recensione moto g30

Recensione moto g30: due giorni di autonomia e poco più

Nel corso del decimo anniversario della linea g, Motorola ha deciso di fare le cose in grande, introducendo sul mercato una quantità di smartphone di suddetta linea maggiore rispetto al solito. Alcuni degli smartphone non sono stati presentati nel nostro paese, come moto g20, ma molti altri sì. Come ad esempio moto g50 o moto g100 o moto g40 e moto g60. Abbiamo ad esempio avuto modo di provare moto g10, “Cenerentola” di questa gamma, e moto g30 in questa recensione. Sono stati presentati insieme e dispongono diversi elementi in comune, ma anche qualche importante differenza.

Design e costruzione di moto g30

Moto g30 è un dispositivo compatto e ingombrante, dalle dimensioni di 165,2 x 75,7 x 9,1 mm per un totale di 197 grammi. Non è di certo uno smartphone leggero, ed è costituito nella cornice e nella parte posteriore in plastica. Il dispositivo è idrorepellente. La parte frontale è totalmente piatta, l’ampio spessore è dovuto alla capiente batteria.

Il lato superiore presenta il jack audio da 3,5 mm, la parte destra ospita ben tre tasti. Il primo in alto serve ad attivare l’assistente di Google; non è una posizione felice, quando impugnato con una mano, nel caso dei destrorsi bisognerà far scivolare il telefono per arrivarci con il pollice. I mancini invece avranno comunque qualche difficoltà nel selezionare il tasto con l’indice. Subito dopo abbiamo il bilanciere del volume e il tasto di accensione, zigrinato e facile da individuare. Nella parte inferiore troviamo la USB Type C e l’audio mono; elevato ed adeguato alla fascia di prezzo in cui si posiziona moto g30. La parte sinistra presenta lo slot per una SIM e una micro SD o due SIM.

Il design nella parte posteriore mostra una gradevole combinazione di colori; in Italia viene venduta la colorazione opaca Dark Pearl, che in realtà ha due gradienti tendenti al viola e al verde. La parte posteriore è fortemente sbilanciata seppur il comparto fotografico non sia particolarmente sporgente. Quando posato su di un piano il telefono tenderà a traballare; sarà quindi meglio utilizzare la cover in silicone presente in confezione, anche se moto g30 non è scivoloso e non serve a scongiurare il rischio di ditate; aumenta comunque il grip, perché le dimensioni sono importanti e potrebbe risultare difficoltoso da utilizzare con una mano. Sempre nella parte posteriore è presente un sensore di impronte digitali. Non è tra i più scattanti, ma è ovviamente adducibile al comparto hardware di cui parleremo poi.

Lo schermo di moto g30

Lo schermo è ampio, è un pannello IPS LCD con refresh rate di 90 Hz, con diagonale di 6,5 pollici. La qualità del display è più che buona, anche se la risoluzione si limita ad essere HD+. Inoltre lo schermo è incline a sporcarsi velocemente e a mostrare sporcizia e ditate. I colori appaiono neutri e compatibili con la realtà; pur non essendo Full HD+, l’esperienza è piacevole. Presenta un notch a goccia in cui è contenuta la fotocamera frontale, utile allo sblocco con il volto. Sblocco efficace e rapido e che a differenza di alcuni competitor, non sblocca il dispositivo quando si indossa una mascherina. Bene la capsula auricolare, l’audio è pulito e la posizione e le dimensioni permettono un ascolto comodo.

moto g30 display

Le caratteristiche tecniche di Moto g30

Sotto allo schermo presenta lo Snapdragon 662, coadiuvato da 6 GB di RAM e 128 GB di storage. Un po’ più reattivo del fratello g10, non è di certo una scheggia, ma non è decisamente un problema nell’utilizzo. Inoltre la RAM è sufficiente a tenere molte app aperte, senza mai mandare in crisi lo smartphone. Si nota qualche mancanza nella fotocamera, sia nello scatto, sia nella messa a fuoco. Di tanto in tanto nell’utilizzo delle app più energivore, impiega qualche tempo a ragionare; niente di sconvolgente, ma anzi adeguato al segmento in cui moto g30 si colloca. Inoltre, non sono stati riscontrati surriscaldamenti ed è stato possibile giocare a giochi anche impegnativi.

moto g30 sporgenza fotocamera

Una nota di demerito va nella vibrazione. Quando si digita sullo schermo, la scrittura è fluida e viene naturale non comporre errori, tuttavia la vibrazione quando si scrive e secca e decisa. Chiaramente è un gusto personale, ma non la trovo piacevole. Inoltre è capitato, quando tenuto in tasca con la cover, di perdere le chiamate quando attiva solo la vibrazione. Va anche detto inoltre, che la connettività si ferma in 4G e non arriva a 4G+. Non che sia qualcosa di fondamentalmente rilevante, ma è giusto riportarlo.

