motorola defy

Motorola Defy, ecco il rugged della casa alata

Inizialmente presentato a metà giugno, in seguito a numerosi leak che riguardavano Motorola Defy, il rugged di casa Motorola nel giro di poche ore. Cinque mesi dopo la presentazione globale, lo smartphone omonimo del primo dispositivo presentato ormai 11 anni fa, è arrivato finalmente in Italia insieme a Cat S42 Pro. Il nuovo Motorola Defy è però sotto l’egida del licenziatario di Cat Phones, ovvero Bullit Group, azienda inglese.

Motorola Defy ha caratteristiche che ci si aspetta da ogni rugged. Resistente, impermeabile, e a prova di polvere e sabbia, nonché ai graffi. Non si prospettano performance da top di gamma, troviamo un chipset ben collaudato e RAM al minimo indispensabile, ma bisognerà valutarne in test; ecco di seguito le specifiche complete.

Motorola Defy

Motorola Defy, specifiche tecniche e fascia di prezzo

Lo smartphone equipaggia un display da 6,5 pollici HD+ con protezione Corning Gorilla Glass Victus. Integra un notch a goccia con una fotocamera anteriore da 8 Mpixel. Il design è caratterizzato da un corpo in plastica rugged certificato IP68 contro acqua e polvere. Inoltre sarebbe resistente a temperature da -25°C fino a +55°C. Può resistere inoltre a cadute fino a 1,8 m, purché cada sui lati o agli angoli.

Sotto allo schermo troviamo lo Snapdragon 662 abbinato a 4 GB di RAM e 64 GB di storage, a bordo Android 11. Tre le fotocamere, una da 48 Mpixel primaria e due da 2 Mpixel per calcolo della profondità di campo e macro. La batteria è da 5.000 mAh con carica da 20W. Come ipotizzato tempo fa da GSM Arena, lo smartphone di Motorola, già anticipato lo scorso febbraio, sarebbe stato venduto alla cifra di circa 300 euro e infatti è già acquistabile al prezzo consigliato di 339 euro. Lo smartphone è già sotto la nostra lente d’ingrandimento, tornate presto per consultare la nostra recensione.

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Giornalista pubblicista, SEO Specialist, fotografo. Da sempre appassionato di tecnologia, lavoro nell'editoria dal 2010, prima come fotografo e fotoreporter, infine come giornalista. Ho scritto per PC Professionale, SportEconomy e Corriere della Sera, oltre ovviamente a Smartphonology.