Apple, una ricerca svela la raccolta di dati personali

La privacy è una delle principali preoccupazioni degli utenti quando si tratta di scegliere un dispositivo mobile. Per questo motivo, molti di loro optano per i prodotti Apple, in quanto l’azienda di Cupertino ha sempre sostenuto di porre la privacy dei propri clienti al primo posto (non sempre con successo). Tuttavia, recenti scoperte mettono in dubbio questo impegno. In generale, le nuove leggi sulla privacy proibiscono la raccolta di dati personali per la profilazione degli utenti, basti pensare al GDPR europeo che ha “ispirato” anche altri Paesi. Tuttavia, molte aziende raccolgono ancora i dati degli utenti per migliorare i propri servizi e personalizzare i prodotti. Apple sembrerebbe non fare eccezione. Nonostante le nuove leggi europee che limitano le Big Tech, queste hanno ancora un ampio potere e un vantaggio rispetto alle aziende di dimensioni più piccole. Ciò rende difficile alle aziende più piccole resistere alle condizioni imposte da queste colossali aziende. Una novità che però non sorprende, dal momento che nApple sta espandendo la propria attività come piattaforma pubblicitaria.

Le scoperte dei ricercatori

Recentemente, due ricercatori noti su Twitter come Mysk hanno scoperto che i dispositivi Apple salvano un numero di identificazione chiamato DSID, che viene inviato ai server insieme ad altre informazioni, tra cui l’ID di iCloud. Questa scoperta contraddice quanto affermato da Apple, che sostiene di non associare i dati raccolti per l’analisi di app e dispositivi all’utente, per rispettare le norme sulla privacy. Una nuova ricerca di Panda Security ha confermato che Apple associa il DSID all’account iCloud e ad altre informazioni personali dell’utente, violando le proprie promesse sulla privacy. Ciò dimostra che Apple è simile alle altre Big Tech, che raccolgono e utilizzano i dati personali degli utenti per scopi di marketing e di profilazione.

Cos’è il DSID

Il DSID, acronimo di Directory Services Identifier, è un numero di identificazione utilizzato da Apple per associare le informazioni dell’account iCloud e altri dati personali dell’utente sui dispositivi Apple. Questo numero è stato oggetto di discussione recentemente dopo che due ricercatori hanno scoperto che i dispositivi Apple lo salvano e lo inviano ai server, insieme ad altre informazioni che permettono di identificare l’utente direttamente, contraddicendo quanto dichiarato da Apple sulla privacy dei dati raccolti.

I dati raccolti da Apple

Nel centro della privacy di Apple è possibile consultare, come ricorda Panda Security, come le app raccolgono e gestiscono i dati degli utenti. Secondo quanto riferito dalla mela morsicata, i dati vengono raccolti per la Pubblicità di terze parti, ovvero la visualizzazione di annunci pubblicitari di terze parti nell’app o condivisione di dati con i soggetti che mostrano annunci pubblicitari di terze parti. Ma c’è anche la Pubblicità o marketing dello sviluppatore, che comprende la visualizzazione degli annunci dello sviluppatore nell’app, l’invio di annunci pubblicitari personalizzati o la condivisione di dati con i soggetti che mostrano annunci. I dati sono utilizzati anche per eseguire Analisi: ovvero per valutare il comportamento, comprendere l’efficacia delle funzioni esistenti dei prodotti, pianificarne di nuove o valutare le caratteristiche e il numero di destinatari. Non manca la necessità di personalizzazione, ad esempio di prodotti consigliati, post o suggerimenti. Infine vi è anche una necessità di Funzionalità dell’app: per esempio autenticarsi nell’app, attivare funzioni, prevenire frodi, adottare misure di sicurezza, garantire il funzionamento del server, ridurre i crash dell’app, migliorare la scalabilità e le prestazioni o fornire assistenza ai clienti.

Come proteggersi

Per proteggere la propria privacy, gli utenti dovrebbero gestire le impostazioni sulla privacy del proprio dispositivo e limitare la quantità di dati personali che condividono. È possibile disattivare gli annunci personalizzati nelle impostazioni di sicurezza e privacy di Apple e Google, e leggere sempre le informazioni sulla privacy e le autorizzazioni richieste dalle app per limitare la raccolta e l’elaborazione dei propri dati personali. L’assenza di risposte da parte di Apple ai ricercatori e ai media sulla questione solleva preoccupazioni sulla reale intenzione dell’azienda di rispettare la privacy dei propri utenti. Con la crescente attività pubblicitaria di Apple, diventa sempre più importante per gli utenti prendere sul serio la questione della privacy e fare scelte consapevoli quando si tratta di condividere i propri dati personali. Nella fattispecie, è possibile disattivare la funzionalità andando in: Impostazioni > Privacy e sicurezza > Pubblicità Apple. In questo modo gli annunci personalizzati saranno disattivati.

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Giornalista pubblicista, SEO Specialist, fotografo. Da sempre appassionato di tecnologia, lavoro nell'editoria dal 2010, prima come fotografo e fotoreporter, infine come giornalista. Ho scritto per PC Professionale, SportEconomy e Corriere della Sera, oltre ovviamente a Smartphonology.