Tra gli smartphone pieghevoli più desiderati (e venduti in Italia) troviamo il Samsung Galaxy Z Flip 3 5G, presentato nell’estate del 2021 insieme a Galaxy Z Fold 3 5G. Lanciato sul mercato con delle sostanziali differenze rispetto alla generazione precedente, il costo superava i 1.000 euro. A distanza di otto mesi il foldable della casa sudcoreana, arriva è acquistabile a prezzi più accessibili, ora paragonabili a quelli di un comune flagship, ovviamente a seconda della configurazione.
Dopo quasi nove mesi è un telefono più maturo, ciononostante rimane un telefono da “sfoggiare”. Diversamente dallo Z Fold 3, non è un telefono votato alla produttività, benché non se ne sottragga. Passare da uno smartphone tradizionale ad uno pieghevole può richiedere qualche giorno utile ad abituarsi al nuovo form factor, in cui si dovrà fare i conti con i limiti costruttivi e i compromessi necessari affinché questa tecnologia sia fruibile. Vediamo comunque come si è comportato Samsung Galaxy Z Flip 3 5G nella nostra prova.
Confezione
Dire che la confezione è ridotta all’osso è un eufemismo. Nella scatola solo il telefono, il pin per estrarre la scheda SIM e le istruzioni, oltre ovviamente al cavo di ricarica con ambo le estremità USB-C.
Costruzione Samsung Galaxy Z Flip 3 5G
La costruzione del telefono è senza dubbio complessa e non ci aspetteremmo altrimenti da un pieghevole. Sono state effettuate scelte a livello di materiali affinché assicurassero un touch and feel parimenti ad un prodotto di pregio, pur mantenendo una certa dose di resistenza agli urti. Il telefono è così composto da vetro con protezione Corning Gorilla Glass Victus, plastica e cornice in alluminio. Nell’utilizzo di tutti i giorni il device è piacevole da maneggiare e conferisce una piacevole sensazione al tatto, tuttavia è estremamente scivoloso e benché maneggevole, è sempre consigliabile utilizzare due mani, sia per aprirlo (la cerniera è resistente) sia per utilizzarlo, perché davvero alto il rischio che cada.
Chi lo ha usato prima di noi ne ha suo malgrado testato la resistenza in quella che sembra una caduta; i segni sulla cornice denotano che abbia sì una certa resistenza, ma cadendo di piatto, qualche segno c’è. Anche nella nostra prova è scivolato di mano diverse volte, fortunatamente senza mai cadere a terra. Il telefono ha dimensioni di 72,2 x 86,4 x 15,9 mm (quando è chiuso) e 166 x 72,2 x 6,9 mm (quando è aperto). Non è pesante con i suoi 183 grammi ben distribuiti. Se tenuto in tasca, da chiuso agli inizi conferisce una sensazione insolita, ma è solo questione di abitudine.




Terminando il discorso che riguarda la costruzione, nel lato inferiore il Samsung Galaxy Z Flip 3 5G presenta due microfoni, la USB Type C e uno speaker che collabora con la capsula auricolare per fornire audio stereo di elevata qualità. Nella parte destra troviamo un rapido sensore di impronte digitali laterale contenuto nel tasto di accensione. Non è semplice da raggiungere per via della sua posizione al di sopra della cerniera, dunque poco ergonomico. Sopra ancora il bilanciere del volume.




Liscia la parte superiore, mentre la sinistra prevede uno slot per inserire una sola SIM. Niente espansione di memoria e niente seconda SIM, che può essere soltanto di tipo eSIM. Ultimo ma non ultimo, il device è certificato IPX8 e secondo il produttore è in grado di resistere ad immersioni fino ad 1,5 metri per un massimo di 30 minuti. Nel complesso il design è estremamente gradevole, ma si scontra con le ditate sul vetro e l’elevata scivolosità del dispositivo, le cui cover vanno acquistate a parte (e non sono nemmeno a buon mercato).
I due display
Come anticipato il telefono è dotato di due schermi, uno interno pieghevole e uno esterno. Quello interno è un Foldable Dynamic AMOLED 2X, con refresh rate da 120Hz, supporto HDR10+, e luminosità fino a 1.200 nits. Tutto ciò si traduce in uno schermo di elevata qualità (non possiamo dire lo stesso di alcuni competitor, ma stiamo parlando di Samsung) con una luminosità senza pari e con un refresh rate adatto a qualsiasi impiego, dal gaming allo streaming.


L’unica nota dello schermo è che prevede una pellicola (forse applicata in seguito, non sembra sposarsi appieno con il display) e quindi non siamo riusciti a capire se tende a sporcarsi facilmente o meno. Tuttavia sarà necessario del tempo per abituarsi alla riga provocata dalla piegatura in qualsiasi contesto, anche a livello tattile. Niente di insuperabile, chi desidera approcciarsi a questo nuovo tipo di dispositivi, sa bene che dovrà fare i conti con questa novità. In realtà, mantenendo il telefono ben dritto, la piegatura neanche si vede, e parte del merito va attribuito alla luminosità elevata del pannello. La diagonale è infine da 6,7 pollici con risoluzione da 2.640 x 1.080 pixel.


