test smartphone: la sauna

Test smartphone, ecco quelli a cui sono sottoposti i vivo

Vi siete mai chiesti a quali duri test di resistenza e durabilità i vari smartphone devono essere sottoposti prima di essere immessi sul mercato? Ce lo spiega vivo.

Vi siete mai chiesti a quali duri test di resistenza e durabilità i vari smartphone devono essere sottoposti prima di essere immessi sul mercato? Ce lo spiega vivo.

Prima di essere introdotti sul mercato, i telefoni vengono ideati, progettati e infine realizzati. Poi devono essere sottoposti a dei test per smartphone, volti a valutarne la resistenza e la durabilità del prodotto. Ma vi siete mai chiesti quali siano effettivamente i vari test? L’azienda cinese vivo ha deciso di “aprire le porte” dei propri laboratori e illustrare quelli a cui sono sottoposti i propri smartphone.

Secondo vivo, che mentre cerca di farsi conoscere in Italia spopola in Cina con risultati molto positivi, i test per smartphone eseguiti in laboratorio sui propri dispositivi, sono privi di compromessi per caratteristiche e test di prodotto. Secondo l’azienda cinese, la qualità non è riscontrabile solamente nei dettagli visibili a colpo d’occhio, ma è anche parte del processo di ideazione e progettazione. I test, dice vivo, sono eseguiti esclusivamente per lo sviluppo dei modelli.

test per smartphone: fino a -45°C nei laboratori vivo.

Test smartphone: quelli di resistenza e durabilità

Gli smartphone dell’azienda sono sottoposti a test di caduta estensivi. I telefoni vengono lasciati cadere più di cento volte su di una superficie solida da oltre un metro di altezza e da 26 angolazioni diverse. A questo si aggiunge un test il cui compito è quello di replicare le sollecitazioni avvertite nella tasca posteriore dei jeans di un adulto. I device vengono pressati più di 1.000 volte da macchine create ad hoc. Un altro test vede la torsione dello smartphone, agganciato dal lato superiore e inferiore e torto fino a 500 volte con una forza di circa 2 N.m di coppia.

test smartphone: replicare il pantalone di un adulto.
Il test che simula la tasca di un jeans di un adulto con pressione dello smartphone

Gli impatti vengono poi simulati anche attraverso dei test di pressione su un singolo punto, con il supporto di presse robotiche. Esse impongono decine di chili di forza su piccole aree, o con cuscinetti a sfera in acciaio. Questi vengono fatti cadere più volte sulla superficie dello smartphone. E il test smartphone in mountain bike? A renderlo noto vivo, che fa sapere di sottoporre i propri smartphone a test di scuotimento, i quali assicurano che i device possano offrire performance affidabili e stabili in condizioni più difficili.

Replicare l’uso quotidiano

Alcuni test per smartphone hanno l’obiettivo di replicare l’uso di tutti i giorni. I test robotici più volte simulano la vita di ogni giorno, ad esempio gli interruttori vengono premuti oltre 1.500.000 volte. Il bilanciere del volume oltre 70.000 volte, mentre il sensore di impronte digitali, viene premuto 500.000 volte. Anche i cavi vengono inseriti e disinseriti 10.000 volte, mentre si prova addirittura a simulare il lancio di un dispositivo su letti, divani, con oltre 40.000 test di lancio.

Test di resistenza: gli spruzzi d'acqua salata.

Test per la sicurezza

Oltre alla resistenza e alla durabilità, vivo punta anche alla sicurezza del proprio software. Ogni modello è sottoposto a test dell’antenna RF, per garantire un segnale di qualità. Ma anche fotocamere, reparto gaming e test volti a valutare performance lunghe e stabili. Per non parlare della resistenza all’acqua. Secondo quanto reso noto dall’azienda, i dispositivi sono sottoposti a un regime fisico stressante. Per diverse ore sono spruzzati con acqua salata mentre per un intero giorno sono sottoposti ad un ambiente simile alla sauna, con temperature da -40°C a 75°C.

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Giornalista pubblicista, SEO Specialist, fotografo. Da sempre appassionato di tecnologia, lavoro nell'editoria dal 2010, prima come fotografo e fotoreporter, infine come giornalista. Ho scritto per PC Professionale, SportEconomy e Corriere della Sera, oltre ovviamente a Smartphonology.