realme in questi ultimi tempi si sta dimostrando un’azienda molto prolifica in termini di presentazione di smartphone, la cui qualità è incontrovertibile. Basti pensare che, come riportato da Strategy Analytics un mese fa, l’azienda può fregiarsi del traguardo di aver raggiunto più velocemente di chiunque quota 100.000.000 di smartphone spediti. Uno degli ultimi smartphone introdotti in Italia è realme GT Master Edition, presentato in Cina due mesi fa e arrivato sul mercato italiano la prima settimana di settembre.
Confezione
realme GT Master Edition arriva in una confezione nera e allungata, ma essenziale. Troviamo lo smartphone, una cover che replica il design del telefono, l’estrattore, cavo e caricabatterie. A proposito della cover, il design è un valore aggiunto, ma abbiamo notato che lo smartphone tende ad essere più scivoloso quando utilizzata. Un po’ un controsenso, è stata utilizzata nel corso della prova, ma la volontà era quella di rimuoverla perché relativamente utile.
Costruzione e design di realme GT Master Edition
Lo smartphone è molto maneggevole, si utilizza facilmente con una mano ed ha un peso equilibrato. Le dimensioni sono di 159,2 x 73,5 x 8,7 e 178 grammi di peso, nella versione grigia. Il design è stato ideato dal designer giapponese Naoto Fukasawa. Il contributo di Fukusawa regala allo smartphone una certa personalità. Una firma che conferisce al device un aspetto diverso e unico rispetto alla omogeneità presente sul mercato, ma è anche vero che un grigio simile, dopo qualche tempo, potrebbe anche risultare un po’ monotono. Rimane comunque un telefono elegante, piacevole al tatto e con un grip ottimo.
A proposito di design, realme sul sito ufficiale dedica un’approfondita sezione. In questo caso, la colorazione grigia, denominata Voyager Grey, si ispira deliberatamente alle valigie e all’importanza del viaggio nella vita dei giovani (target a cui realme si rivolge da sempre). Il retro è in pelle vegana. Da segnalare inoltre che il design del telefono è valso l’IF Design Award.
Nella parte destra lo smartphone ospita il tasto di accensione, con cui per altro è possibile richiamare l’assistente di Google. Nel profilo inferiore a partire da sinistra, il GT Master Edition equipaggia l’ingresso per il jack audio, la USB Type-C e uno speaker di sistema. L’audio è di media qualità, mono. Si tratta pur sempre di un device dal costo inferiore ai 400 euro e che per il lancio aveva un prezzo early bird di 299 euro (nella versione 6/128 GB). Non si può dunque pretendere troppo ed è comprensibile che si sia risparmiato sull’audio per migliorare altri aspetti che vedremo poi. Nel profilo sinistro i due tasti per il volume e lo slot per le due schede SIM, senza possibilità di espansione. La parte superiore è liscia, la capsula auricolare sopra il display è invece ridotta ma con un buon audio e comoda per ascoltare l’interlocutore.
Il display di realme GT Master Edition
A descrivere la parte frontale, un display Super AMOLED di Samsung. La diagonale è di 6,43 pollici, mentre la risoluzione è Full HD+ da 2.400 x 1.080 pixel. La frequenza d’aggiornamento è da 120Hz, con l’aggiornamento promesso che porterebbe la frequenza di campionamento al tocco a 360Hz. La luminosità è fino a 1.000 nits. Il pannello è di buona qualità, in pieno stile Samsung. Si legge bene anche sotto la luce diretta del sole, ma non è esente da difetti. Tende a sporcarsi velocemente, sia per le ditate, sia per il depositarsi di residui di polvere. Inoltre la luminosità automatica non sempre funziona a dovere.
Nel corso della prova abbiamo assistito diverse volte alla luminosità impostata automaticamente al minimo, anche in condizioni di luce scarsa o quando serviva invece un display molto più luminoso. Spesso ci siamo trovati dunque ad impostare la luminosità manualmente. I colori appaiono invece naturali e la visione è immersiva. Lo schermo è interrotto in alto a sinistra da una fotocamera, la quale alle volte è sì contenuta in una “tacca”, ma può capitare che “sconfini” (ma è raro). Sono dettagli, certo, che si possono riscontrare, ma che non intaccano la qualità del pannello.
Riconoscimento biometrico
realme GT Master Edition è uno dei pochissimi smartphone provati che non si sblocca tramite il riconoscimento del volto quando si ha il viso coperto. Spesso altri dispositivi anche più costosi invece si sono comportati diversamente. Per quanto possa essere comodo che il device si sblocchi anche con la mascherina o il viso coperto, non sempre conferisce una sensazione di sicurezza. La Master Edition di realme non sblocca il volto quando coperto o parzialmente coperto e va bene così. Lo sblocco altrimenti avviene in modo reattivo ed efficace, che rende quasi superfluo il riconoscimento tramite impronta digitale, il cui sensore è posto sotto al display, altrettanto veloce ed efficace.