All’esterno, quando chiuso, presenta un secondo display che permette di controllare il telefono anche senza che vi sia la necessità di aprirlo. Sarà possibile controllare il lettore multimediale, le notifiche, l’orario, impostare timer e sveglia, il meteo e l’agenda Si possono utilizzare anche le fotocamere da chiuso, premendo due volte il tasto di accensione, con la possibilità di scegliere quale fotocamera usare e premere il bilanciere del volume per scattare le foto. Questo pannello è invece da 1,9 pollici, è un Super AMOLED, con risoluzione da 260 x 512 pixel.
Riconoscimento biometrico
Il riconoscimento biometrico avviene attraverso la fotocamera anteriore contenuta in un foro in alto nel display interno e tramite il sensore di impronte digitali posto lateralmente all’interno del tasto di accensione. In condizioni di luce ottimale, la fotocamera anteriore permette uno sblocco tramite volto efficace e reattivo. Diversamente, abbiamo riscontrato una difficoltà ricorrente nel riconoscere il viso dell’utente, che ha costretto dunque chi scrive a sbloccare il telefono tramite impronta digitale o tramite PIN/Sequenza. Lo sblocco tramite impronta digitale invece è sempre risultata reattiva ed istantanea.
Hardware & Software Samsung Galaxy Z Flip 3 5G
A prescindere dalla costruzione che rende il telefono premium, all’epoca dell’uscita, presentava l’hardware tra i più performanti allora in circolazione. Si avvale infatti dello Snapdragon 888 di Qualcomm, 8 GB di RAM e 128 GB di storage. Forse non tra le dotazioni più performanti (almeno oggigiorno) per un telefono dell’allora fascia di prezzo, ma si posizionava (e si posiziona) sulla fascia alta. Di certo per prestazioni ottimali (almeno per il momento) quantitativi di RAM superiori sono superflui, ma un maggiore storage in relazione al costo, sarebbe potuto essere più generoso. Esiste comunque la versione da 256 GB a poche decine di ero in più. Per quanto riguarda il SoC, invece non si differenzia molto dagli altri dispositivi che adottano tale soluzioni. Prestazioni elevate, ma nei processi più impegnativi (e nemmeno troppo impegnativi) il telefono tende a scaldare sensibilmente.
Per quanto riguarda l’autonomia, il telefono ha una batteria da 3.300 mAh, con carica da 15W via cavo, 10W wireless e carica wireless inversa da 4,5W. L’autonomia, con un utilizzo normale, consente di arrivare a sera benché l’amperaggio possa far pensare diversamente. Ovvio che non si dovrà eccedere con l’utilizzo del dispositivo, ma con un utilizzo normale, nella nostra prova siamo sempre arrivati a coprire la giornata lavorativa. Questo però senza aprire troppe volte la cerniera e quando possibile utilizzando lo schermo esterno. I tempi di ricarica non sono elevatissimi ma nemmeno rapidi, con una buona ora e mezza per una carica completa.
Reparto fotografico
Il comparto fotografico di Samsung Galaxy Z Flip 3 5G prevede due fotocamere da 12 Mpixel, una con stabilizzatore ottico e l’altra grandangolare con lente da 123°. La fotocamera anteriore è invece da 10 Mpixel. In genere le foto sono di ottima qualità in qualsiasi condizione. Anche di sera le foto sono buone, c’è anche la modalità notturna, ma che non abbiamo sentito la necessità di attivare.




Certo è che la fotocamera grandangolare fatica un po’ di più di sera. La resa è buona anche in condizioni di luce accettabili, ma potrebbe essere necessario attivare la modalità notturna. Per quanto riguarda i selfie, la qualità è buona, non pari a quella delle fotocamere principali, specie di sera si assisterà ad una riduzione della qualità, ma niente di esagerato. Le immagini di giorno forse soffrono di una leggera saturazione di troppo, inoltre il grandangolo è troppo spinto tanto da mostrare in alcuni casi una distorsione un po’ eccessiva.
Digitalmente si può zoomare fino a 10x con una inevitabile perdita di qualità, nemmeno troppo esagerata. Non è prevista una modalità macro, ma con la modalità ritratto e una mano sufficiente ferma, si possono ottenere anche risultati accettabili, qualora si sentisse la mancanza di una fotocamera macro.


Conclusioni
Se fino a poco tempo fa gli smartphone pieghevoli venivano considerati prodotti poco maturi, Samsung Galaxy Z Flip 3 5G vuole sfatare questa credenza. Siamo riusciti ad utilizzarlo come un telefono normale, sia per lavoro (semplicemente rispondendo alle e-mail o consultando le statistiche) sia per uso puramente di intrattenimento (giochi, fotocamere, etc). Questo arrivando sempre fino a sera. I veri ostacoli riscontrati sono puramente ergonomici, ovvero il telefono è eccessivamente scivoloso ed è necessario, anzi, quasi obbligatorio dotarsi di una cover di protezione. Inoltre ci vorrà del tempo per abituarsi allo schermo pieghevole.
Detto ciò è un piacevole dispositivo, dal bel design e dalle elevate prestazioni. All’epoca il prezzo era fin troppo elevato, nei giorni scorsi in concomitanza con gli sconti di primavera di Amazon era possibile acquistarlo al costo di 859 euro nella configurazione 8/128 GB su Amazon. Un prezzo sicuramente più abbordabile al netto dello sforzo ingegneristico, delle performance e dei materiali, ma rimane ad ogni modo un telefono dello scorso anno e con una confezione fin troppo risicata. Una cover, a questo prezzo, sarebbe stato un accessorio ben gradito. Più appetibile la versione con più memoria, ma ancora un prodotto troppo esclusivo.
Le offerte
In breve

Leave a Reply