A livello mondiale, nel 2021 i trasporti hanno emesso circa 7,7 gigatonnellate di anidride carbonica, un quinto delle emissioni antropogeniche totali. La maggior parte di queste emissioni proviene dalle automobili su strada, secondo quanto si apprende da Nature. Convertire il trasporto stradale all’energia verde sarebbe un enorme passo avanti per raggiungere le emissioni nette zero entro la metà del secolo, un obiettivo necessario per limitare il riscaldamento globale a livelli sicuri. La Commissione europea aveva previsto di raggiungere questo traguardo entro il 2035, ma recentemente è stata coinvolta in una disputa con Germania, Italia e altri membri dell’UE riguardo alla scadenza.
Il compromesso raggiunto prevede che le auto con motori a combustione interna possano continuare a essere vendute dopo il 2035, purché utilizzino carburanti carbon-neutral invece di diesel, benzina o gas compressi e liquefatti. Tuttavia, questi carburanti sono inefficienti, costosi e non ancora testati su larga scala. Inoltre, la loro pretesa di neutralità climatica è discutibile. La capacità di produrre idrogeno verde è limitata e dovrebbe essere utilizzata per alimentare settori come l’industria pesante, per i quali alternative di decarbonizzazione non sono ancora disponibili. Allo stesso tempo, l’uso di biomassa crea incentivi per l’estrazione di legname e la conversione di terreni agricoli in colture energetiche, indipendentemente dalle conseguenze per il suolo come serbatoio di carbonio o per la biodiversità.
Non tutti i produttori di automobili vogliono ritardare la transizione. Molti comprendono che il passaggio ai veicoli elettrici richiederà tempo e desiderano procedere con la trasformazione delle loro attività. Tuttavia, alcuni dei più grandi produttori di auto al mondo, come Toyota, Volkswagen, Honda, Hyundai e Kia, e i governi di alcuni dei maggiori paesi produttori di auto, come Cina, Giappone, Corea del Sud e Germania, non hanno ancora aderito alla transizione. Se il passaggio ai veicoli elettrici subisce ulteriori ritardi, è probabile che si verifichino effetti a cascata in altri settori, che alla fine rallenteranno la decarbonizzazione globale. Per decarbonizzare il trasporto stradale, è necessario un “quadro politico radicale” che preveda la rimozione dei sussidi ai combustibili fossili e la mobilitazione di investimenti pubblici e privati per lo sviluppo di veicoli elettrici e infrastrutture di ricarica.
Oltre all’innovazione tecnologica, è necessario anche un cambiamento comportamentale. Secondo la pubblicazione della rivista scientifica, è necessario pianificare e ridisegnare gli ambienti urbani in tutto il mondo per incoraggiare il trasporto attivo, come camminare e andare in bicicletta, piuttosto che guidare. Questo è sicuramente il percorso migliore verso un mondo più pulito e salutare. Inoltre, come ricorda l’editoriale di Nature, è fondamentale collegare lo sviluppo delle infrastrutture di ricarica ai sistemi di generazione di energia rinnovabile, garantendo al contempo che le catene di approvvigionamento siano sostenibili e che vi siano impianti di riciclaggio per i materiali delle batterie. Occorre raggiungere un accordo internazionale sugli standard, in modo che l’introduzione di veicoli più puliti in una parte del mondo non comporti l’invio di vecchie auto altamente inquinanti in altre regioni.
Tutti questi obiettivi sono realizzabili, ma per affrontare la crescente domanda globale di mobilità personale, è necessario un cambiamento radicale nel modo in cui ci spostiamo. La transizione verso un trasporto realmente sostenibile richiederà sia l’innovazione tecnologica che il cambiamento comportamentale. Insieme a una strategia solida e basata su prove per sviluppare veicoli elettrici e ridurre l’uso di combustibili fossili, dobbiamo pianificare e progettare gli ambienti urbani di tutto il mondo per favorire il trasporto attivo, come camminare e andare in bicicletta, piuttosto che guidare automobili.
Solo attraverso un approccio combinato che includa l’elettrificazione del trasporto stradale, l’utilizzo di energie rinnovabili e la promozione di abitudini di mobilità più sostenibili, possiamo sperare di creare un futuro più verde e più salutare per tutti. Le industrie automobilistiche e i governi devono lavorare insieme per accelerare la transizione verso i veicoli elettrici e mettere fine all’era dei motori a combustione interna, per il bene dell’ambiente e delle future generazioni.
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