Come l’IA amplifica il phishing e l’Infostealing

Un’analisi dell’agenzia di cybersecurity Cynet ha rilevato che la percentuale di vittime di e-mail di phishing scrittE con AI è cinque volte superiore rispetto alla norma. Il dato proviene dal servizio CyOps Lightouse, una componente della CTI – Cyber Threat Intelligence, il cui compito è analizzare come i criminali informatici sfruttano ChatGPT per il cybercrime.

Più infostealer per mandare a segno gli attacchi

Le modalità di attacco diffuse sono diverse, ma i maggiori sono gli Infostealer. Ovvero malware in grado di rubare informazioni personali delle vittime, che sono poi rivendute a poche decine di dollari su Telegram, senza accedere al Dark Web. Tra i dati prelevati dal trojan troviamo password, sessioni di navigazione, dati bancari, cookies e app di messaggistica. Questi malware sono silenti e difficili da rilevare. Lo scopo è quello di recuperare informazioni da rivendere, per un attacco futuro.

I vantaggi offerti da soluzioni basate su IA per i cybercriminali sono diversi. I testi sono ora più accurati e possono produrre un ritorno dell’investimento superiore rispetto alle tecniche utilizzate in passato. Gli attacchi infatti tendono ad essere più sofisticati e su larga scala. Un maggior equilibrio tra precisione linguistica e integrazione di codice. Prima era un tecnico a dover ideare l’attacco, ora lo fa direttamente chi ha escogitato la truffa, ovvero individui con fantasia e tendenze criminali. Un cambio di paradigma di cui di recente si stanno riscontrando le conseguenze.

Le dichiarazioni di Cynet

“I modelli Generative Pre-trained Transformer (GPT) offrono essenzialmente più velocità e automazione ai cybercriminali e sebbene al momento non siano in grado di modificare in modo rivoluzionario il panorama delle minacce, offrono una maggiore accessibilità anche a persone senza competenze tecniche che possono trasformarsi in criminali informatici” afferma Marco Lucchina, Channel Manager di Italia, Spagna e Portogallo di Cynet.Sfruttando la potenza della tecnologia dell’intelligenza artificiale di cui ChatGPT si può considerare un massimo esponente, le aziende e i privati possono migliorare la produttività e i risultati aziendali con nuove e potenti soluzioni. Tuttavia, è importante bilanciare i potenziali benefici con i potenziali rischi e garantire che l’intelligenza artificiale sia utilizzata in modo etico e responsabile”.

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Giornalista pubblicista, SEO Specialist, fotografo. Da sempre appassionato di tecnologia, lavoro nell'editoria dal 2010, prima come fotografo e fotoreporter, infine come giornalista. Ho scritto per PC Professionale, SportEconomy e Corriere della Sera, oltre ovviamente a Smartphonology.