OpenAI umilia Elon Musk: la corte respinge il suo ultimo tentativo

Il tribunale ha respinto l’ultimo tentativo di Elon Musk di frenare OpenAI, segnando un’importante sconfitta per il miliardario che da tempo cerca di ostacolare lo sviluppo della compagnia di intelligenza artificiale.

“Accogliamo con favore la decisione del tribunale del 4 marzo 2025 che ha respinto l’ultimo tentativo di Elon Musk di rallentare OpenAI per il suo tornaconto personale”, ha dichiarato OpenAI in un comunicato ufficiale.

Il tentativo di Musk di controllare OpenAI

Questa controversia nasce dalla volontà di Musk di ottenere un maggiore controllo sulla compagnia. Secondo OpenAI, il miliardario avrebbe cercato di fondere OpenAI in Tesla per poter determinare il futuro dell’intelligenza artificiale a proprio piacimento. “Lo abbiamo rifiutato e se n’è andato perché non riusciva a prendere il controllo. Quando in seguito ha visto i progressi che avevamo fatto senza di lui, Elon ha iniziato a ricorrere a cause legali infondate”, sostiene OpenAI.

La sentenza contro Musk

La corte ha rigettato la richiesta di Musk per un’ingiunzione preliminare, affermando che non aveva “dimostrato probabilità di successo nel merito” delle sue accuse. Il tribunale ha inoltre respinto completamente diverse delle sue rivendicazioni, avvicinando OpenAI alla chiusura definitiva della disputa legale.

“Come sta scoprendo Elon, i fatti contano, soprattutto in tribunale”, ha affermato OpenAI. Una delle accuse più forti di Musk riguardava una presunta “conversione” dell’organizzazione da non-profit a for-profit, ma OpenAI ha ribattuto che questa tesi è falsa: “Nonostante quanto afferma Elon, non c’è alcuna ‘conversione’ non-profit nelle carte”.

OpenAI ribadisce la sua missione

L’azienda ha ribadito che il suo obiettivo resta quello di mantenere la struttura non-profit come “parte cruciale del nostro lavoro per raggiungere la nostra missione”. OpenAI ha sottolineato che la nuova struttura non cambierà la natura dell’organizzazione, ma la renderà “più forte che mai” e “una delle organizzazioni non-profit più dotate di risorse della storia”.

La posizione di Musk e la realtà dei fatti

Infine, OpenAI ha sottolineato che Musk aveva riconosciuto già nel 2017 la necessità di un’evoluzione nella struttura aziendale, ma ora sta tentando di distorcere la narrativa per i propri scopi. “Si sbaglia quando si tratta di questa causa infondata e cinicamente egoistica, delle false accuse che la sostengono e di altre tattiche meschine come la cosiddetta ‘offerta’. La corte ha giustamente visto attraverso questo ultimo tentativo e siamo fiduciosi che continuerà a farlo”.

Sam Altman

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