Compresa tra ‘600 e ‘750 circa è la musica barocca, che può essere considerata come uno sviluppo delle idee nate durante il Rinascimento.
Ha origini italiane, ma compositori come Claudio Monteverdi hanno contribuito alla sua diffusione in altri paesi europei.
“Barocco” deriva dal latino “verruca” e sta ad indicare perle o pietre preziose dalle forme irregolari, e in generale fa riferimento ad opere d’arte deformi, innaturali e grossolane.
Il barocco è ricco di eccessi e fantasia e il suo intento è quello di attirare l’attenzione con ornamenti e spettacolarità.
Musica barocca: caratteristiche preferite dall’ascoltatore
In musica la musica barocca stupisce e diverte l’ascoltatore, con cambi repentini di tempo, numerosi virtuosismi, sia strumentali che vocali, l’uso del contrappunto (=linee musicali indipendenti) e della fuga (=forma musicale polifonica, che combina 2 o più voci indipendenti) e tanta tanta improvvisazione.
Il nome “barocco colossale” è coniato per descrivere una serie di composizioni del ‘600 e del ‘700, dallo stile vigoroso, magnifico e su larga scala. Orazio Benevoli fu uno dei maggiori compositori del barocco colossale, il quale fu anche e soprattutto dedito alla musica sacra.
Il barocco colossale mette radici in Italia, soprattutto nella Scuola Veneziana ed è coltivato anche a Roma. Fu una parte filosofica della controriforma e si diffuse oltre il Brennero nell’Impero Austriaco, dove le composizioni a più parti erano scritte per le occasioni speciali.
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