Dopo aver recensito moto g10 e moto g30 (presentato qui), ecco sotto i nostri test anche moto g20, presentato in India, prima della conferma dell’arrivo anche in Italia. Rispetto a moto g30 cambia pochissimo, anzi, a parte qualche specifica tecnica e la colorazione sembrano identici. Quest’anno per celebrare i 10 anni della linea G, Motorola ha immesso per questa gamma una quantità superiore di smartphone rispetto al passato anche a livello globale. Novità che ha portato alla proposta di dispositivi molto simili tra loro, nella scheda tecnica, design, caratteristiche e prezzi. Tra moto g20 e g30 ci sono circa 70 euro di differenza, a cambiare il chipset, una fotocamera sulla carta meno performante e la configurazione di memoria. Ma il gap rispetto al g30 è tanto evidente? In realtà non più di tanto.
moto g20: costruzione e design
Partiamo dalla costruzione. Medesimi materiali (plastica) medesime dimensioni di g30, ovvero 165,2 x 75,7 x 9,1 mm e 200 grammi di peso. Anche il rivestimento idrorepellente IP52 viene condiviso dai due smartphone. A cambiare il colore. Il moto g20 in prova arriva nella piacevole colorazione Breeze Blue, ovvero un azzurro pastello. Non rimangono ditate, ed è gradevole alla vista. Nella parte superiore lo smartphone dispone dell’ingresso jack audio (nella confezione ci sono anche le cuffie, oltre alla cover in silicone), nel profilo destro dall’alto verso il basso il tasto per attivare Google Assistant, il bilanciere del volume e il tasto di accensione zigrinato. Nel lato inferiore la USB type C e uno speaker di sistema, che però non collabora con la capsula auricolare. L’audio della capsula è buono, mentre lo speaker ha un volume elevato e la qualità e adeguata alla fascia di prezzo in cui si colloca il device. A lato c’è anche un ridotto LED di notifica, che non dispiace trovare. Nel lato sinistro lo slot per una SIM e una microSD o solo due SIM.
Lo schermo di moto g20
Lo schermo di moto g20 è un IPS LCD da 6,5 pollici con refresh rate da 90Hz e risoluzione da 1.600 x 720 pixel. Che la qualità non sia elevata è abbastanza tangibile. Nonostante la possibilità di calibrazione, i colori sono tendenti al giallognolo, pur settando lo schermo sui colori freddi. Ciò che però è apprezzabile del display, è che quando vengono riprodotti a schermo intero i vari contenuti (giochi, video) il notch a goccia non va a disturbare le immagini. D’altro canto però vi è una mancanza di omogeneità tra i due lati, che nella parte inferiore ha angoli tondeggianti, mentre l’altro lato è netto. Tuttavia non si può essere troppo severi con il giudizio. Si tratta pur sempre di un dispositivo di 169 euro e il cui unico scopo è fornire una autonomia duratura, ma ci arriveremo nelle prossime righe. Da segnalare un problema del sensore di prossimità, che non spegne il display durante la chiamata.
Le performance: fino a due giorni di autonomia
Parlando di scheda tecnica, ci sono alcune differenze con il g30. Tanto per cominciare il chipset è l’Unisoc T700. Il telefono gira abbastanza bene, rari i momenti di incertezza, ma in alcuni casi sembra andare anche meglio dello Snapdragon 662 presente invece su g30. Non scalda moltissimo e tiene senza troppi problemi processi impegnativi e giochi pesanti. Certo, non sarà fluido giocare come su un telefono più performante, ma non si va nemmeno a scatti, anzi. Il riconoscimento biometrico si basa su sblocco tramite impronta digitale (lo scanner è sul retro del device) e con il volto. Entrambi i metodi per lo sblocco non sono reattivi e lo smartphone ha bisogno di ragionarci un attimo. Su uno smartphone di questa fascia, è comprensibile, ma se ha delle incertezze ora, chissà in futuro.
A bordo 4 GB di RAM e 64 GB di storage. La batteria è da 5.000 mAh, con carica da 10W. L’autonomia con un utilizzo moderato, copre tranquillamente i due giorni. Se si fa un utilizzo più intenso, magari non i due giorni lavorativi, si può puntare al giorno e mezzo. I primi due giorni ho provato ad utilizzare il telefono mantenendo sempre attivo il GPS e sono arrivato a due giorni completi. La seconda prova ho disabilitato il GPS e sono arrivato poco dopo i due giorni. Insomma, rimane un telefono affidabile come il g30, forse addirittura più duraturo, anche per via del chipset. Ed è l’unica caratteristica, come per g30, che può rendere interessante un dispositivo simile.
Il reparto fotografico
Le prestazioni fotografiche sono il punto più critico di questo smartphone. Finché si tratta di scatti diurni si possono anche ottenere immagini decorose, alle volte persino accattivanti, ma questo grazie alla modalità HDR che quando interviene “esaspera” colori e dettagli. Nella realtà le fotografie, specie di sera e quelle macro non portano un arricchimento all’offerta di questo telefono. Scattare foto mosse di sera e di giorno con la fotocamera macro è piuttosto semplice, inoltre anche i colori sono ben lontani dall’essere reali.
Sarebbe stato più opportuno diminuire il numero di fotocamere (perché offrirne quattro se le performance sono approssimative?) e magari offrire prestazioni migliori. La fotocamera principale è dichiarata da 48 Mpixel, in realtà sfrutta la tecnologia Quad Pixel che scatta foto ad una risoluzione effettiva di 12 Mpixel. Seguono la grandangolare da 8 Mpixel e le due da 2 Mpixel una macro (molto sacrificabile) e una per la profondità di campo. Un quartetto che sarebbe stato meglio fosse un duo con prestazioni migliori.
Conclusioni
Moto g20 viene venduto al costo di 169 euro. Abbiamo già esposto le differenze con g30 e pur essendo per certi aspetti diversi, entrambi hanno un obiettivo comune: fornire autonomia prolungata.
Se volessimo valutarli per questa caratteristica, non avremmo niente da dire se non che l’obiettivo sarebbe di certo centrato. Ma un telefono al giorno d’oggi, oltre a telefonare, fa anche tante altre funzioni. In un mercato molto competitivo e su un segmento dove diretti competitor allo stesso prezzo offrono piccoli top di gamma economici, non certo privi di difetti, ma con un’offerta più “spietata”, è una lotta impari. Paragonare i diversi dispositivi tra i vari brand sarebbe sbagliato, perché anche se vengono accomunati dalla fascia di prezzo, si tratta di prodotti diversi. Motorola nel corso degli anni ha abituato ad una linea g se non performante comunque capace di distinguersi anche nella fascia entry-level, ma questo aumento di offerta non sembra aver portato un arricchimento al portfolio di Motorola, anzi. Moto g20 in definitiva può rivolgersi a chi vuole spendere poco, avere tanta autonomia e un telefono privo di fronzoli e affidabile. Ma un paragone con altri brand è forse sbagliato, ma inevitabile.
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