Chi si ricorda del film Perfetti sconosciuti ? Si tratta di uno dei più celebri film italiani degli ultimi anni, ripreso poi in altre lingue il tutto il mondo. In particolare, una frase estrapolata dalla narrazione di Paolo Genovese, è piuttosto eloquente: “Il telefonino è la scatola nera delle nostre vite“. La quantità di informazioni sensibili, dirette o indirette, conservate all’interno del device sono molte. Informazioni di lavoro, personali, le proprie preferenze. Sarah Greenwood, esperta di sicurezza informatica di Geonode, ha infatti ricordato che “Il tuo telefono cellulare sa tutto di te… le persone che rispettano la propria privacy dovrebbero preoccuparsene, diventa spaventoso quando pensi a quanti dati condividi senza nemmeno rendertene conto”. Come capire dunque se ti hanno hackerato lo smartphone? Scopriamolo in questo articolo.
I motivi per cui il telefono viene violato
Prima di procedere, potrebbe essere interessante capire perché questo accade o potrebbe accadere. I motivi sono diversi, in realtà. Ad esempio sottrarre dati personali, chiedere un riscatto, rubare l’identità di una persona per lanciare l’attacco ad un’azienda in cui lavora o diffondere un malware. Un altro motivo potrebbe essere, come ricorda, Panda Security, aggiungere il dispositivo violato a una botnet per lanciare attacchi informatici chiamati DDoS. Oppure ancora accedere al WiFi di casa o all’app di home banking. Ma l’obiettivo comune è sempre uno: sottrarre soldi o comunque trarne un guadagno.
Un telefono può essere hackerato, dopo un attacco di phishing (o smishing), un malware, attacchi di forza bruta (specie se la vittima ha una password debole del proprio account) o vulnerabilità del dispositivo non corrette da patch di sicurezza perché un dispositivo è obsoleto o non ancora aggiornato. Quale che sia la modalità, i pericoli per le vittime sono diversi. Dalla natura economica, o peggio, un furto di identità che non solo porta a perdite economiche, ma anche compromettere relazioni, rovinare la reputazione e così via. Il ricatto invece avviene quando l’hacker sottrae foto intime, dati riservati, messaggi compromettenti o dati critici per l’azienda. In questo caso, si definisce ransomware.
I “comportamenti” di uno smartphone che è stato hackerato
- La batteria si scarica velocemente
- Il traffico dati viene consumato più del solito
- Lo smartphone è più lento del solito
- Il telefono subisce riavvii o spegnimenti improvvisi
- Appaiono pop-up o annunci e notifiche insolite
- Trovi app che non hai installato
- Ricevi chiamate e messaggi da persone che non conosci
Cosa fare se il device è stato compromesso?
Se ci si rende conto che sì, il proprio smartphone è stato hackerato, sarà necessario effettuare una serie di passaggi. Innanzitutto bisogna avviare il telefono in modalità sicura ed effettuare poi una scansione antivirus. Meglio verificare poi che non vi siano attività insolite sulla propria app di pagamento o bancaria e cambiare subito le password compromesse con password più solide, oltre ad attivare l’autenticazione a due fattori. Se non si è ancora sicuri, si può sempre portare il dispositivo dall’assistenza.
Prevenire la violazione
Per non doversi trovare in situazioni seccanti come questa, i consigli sono sempre i soliti:
- Utilizza password complesse
- Installa un software antivirus
- Utilizza l’autenticazione a due fattori
- Non connetterti a WiFi aperte (o nel caso, usa sempre una VPN)
- Fare backup periodici del dispositivo
- Non installare app da fonti sconosciute
- Usa un password manager
- Non fare clic su link o non inviare dati sensibili
- Aggiorna il dispositivo (se possibile)
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