Nel corso dell’ultima presentazione di Apple in cui ha alzato il sipario sui tanti attesi iPhone 12, ha fatto subito scalpore la scelta di Cupertino di rimuovere dalla confezione adattatore e EarPods. Apple si è giustificata informando che togliere dalle confezioni questi elementi consentiva la diminuzione delle misure delle confezioni. Così facendo, sarebbe stato possibile un maggior numero di confezioni spedite per corriere, contribuendo quindi alla riduzione delle emissioni di anidride carbonica. Un discorso che potrebbe anche avere senso, se questa scelta non implicasse l’acquisto e la spedizione di cuffie e adattatori a parte a chi ne sente effettivamente il bisogno.
Refurbed, un albero piantato per un prodotto venduto
Discorso Apple a parte, quali sono le aziende tecnologiche più sensibile al rispetto dell’ambiente e al green in generale? Non sono molte in realtà le imprese che badano alla salvaguardia dell’ambiente, tuttavia ve ne sono alcune che si impegnano con gesti piccoli a dare il loro contributo nella salvaguardia del pianeta. Tra queste vi è Refurbed, un re-commerce che vende smartphone ricondizionati. Acquistare questo tipo di prodotti è già un aiuto all’ambiente, perché acquistando un prodotto di questo tipo consente di risparmiare energia e materie prime per la realizzazione di un nuovo prodotto. Inoltre Refurbed si impegna a piantare un albero per ogni prodotto venduto.

ho. collabora con Treedom per ogni Sim spedita
Un’altra azienda attiva in tal senso è ho. La compagnia telefonica, sub-brand di Vodafone, collabora con Treedom. Ad ogni Sim consegnata, l’azienda si impegna a piantare un albero tra Italia, Africa e e Centro-America, con lo scopo di assorbire l’anidride carbonica emessa durante il trasporto delle Sim. La “foresta di ho” ha già totalizzato 1.600 alberi piantati. Decisamente una tecnica più efficace che rimuovere elementi da una confezione.

Fairphone, lo smartphone sostenibile
L’olandese Fairphone, produttrice degli omonimi smartphone, utilizza risorse rinnovabili per la realizzazione dei propri prodotti. L’azienda inoltre ha come obiettivo creare prodotti che possano resistere nel tempo dotandoli di design resistente nel tempo, coniugato però a facilità di riparazione. Se questo non dovesse essere sufficiente, Fairphone si preoccupa anche di prelevare le materie prime quali metalli da zone in cui non vi sono conflitti, accertandosi inoltre che le condizioni lavorative siano rispettate, collaborando con alcune associazioni.

Primi passi per Huawei
Anche Huawei ha incominciato a muovere dei timidi passi per una maggior consapevolezza ambientale. Recentemente ha infatti dichiarato che Huawei Mate 40 Pro è lo smartphone di Huawei più ecosostenibile di sempre. Sono state eliminate dalla confezione infatti il 90% della documentazione cartacea (compresa la garanzia) ed è stato ridotto del 28% l’imballaggio in plastica. Per il Mate 40 è stato persino utilizzato inchiostro di soia, decomponibile al 100%.

Ecosia, l’alternativa green ai motori di ricerca
Oltre agli esempi riportati precedentemente vi sono realtà come Ecosia che sfidano Google come motore di ricerca, sfruttando l’anima green. Ecosia infatti dalla sua fondazione, che risale al 2009, assicura che l’80% dei proventi ricavati dalle ricerche sulla propria piattaforma, vengano utilizzati per sostenere programmi di riforestazione. Il motore di ricerca è stato sviluppato da Christian Kroll, insieme a Bing, Yahoo e il WWF.

Piantare alberi coi droni
Infine, anche se non sono aziende che producono prodotti o servizi per l’utente finale, vi sono enti come BioCarbon Engineering (maggiormente conosciuta come Dendra Systems) e DroneSeed il cui unico scopo è riforestare il mondo attraverso l’impiego dei droni, che seminano letteralmente il suolo idoneo al processo.
E noi, cosa possiamo fare?
Oltre ad assumere comportamenti più rispettosi verso l’ambiente, possiamo contribuire alla piantagione di nuovi alberi, come ad esempio iscrivendoci a Treedom o servizi simili.
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