Hardware e performance di realme GT Master Edition
Sotto allo schermo il dispositivo integra il SoC con connettività 5G Qualcomm Snapdragon 778G. Il modello in prova possiede 8 GB di RAM e 256 GB di storage. Con questa configurazione ogni genere di utilizzo è fluido e rapido, al punto che non si riscontra sensibili differenze con un top di gamma dal costo più elevato. Si può inoltre attivare la modalità GT, che dovrebbe andare ad aumentare le prestazioni del dispositivo, a discapito però del consumo energetico. In realtà, nella nostra prova, non si è sentito il bisogno di attivarla, nemmeno nei giochi.
Dal momento che abbiamo parlato di consumo energetico, con un utilizzo normale lo smartphone può assicurare un giorno e mezzo di autonomia, secondo il nostro test. Con un uso un po’ più intenso, siamo comunque arrivati fino a sera. La batteria è da 4.300 mAh, con supporto alla ricarica rapida da 67W. L’azienda dichiara la capacità di caricarsi completamente in circa una mezz’ora, ed effettivamente ci siamo.
Il device si avvale di un sistema di raffreddamento a camera di vapore combinato con un dissipatore di calore. Anche nei processi più impegnativi non abbiamo mai riscontrato surriscaldamenti eccessivi. Certo, ogni tanto un aumento di calore è avvertibile, ma con la cover applicata, non si sente nemmeno quel surriscaldamento moderato che può di tanto in tanto insorgere.
Reparto fotografico
Tre le fotocamere presenti sul retro, la principale da 64 Mpixel con lente da 80,5° e apertura f/1.8, una da 8 Mpixel con lente da 119° e apertura da f/2.3 e una terza da 2 Mpixel per le foto macro con distanza di 4 cm. Le immagini sono di buona qualità, prese globalmente, considerando la fascia in cui si colloca lo smartphone. Se però consideriamo le fotografie per ogni reparto, abbiamo qualche criticità, più software che per la qualità delle immagini in sé.
Il bilanciamento del bianco cambia per ogni fotocamera, i colori non sono sempre veritieri, alle volte sin troppo saturi pur con l’Intelligenza Artificiale e HDR disattivi, spesso in crisi quando si è in condizioni di scarsa luminosità. Le foto sono caratterizzate in questi casi da rumore digitale (salvo al tramonto, in questo caso le foto sono soddisfacenti) anche con la modalità notte. L’esposizione, infine, non sempre è calcolata affinché le immagini vengano generate con una luminosità adeguata. La fotocamera macro è buona in quantità di luce abbondante.
C’è una modalità “Cielo stellato” che per gli amanti dell’astronomia consente di acquisire foto alla volta celeste, ma è necessario l’utilizzo di un cavalletto, poiché per l’acquisizione impiega 4 minuti. Le immagini al termine sono piacevoli e con poco rumore digitale. Non abbiamo ancora potuto testare bene questa funzione perché il meteo non è stato magnanimo in queste settimane.
Interessante anche la funzionalità “Strada” che lavora su diverse lunghezze (in realtà fa uno zoom digitale, come fa normalmente) e utilizza una funzione di “stabilizzazione rapida”, qualsiasi cosa essa voglia dire. Il reparto fotografico non presenta stabilizzatore ottico, mentre quella elettronica interviene nella registrazione dei video e, supponiamo, anche nella modalità “Strada”, di cui abbondantemente parla l’azienda sul sito ufficiale.
Concludendo il discorso che interessa il comparto fotografico, non ci sentiamo di bocciarlo, ma si sente la necessità di un sensibile miglioramento software. Bene la fotocamera frontale, sebbene anch’essa di sera soffra di rumore digitale.
Conclusioni
Il dispositivo è promosso, non certo sotto tutti i punti di vista, dal momento in cui si possono riscontrare alcune lacune. I tasti più dolenti risiedono nell’audio e nel sistema fotocamere, ma è uno smartphone dal design firmato, che si rivolge ai giovani o a chi non vuole spendere una fortuna per uno smartphone e avere un poco di tutto. Lanciato al prezzo di 299 euro nella configurazione 6/128 GB, ora costa 349 euro in tale configurazione, o 399 euro nel taglio di memoria in prova da 8/256 GB. Crediamo che per 50 euro in più sia molto più appetibile quest’ultima versione. Certo che al prezzo early bird è stato un dispositivo con un rapporto qualità/prezzo invidiabile. In questa fascia di prezzo c’è tanta concorrenza, ma se la gioca. Con un miglioramento al reparto fotografico, non avrebbe di certo molti rivali.
Leave a Reply