Per ENEA e altre 16 aziende, le ricerche di organi come l’OMS e l’ISS, non sono sufficienti. Questo gruppo ritiene necessario investire più di 7 milioni di euro nel progetto SEAWave, finanziato da Horizon Europe per valutare l’eventuale impatto sulla salute umana dell’esposizione ai campi elettromagnetici generati dalla tecnologia di telefonia mobile 5G. Poco importa se c’è chi pensa già al 6G.
Il progetto SEAWave
Il progetto punta a identificare le differenze nei modelli di esposizione tra le reti 2G, 3G, 4G e 5G per l’intera popolazione, compresi i bambini e i lavoratori, e a fornire gli strumenti tecnologici necessari per una valutazione affidabile dell’esposizione e per contribuire alla conoscenza scientifica sul rischio per la salute umana da esposizione alle onde millimetriche.
“In questo progetto contribuiremo a sviluppare nuovi sistemi hi-tech che ci consentiranno esposizioni controllate e riproducibili alle emissioni elettromagnetiche della rete 5G. In questo modo, saremo in grado di testare i potenziali rischi correlati a un’esposizione cronica alla nuova banda di frequenza per i tessuti bersaglio, in particolare quello cutaneo”, spiega Mariateresa Mancuso, responsabile del Laboratorio ENEA Tecnologie biomediche e coordinatrice del progetto per l’Agenzia. “Nei nostri laboratori – prosegue la ricercatrice – sono stati già condotti in passato studi sugli effetti biologici dei campi elettromagnetici associati alle precedenti tecnologie di telefonia mobile 2G, 3G e 4G; in particolare, la ricerca ENEA si è concentrata sul sistema immunitario, nervoso, ematopoietico[2], uditivo e nella cancerogenesi. Ma in tutti i casi, non sono stati evidenziati risultati significativamente diversi rispetto ai gruppi sperimentali non esposti”.
“I chiari vantaggi offerti da questa nuova tecnologia basata sulle onde millimetriche e l’impatto sull’economia mondiale sono ormai indiscussi. Bisogna considerare, però, che è la prima volta che le frequenze nella banda del 5G vengono impiegate per la connessione di dispositivi palmari, utilizzabili in prossimità del corpo o addirittura indossabili. Quindi, risulta quanto mai necessaria una corretta valutazione del rischio sulla salute – basata completamente sull’evidenza scientifica – per verificare eventuali rischi per l’uomo”, conclude Mariateresa Mancuso.
“I chiari vantaggi offerti da questa nuova tecnologia basata sulle onde millimetriche e l’impatto sull’economia mondiale sono ormai indiscussi. Bisogna considerare, però, che è la prima volta che le frequenze nella banda del 5G vengono impiegate per la connessione di dispositivi palmari, utilizzabili in prossimità del corpo o addirittura indossabili. Quindi, risulta quanto mai necessaria una corretta valutazione del rischio sulla salute – basata completamente sull’evidenza scientifica – per verificare eventuali rischi per l’uomo”, conclude Mariateresa Mancuso.
Cosa dice l’OMS sul 5G:
Ad oggi, e dopo molte ricerche condotte, nessun effetto negativo sulla salute è stato collegato in modo causale con l’esposizione alle tecnologie wireless. Le conclusioni relative alla salute sono tratte da studi condotti sull’intero spettro radio ma, finora, solo pochi studi sono stati condotti sulle frequenze che saranno utilizzate dal 5G. [Fonte]
Cosa dice l’ISS sul 5G:
Il 5G, come le attuali tecnologie di telefonia mobile di seconda, terza e quarta generazione (2G, 3G e 4G), non richiede segnali elettromagnetici di intensità tale da indurre aumenti significativi della temperatura corporea dei soggetti esposti, per cui non è prevedibile alcun problema per quanto riguarda gli effetti noti dei campi elettromagnetici. Questo è vero anche in considerazione sia della natura particolarmente restrittiva della normativa italiana, sia dei margini di cautela impliciti negli standard internazionali per la protezione dagli effetti termici nell’ipotesi che il quadro normativo italiano venga allineato ad essi per evitare che già esistenti problemi di installazione degli impianti di telecomunicazione mobile possano essere accentuati con l’avvento del 5G. [Fonte]
I reali rischi per la salute
I vari OMS e ISS hanno più volte comunicato che non sarebbero presenti rischi per la salute come da test. Allo stesso tempo non hanno dissuaso gli esperti ad eseguire ulteriori studi, perché la sicurezza non è mai troppa. Ma sebbene il 5G non sia, almeno in Italia, esteso su tutto il territorio nazionale, c’è già chi ha la testa al 6G. Oltre a questo, in tempi di pandemia, sono spesso avvenuti danneggiamenti alle torrette per via della cattiva informazione. Ma veri pericoli sulla salute umana dovuta all’uso dei telefoni c’è, e accade in particolari situazioni. Non certo per la connettività.
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