Google porta AI Mode in Italia: la ricerca diventa un dialogo intelligente

Google estende la disponibilità di AI Mode a 38 nuove lingue e quasi 50 nuovi Paesi, fra cui l’Italia e porta così la sua esperienza di ricerca potenziata dall’intelligenza artificiale a oltre 200 territori nel mondo. La nuova modalità, annunciata da Melissa Ferretti Peretti, Country Manager e VP di Google Italia, introduce un modo più naturale e articolato di interagire con la ricerca, combinando ragionamento, contesto e multimodalità in un’unica interfaccia.

La ricerca che capisce le intenzioni

AI Mode rappresenta la trasformazione più profonda del motore di ricerca da anni. Basata su una versione personalizzata dei modelli Gemini, la modalità è progettata per rispondere a domande complesse e aperte, non limitandosi a elencare link ma offrendo analisi, sintesi e suggerimenti di approfondimento.
Google spiega che gli utenti che hanno sperimentato AI Mode nei Paesi pilota tendono a formulare query due o tre volte più lunghe del normale, segno che la ricerca sta diventando più conversazionale e ragionata.

La chiave tecnica è la query fan-out, una metodologia che scompone ogni domanda in più sottotemi e li esplora simultaneamente, restituendo una visione completa e contestuale. In pratica, l’AI pensa come un utente esperto che effettua più ricerche parallele per ottenere una risposta ricca di sfumature.

Dal testo alle immagini: la ricerca si fa multimodale

Con AI Mode, la Ricerca Google diventa multimodale: si può scrivere, parlare o caricare un’immagine per formulare un quesito. L’intelligenza artificiale riconosce testo, voce e contenuti visivi, elaborando risposte coerenti e integrate. È possibile, ad esempio, scattare una foto di un oggetto e chiedere spiegazioni, confronti o istruzioni d’uso, con un livello di dettaglio che finora richiedeva diverse ricerche manuali.

La funzione è accessibile tramite la scheda AI Mode nei risultati di ricerca e attraverso l’app Google per Android e iOS, e si adatta a scenari molto diversi, dalla pianificazione di un viaggio alla scelta di un prodotto o alla consultazione di fonti su temi specifici.

Qualità, trasparenza e traffico qualificato

Pur introducendo una profonda innovazione, Google insiste su un principio: AI Mode non sostituisce il web, lo valorizza. I risultati generati includono sempre link cliccabili e rimandi alle fonti originali, con l’obiettivo di garantire trasparenza e pluralità dei punti di vista.
L’azienda afferma di aver osservato, grazie alle funzioni di AI Overview, un incremento nella qualità del traffico verso i siti esterni: gli utenti non solo visitano più pagine, ma vi trascorrono più tempo, segno di un’interazione più consapevole.

Un’AI che apprende e migliora

AI Mode si fonda sui sistemi di ranking e qualità di Google Search, ma introduce nuovi parametri per valutare l’affidabilità delle risposte. Nei casi in cui la certezza non sia elevata, la piattaforma mostra risultati di ricerca tradizionali, lasciando all’utente la possibilità di approfondire.
Google ammette che, come ogni tecnologia emergente, l’esperienza potrà evolvere, ma sottolinea l’impegno a migliorare costantemente accuratezza e contestualità.

L’espansione globale di AI Mode conferma una direzione chiara: la ricerca non è più una lista di link, ma un dialogo con l’intelligenza artificiale, pensato per accompagnare ogni utente nella scoperta di informazioni sempre più pertinenti, fluide e personalizzate.

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