Secondo una ricerca recente di NordVPN, nel dark web esistono milioni di carte di credito o di debito vendute al prezzo di circa 10 dollari cadauna. Quelle italiane sarebbero poco più di 80.000, vendute ad un prezzo medio di 15 dollari. Il sistema utilizzato dai malintenzionati per reperire i dati necessari è piuttosto semplice e secondo gli analisti, servono appena 6 secondi. Per farlo è necessario sì una grande forza di calcolo, ed eseguire un attacco brute force. Spiegato in modo estremamente semplice, è come se un computer cercasse di indovinare una sequenza di numeri e lettere, come ad esempio una password. Lo stesso può essere fatto con le carte di credito e il rispettivo codice CVV in breve tempo. Questo non vuol dire che le carte di credito o di debito fisiche non siano sicure. Le banche e gli enti proteggono i propri clienti con molti sistemi, tra cui l’Intelligenza Artificiale, l’autenticazione a due fattori o tramite riconoscimento biometrico prima di consentire il successo di una transazione, etc. Ma cosa c’entrano dunque le carte virtuali?

I vantaggi delle carte virtuali
Il grande vantaggio di una carta virtuale, che può essere di credito o prepagata, è la possibilità di permettere al cliente di scegliere l’importo utilizzabile e anche la scadenza. Per assurdo, si può impostare un pagamento unico, con la carta virtuale che diventa dunque inutilizzabile dopo la prima e unica transazione. Si tratta di uno strumento molto utile, che consente di fare acquisti online in sicurezza, anche su e-commerce o piattaforme di cui l’utente potrebbe non fidarsi totalmente. Questo vuol dire che se un sito creato da malintenzionati riuscisse a reperire i dati della carta utilizzata, questi avrebbero a disposizione un credito limitato, non solo in termini di budget, ma anche per un breve periodo. Sempre che i dati non risultino addirittura inutili, nel caso di una transazione unica.

I limiti
Certo, ovviamente hanno anche dei limiti, come ad esempio un importo limitato spendibile giornalmente o mensilmente, ma i propri dati e i propri risparmi saranno comunque al sicuro. Inoltre le carte virtuali possono essere utilizzate da sistemi di pagamento come Apple Pay o Google Pay. Sono diversi gli istituti di credito o i servizi che permettono la creazione di una carta di credito virtuale, spesso hanno costi bassissimi o addirittura a zero, a seconda del proprio servizio.
Alcune carte virtuali prepagate, come ad esempio quella offerta da PayPal, permettono anche la ricezione di bonifici o l’accredito dello stipendio, perché dotate di IBAN. Altre, come ad esempio quella di Hype, permettono la possibilità di metterla in pausa quando non serve, mentre invece quella di Intesa Sanpaolo è gratuita. Civibank invece permette di creare un mezzo di pagamento anche per minorenni, dai 12 anni in poi. Può essere utile se si vogliono gestire paghette o piccoli crediti da poter far gestire ai propri figli senza mettere in pericolo cifre o carte di credito più importanti. Se si impostano pagamenti ricorrenti (come ad esempio abbonamenti a servizi di streaming) si possono bloccare facilmente. A livello ambientale, il grande vantaggio di questo tipo di carte è che non serve averne una copia fisica, con un rilevante risparmio in termini di plastica ed emissioni.

Quali sono gli enti o gli istituti che offrono carte virtuali?
Le organizzazioni o gli istituti che rilasciano le carte virtuali sono molti. Ognuno ha costi, limiti e sistemi di sicurezza differenti, come per esempio alcuni enti hanno la possibilità di creare un CVV variabile. Per creare la propria carta virtuale, è necessario scaricare le applicazioni dei propri istituti bancari, oppure visitare il sito ufficiale dei vari servizi e seguire i passaggi.
- American Express
- BBVA
- Civibank
- DOTS
- Fineco
- Hype
- Intesa Sanpaolo
- N26
- PayPal
- Revolut
- Unicredit
- Widiba
Cosa ne pensi? Hai già provato una carta virtuale?
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