L’autonomia senza pari

Molto bene la batteria. Sono numerosi i produttori che promettono fino a due giorni di batteria, ma che in realtà non superano una giornata di lavoro. Moto g30, che a bordo ospita Android 11 con un’esperienza Stock, ma in realtà positivamente contaminata dalle implementazioni di Motorola, possiede una più che buona ottimizzazione. Per la prima volta sono riuscito ad utilizzare un telefono per due giorni pieni ed effettivi. Ovviamente, mantenendo un utilizzo moderato. Il primo giorno sono riuscito ad arrivare alla fine della prima sera inoltrata, con ben il 75% di autonomia residua. Il secondo giorno ho fatto un uso più intenso, e sono arrivato alla fine della sera con il 10% di autonomia. Ovviamente dipende sempre dall’utilizzo e ogni giorno non è uguale all’altro; tuttavia se si fa un utilizzo parco e moderato, i due giorni sono garantiti. Ed è forse l’unico vero fiore all’occhiello di questo smartphone.

Il reparto fotografico

Tra i lati positivi, purtroppo non troviamo la fotocamera. La messa a fuoco e lo scatto sono processi lenti, di giorno le immagini sono sì buone, ma in caso di buona luminosità, i colori saranno accesi e troppo saturi, diversamente si potranno riscontrare colori più naturali. La fotocamera grandangolare soffre di una leggera distorsione. Benino la fotocamera macro, ma bisognerà mantenere il telefono ben fermo per non ottenere foto mosse. Di sera, la qualità cala drasticamente e le immagini sono purtroppo inutilizzabili, anche nella modalità notte. D’accordo, non è un camera phone, ma un minimo di qualità in più non avrebbe guastato, considerando che abbiamo una quadrupla fotocamera con 64 Mpixel per la principale (anche se con la tecnologia Quad Pixel, la risoluzione effettiva è da 16 Mpixel), una grandangolare da 8 Mpixel e due da 2 Mpixel macro e per la profondità di campo. Solo discreta la fotocamera anteriore da 13 Mpixel.

Conclusioni

Se volessimo valutare le prestazioni di moto g30 basandoci esclusivamente sulla batteria, raggiungerebbe più che pienamente la sufficienza. Ma valutandolo per tutte le prestazioni, nonostante il prezzo non elevato, (239,90 euro sul sito di Motorola, 189,90 euro su Amazon) bisogna fare una considerazione un po’ più elaborata. Non vuole essere un camera phone, sebbene disponga di una quadrupla fotocamera. Il display ha luci ed ombre, le prestazioni non sempre brillano, ma l’unico vero pregio di moto g30 è l’autonomia, che con un’ottimizzazione software eccellente, promette davvero fino a due giorni di autonomia, con un utilizzo moderato.

Diciamo che al prezzo di vendita su Amazon ha più senso e compatibile con le caratteristiche offerte, un prezzo maggiore non sarebbe pienamente in linea con la proposta dello smartphone. Rispetto a g10 presenta un’autonomia e prestazioni migliori, ma il g10 pur costando meno, risulta più equilibrato. Per coerenza, avendo assegnato una sufficienza al precedente, sarebbe più opportuno assegnare un 6- per moto g30, anche se mantiene la promessa di offrire un’autonomia fuori dal normale. Su questa fascia di prezzo, Motorola può far meglio di così, come spesso ha già fatto.

ALTRE CARATTERISTICHE

Adreno 610
Bluetooth 5.0
NFC
Android 11
Confezione con cuffie

PRO
Autonomia

CONTRO
Display tende a sporcarsi facilmente
Fotocamera sotto alle aspettative

Quanto costa moto g30?

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In breve

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Ultimo aggiornamento 2024-10-19 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API

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Giornalista pubblicista, SEO Specialist, fotografo. Da sempre appassionato di tecnologia, lavoro nell'editoria dal 2010, prima come fotografo e fotoreporter, infine come giornalista. Ho scritto per PC Professionale, SportEconomy e Corriere della Sera, oltre ovviamente a Smartphonology.