Nelle scorse ore Apple ha appreso che dovrà affrontare una causa, in seguito a quanto stabilito da un giudice di San Francisco, secondo quanto riportato da Bloomberg. I motivi vedono coinvolti i potenziali rischi di stalking causati dagli AirTag. Nonostante siano state respinte almeno una trentina di richieste presentate nell’azione collettiva che punta ad Apple, il giudice distrettuale Vince Chabria non ha accolto la richiesta di Cupertino di respingere la causa. Questo perché quando le vittime venivano perseguitate, i problemi erano relativi alle caratteristiche di sicurezza degli AirTag, con dei difetti tali per cui venivano provocate lesioni.
Secondo la causa Apple era stata avvisata del rischio di abuso dei localizzatori, dunque dovrebbe essere ritenuta responsabile ai sensi della legge della California. Chiaramente, l’azienda statunitense non la pensa allo stesso modo. Apple ha implementato, dopo il rilascio degli AirTag, funzionalità di sicurezza per contrastare i tentativi di stalking. Ad esempio, i dispositivi possono emettere un forte sono quando si allontanano da una certa distanza dal proprietario, con l’invio di notifiche relative a tracker non conosciuti. Inoltre, Apple e Google hanno annunciato nel 2023 che avrebbero collaborato per sviluppare uno standard di settore per contrastare l’uso improprio dei tracker.
Ma gli sforzi non sembrano sufficienti. Secondo la causa, gli AirTag sono diventati “l’arma preferita di stalker e molestatori“. Il caso è stato dunque depositato presso il tribunale distrettuale della California settentrionale. Si prospetta per gli avvocati della mela morsicata, una nuova diatriba legale che prende di mira i propri servizi.
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