Wi-Fi sui treni: il divario digitale tra Europa e Asia

Il Wi-Fi a bordo dei treni non è più un lusso, ma una componente essenziale dell’infrastruttura ferroviaria. Pendolari e viaggiatori internazionali si aspettano oggi di poter guardare film in streaming, partecipare a riunioni o giocare online con la stessa qualità di connessione disponibile a casa. Eppure, il nuovo studio basato sui dati di Ookla Speedtest Intelligence® fotografa un’Europa frammentata, dove la velocità media del Wi-Fi sui treni varia in modo estremo da Paese a Paese, mentre in Asia prevale un approccio più coerente e moderno, fondato sulla connettività cellulare lungo le linee ferroviarie.

Svezia e Svizzera ai vertici, Regno Unito e Paesi Bassi in coda

Nel secondo trimestre del 2025 la Svezia guida la classifica europea con una velocità mediana in download di 64,58 Mbps, seguita da Svizzera (29,79 Mbps) e Irlanda (26,33 Mbps). All’estremo opposto si trovano Spagna, Regno Unito e Paesi Bassi, con valori rispettivamente di 1,45 Mbps, 1,09 Mbps e 0,41 Mbps. La differenza è di oltre 150 volte tra il Paese migliore e quello peggiore del continente.

Il progresso svedese è il risultato di una precisa strategia infrastrutturale. Dopo anni di stagnazione, nel 2024 le velocità sono balzate di colpo grazie a investimenti pubblici mirati: lo Stato ha finanziato con 2 milioni di euro la posa di infrastrutture neutre per migliorare la copertura nelle gallerie e ha introdotto obblighi di servizio specifici per le tratte ferroviarie nell’asta delle frequenze 900/2100/2600 MHz. Parallelamente, la mappatura della copertura nelle gallerie ha permesso di individuare oltre 600 chilometri di binari sotto la soglia dei 10 Mbps, indirizzando nuovi interventi.

La Svizzera mantiene prestazioni di alto livello nonostante un calo rispetto agli 85 Mbps del 2023, dovuto probabilmente a maggiore congestione o cambiamenti architetturali. Il modello elvetico resta peculiare: il sistema SBB FreeSurf consente ai passeggeri con SIM svizzera di navigare gratis utilizzando direttamente le reti mobili, evitando i limiti tipici del Wi-Fi condiviso a bordo. Una soluzione efficiente ma con un difetto evidente: l’esclusione di turisti e viaggiatori stranieri.

Il peso della tecnologia obsoleta

In molte reti europee il problema è tecnico prima ancora che politico. Quasi due connessioni su cinque viaggiano ancora su Wi-Fi 4, standard del 2009, e il 22% delle connessioni usa la banda a 2,4 GHz, lenta e soggetta a interferenze. Nel Regno Unito oltre la metà dei collegamenti ferroviari utilizza ancora Wi-Fi 4, mentre in Polonia l’intero sistema ferroviario è ancorato a tecnologie di quindici anni fa.

I dati mostrano miglioramenti significativi nei Paesi che adottano Wi-Fi più recenti e bande più ampie: in Germania, ad esempio, la banda a 5 GHz garantisce prestazioni superiori del 328% rispetto alla 2,4 GHz, e il passaggio da Wi-Fi 4 a Wi-Fi 5 porta incrementi fino al 241%. Tuttavia, anche Paesi come Spagna o Italia, che impiegano tecnologie più moderne, non riescono a ottenere buone prestazioni a causa di backhaul insufficienti: il collegamento tra le antenne del treno e la rete mobile pubblica resta l’anello debole.

L’Asia punta sulla copertura cellulare dedicata

In Giappone, Corea del Sud e Taiwan, i passeggeri utilizzano perlopiù le proprie connessioni 4G o 5G, mentre il Wi-Fi a bordo rimane un servizio accessorio. Nonostante ciò, le reti asiatiche mostrano un’adozione più moderna: in Giappone e Corea oltre il 90% dei collegamenti ferroviari usa Wi-Fi 5 e banda 5 GHz, mentre Taiwan è l’unico Paese con una quota significativa di Wi-Fi 6 (20%).

Taiwan primeggia anche per latenza, con un valore mediano di 13 millisecondi, ben al di sotto di Corea (62 ms) e Giappone (83 ms). Le velocità di download, pur non spettacolari (tra 6 e 8 Mbps), superano quelle dei Paesi europei più arretrati, dimostrando l’efficacia di una pianificazione orientata alla connettività cellulare.

Le soluzioni infrastrutturali dei Paesi virtuosi

Le migliori prestazioni derivano da politiche che trattano la connettività come un’estensione naturale della rete ferroviaria. In Francia, il progetto NET.SNCF, gestito da Orange, ha installato un’infrastruttura cellulare dedicata lungo le tratte ad alta velocità, con siti ogni 2-3 km e copertura ingegnerizzata anche in galleria. In Austria, un programma cofinanziato dallo Stato ha portato oltre 1.500 km di binari sotto una rete dedicata di siti 4G, con sistemi di distribuzione del segnale nei tunnel. In Giappone, invece, tutte le gallerie dello Shinkansen sono dotate di copertura mobile completa dal 2020.

Dai vetri ai satelliti: le nuove frontiere del Wi-Fi ferroviario

Il materiale dei treni stessi è diventato un ostacolo. Le carrozze moderne, isolate termicamente con vetri basso emissivi e lamine metalliche, si comportano come gabbie di Faraday, attenuando i segnali fino a 30 dB. Per questo diversi operatori europei stanno sostituendo i vetri con versioni trattate al laser, che lasciano passare le onde radio. La sola Deutsche Bahn ha investito 50 milioni di euro per modificare 70.000 finestre su 3.300 carrozze.

Accanto ai miglioramenti terrestri, si affaccia una nuova frontiera: i satelliti in orbita bassa (LEO). Sistemi come Starlink ed Eutelsat OneWeb offrono una latenza inferiore e una capacità burst elevata, utili per i tratti rurali o costieri. In Europa si moltiplicano i test: ScotRail in Scozia, Trenitalia sulla tratta Roma-Milano e SNCF in Francia stanno sperimentando configurazioni ibride che uniscono satelliti e reti cellulari in un’unica dorsale di connettività.

Verso un ecosistema integrato con il 5G ferroviario

La convergenza tra reti satellitari e il nuovo standard FRMCS (Future Railway Mobile Communications System), basato sul 5G, rappresenta la prossima rivoluzione. Questo sistema garantirà comunicazioni mission-critical per la sicurezza ferroviaria e, indirettamente, un miglioramento del backhaul per il Wi-Fi passeggeri.

Nei prossimi anni, l’adozione di antenne attive multi-banda, vetri permeabili ai segnali, reti 5G dedicate e LEO satellitari delineerà una nuova era per la connettività ferroviaria. I Paesi che continueranno a trattare il Wi-Fi come un optional rischiano invece di trasformare il viaggio in treno in un’esperienza fuori tempo, più vicina a un ricordo analogico che a una rete moderna in movimento.

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