixel. Lo schermo in generale è di buona qualità, ma forse è un po’ svantaggiato rispetto alla concorrenza.

Hardware & Software

Sotto al pannello troviamo l’intramontabile UNISOC T612, supportato da 4 GB di RAM espansi di ulteriori 4 GB di default. La memoria è di 128 GB (espandibili via microSD), mentre la batteria è da 5.000 mAH con carica da 10W. Le performance non sono certo né da fascia media né da top di gamma. Niente di interessante dunque per chi cerca qualcosa di reattivo e performante, ma si fa utilizzare. Non si rivolge dunque agli amanti del gaming, ma per chi desidera portare a termine operazioni semplici, come gestire le e-mail, le app di messaggistica e i social media.

A bordo abbiamo Android 14 con una versione della realme UI leggera sì, ma con molte funzionalità utili che si possono scovare andando a rovistare nelle varie voci e schede ben celate. A giudicare dall’esperienza essenziale e dai tasti grandi quando viene richiesto il codice di sblocco, sembra suggerire che questo telefono non si rivolga a quel pubblico giovane a cui realme si è sempre attrezzata, ma ai loro nonni. Anche perché manca di chip NFC, dunque niente pagamenti digitali e di questo si sente un po’ la mancanza.

Il reparto fotografico

Apprezzabile il reparto fotografico. Non sarà un camera phone, ma le foto di sera sono più che dignitose e per un telefono di questo segmento, è quasi una novità. Bene dunque anche di giorno. La fotocamera anteriore è da 5 Mpixel, non pensata dunque per gli amanti dei selfie. La posteriore è da 32 Mpixel. La seconda fotocamera è probabilmente deputata a calcolare la profondità di campo.

Conclusioni

Rispetto al precedente modello con poche pretese e proposto ad un prezzo inferiore ai 100 euro, realme Note 60 alza un poco il tiro. Il telefono viene infatti proposto al costo di partenza di 129 euro, nella configurazione 6/128 GB, mentre non si hanno ancora informazioni riguardo alla configurazione del modello da 4/128 GB della prova. Difficile dunque sbilanciarsi, ma è anche vero che sono state aggiunte delle accortezze utili a cadute, urti e tantissima autonomia. Si propone dunque come un eccellente muletto, oppure per chi necessita di un telefono che faccia il minimo indispensabile, come telefonare, navigare e messaggiare sui social, senza spendere un capitale, con la consapevolezza di avere un piccolo mattoncino quasi indistruttibile. Se il costo inferiore ai 100 euro dovesse essere confermato, bè in quel caso avremo un rapporto qualità/prezzo molto interessante.

Dove comprare realme Note 60 e quanto costa?

In breve

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Giornalista pubblicista, SEO Specialist, fotografo. Da sempre appassionato di tecnologia, lavoro nell'editoria dal 2010, prima come fotografo e fotoreporter, infine come giornalista. Ho scritto per PC Professionale, SportEconomy e Corriere della Sera, oltre ovviamente a Smartphonology.