Il processo produttivo che porta alla creazione degli smartphone, è un’operazione inquinante e poco sostenibile a livello ambientale. La produzione comporta l’utilizzo di diversi materiali, tra cui plastica e metalli e l’immissione nell’atmosfera di diverse tonnellate di CO2. Non sono molte le aziende sensibili al green, ma tra queste si aggiunge anche OPPO. L’azienda cinese, molto attiva sul suolo italiano, e fresca del traguardo di un milione di dispositivi venduti nel nostro Paese, in concomitanza con il lancio della tripletta di smartphone della serie A e della Giornata Mondiale della Terra, in collaborazione con Treedom ha donato 1000 alberi.
#verdeOPPO, i progressi della foresta consultabili su Treedom
Gli alberi andranno a rinfoltire le foreste di Ecuador e Camerun. Secondo quanto dichiarato dal produttore, #verdeOPPO, la foresta di alberi realizzata in collaborazione con Treedom, in dieci anni assorbirà dall’atmosfera 60.250 kg di CO2. Non solo un beneficio ambientale, ma anche socioeconomico, dal momento che coinvolgerà contadini locali. Un’operazione che, come solito fare su Treedom, potrà essere visionata attraverso video e foto, proprio su Treedom, a questo link.
L’impronta ecologica di OPPO
Sempre secondo quanto riferito da OPPO, l’attenzione all’ambiente è un valore che caratterizza la sua identità. Per ridurre l’impronta ecologica, nel corso dell’ultimo anno l’azienda ha ridotto del 25,8% il consumo totale di acqua, del 12,4% l’elettricità, del 42,7% dei rifiuti prodotti e del 20% le emissioni indirette di gas serra. Inoltre i packaging sono costituiti per il 45% da fibre rinnovabili e i colori per la stampa sono a base di soia. La casa cinese sviluppa i propri dispositivi con design modulari per una più semplice riparazione o sostituzione dei componenti del dispositivo. La plastica riciclata inoltre costituisce il 35% degli elementi degli smartphone OPPO.
Un esempio che speriamo possa essere spunto per molte altre aziende, che oltre alla crisi dei chipset, devono anche fare i conti con un’economia circolare sempre più crescente, e che vede l’Italia alla prima posizione in Europa.
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