domicilio digitale

Cos’è il DOMICILIO DIGITALE e come funziona

Ci sono voluti circa sei anni, ma da oggi il domicilio digitale è realtà. Lo scopo è diventare un elemento chiave nelle comunicazioni elettroniche, per facilitare l’interazione tra cittadini e le imprese, oltre alla pubblica amministrazione. Il suo utilizzo è strettamente correlato alla Posta Elettronica Certificata. Ma vediamolo nel dettaglio.

Il Domicilio Digitale: Cos’è e a cosa serve

Il domicilio digitale è un indirizzo elettronico, identificato da un codice univoco, al quale le persone fisiche o giuridiche possono ricevere documenti e notifiche legali. Questo sistema offre una serie di vantaggi, tra cui l’efficienza, la sicurezza e la tracciabilità delle comunicazioni. Per le pubbliche amministrazioni, il domicilio digitale risolve l’esigenza di inviare al cittadino comunicazioni telematiche a valore legale, analogamente a quanto già avviene con INI-PEC per imprese e professionisti. L’adozione del domicilio digitale offre numerosi vantaggi per le pubbliche amministrazioni. Questi includono:

  1. Tempestiva ricezione: L’ente che invia comunicazioni tramite domicilio digitale riceve una conferma immediata di ricezione da parte del cittadino.
  2. Riduzione dei costi di postalizzazione: La digitalizzazione e la sostituzione della raccomandata permettono all’ente di risparmiare sui costi cartacei e di invio.
  3. Notifiche automatizzate: L’utente può disporre di un sistema di notifiche completamente automatizzato, grazie all’indice di tutti i domicili digitali disponibili.
  4. Risparmio di tempo: La sua introduzione favorisce l’intero flusso di comunicazione, risparmiando tempo ad entrambe le parti.
  5. Un indice nazionale: La norma prevede la realizzazione di un indice nazionale pubblico dei domicili digitali delle persone fisiche, consultabile per tutte le comunicazioni aventi valore legale.

Il domicilio digitale è facilmente integrabile in ogni infrastruttura tramite le API pubbliche di estrazione, rendendolo un’opzione versatile per qualsiasi ente.

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Le Origini del Domicilio Digitale e della PEC

Il concetto di domicilio digitale ha origine dalla necessità di modernizzare e digitalizzare i processi di comunicazione. In Italia, la sua implementazione è stata sancita con il Decreto Legislativo 82/2005, noto come Codice dell’Amministrazione Digitale (CAD). Questo decreto ha posto le basi per l’adozione di strumenti digitali nelle comunicazioni tra cittadini, imprese e pubblica amministrazione.

La Posta Elettronica Certificata (PEC) è un servizio di posta elettronica con valore legale, che garantisce l’invio e la ricezione di documenti e atti giuridici. La PEC è stata introdotta in Italia con la legge 2/2009, con l’obiettivo di semplificare e rendere più sicure le comunicazioni.

Il legame tra i due servizi

Il domicilio digitale e la PEC sono strettamente collegati. Infatti, il domicilio digitale può essere identificato proprio con un indirizzo di posta elettronica certificata. Questo permette di avere una certezza sia sulla identità del destinatario, sia sulla data e l’ora di invio e ricezione dei documenti. Il 6 giugno 2023, in attuazione dell’art. 6-quater comma 2 del CAD, tutti gli indirizzi PEC dei professionisti presenti in INI-PEC verranno eletti automaticamente anche su INAD in qualità di domicili digitali di persone fisiche. I professionisti avranno la possibilità di modificare il domicilio su INAD, eleggendone uno diverso da quello presente in INI-PEC.

Dal 6 luglio, tutti i domicili eletti o modificati saranno ufficialmente pubblicati in INAD e resi disponibili alla consultazione. Inoltre, dal 6 giugno 2023, qualsiasi cittadino maggiorenne e titolare di un indirizzo PEC potrà eleggere il proprio Domicilio digitale su INAD. Tutti i domicili eletti dai cittadini saranno successivamente pubblicati a partire dal 6 luglio e resi disponibili alla consultazione. Basterà recarsi sul sito e, se si conosce il codice fiscale dell’utente, è possibile risalire alla sua PEC.

La sua importanza

La collaborazione tra i due sistemi rappresenta un passo importante verso la digitalizzazione e la modernizzazione dei processi di comunicazione. Questi strumenti non solo rendono le interazioni più efficienti e sicure, ma contribuiscono anche a rendere la pubblica amministrazione più accessibile e trasparente.

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Giornalista pubblicista, SEO Specialist, fotografo. Da sempre appassionato di tecnologia, lavoro nell'editoria dal 2010, prima come fotografo e fotoreporter, infine come giornalista. Ho scritto per PC Professionale, SportEconomy e Corriere della Sera, oltre ovviamente a Smartphonology.