Un recente studio condotto da Kaspersky ha messo in luce una contraddizione evidente nel comportamento digitale dei millennial italiani. Sebbene il 76% di loro si consideri il componente della famiglia più alfabetizzato digitalmente, il 67% ammette di non verificare l’autenticità delle proprie connessioni online. Questo atteggiamento, che oscilla tra la convinzione di essere esperti e un’evidente leggerezza nell’uso delle piattaforme digitali, solleva interrogativi sulla reale consapevolezza della sicurezza informatica tra le nuove generazioni.
Fidarsi o cadere in trappola?
Il 66% dei millennial italiani ha dichiarato di aver incontrato online persone che riteneva non autentiche, ma nonostante ciò il 39% continua a fidarsi delle informazioni scambiate all’interno delle community digitali. Questo dato evidenzia un pericoloso paradosso: da un lato, esperienze negative personali dovrebbero portare a un maggiore scetticismo, dall’altro, la fiducia nei contenuti digitali rimane diffusa.
Identità digitali: tra autenticazione e inganno
Uno degli aspetti più preoccupanti emersi dallo studio è l‘abitudine di falsificare la propria identità online. Più di un millennial su dieci (14%) ha ammesso di aver utilizzato un nome falso o un profilo fake sui social media. In Italia, il 12% ha dichiarato di aver assunto identità fittizie online. Questo comportamento, spesso visto come un gioco o una strategia per proteggere la propria privacy, apre le porte a fenomeni più gravi come il catfishing e le truffe sentimentali.
Secondo la cyber-psicologa Ruth Guest, la fiducia digitale mal riposta può essere sfruttata da individui con tendenze manipolative e rende vulnerabili anche coloro che si considerano esperti del mondo online. A conferma di ciò, Robert Faris, sociologo dell’Università della California a Davis, evidenzia come l’inganno sentimentale e le truffe finanziarie siano due delle principali problematiche incontrate dagli utenti digitali, con il 40% degli intervistati che ha riportato esperienze di raggiri amorosi e un terzo che ha subito truffe economiche.
Le conseguenze della fiducia eccessiva
Il 32% dei millennial italiani ha subito esperienze negative a causa della troppa fiducia concessa online, mentre il 63% ha dichiarato di non fidarsi più di nessuno e di evitare di instaurare relazioni virtuali. Nonostante ciò, quasi quattro millennial su dieci continuano a considerare attendibili le informazioni condivise nelle proprie community. Marc Rivero, Lead Security Researcher di Kaspersky, sottolinea l’importanza di una maggiore responsabilità digitale. I millennial, in quanto figure di riferimento per la sicurezza informatica nelle famiglie, dovrebbero adottare misure proattive per garantire non solo la propria protezione, ma anche quella delle generazioni meno esperte.
Come proteggersi online?
Per migliorare la sicurezza digitale, è fondamentale verificare l’identità degli interlocutori attraverso ricerche incrociate e videochiamate, incrociare le fonti delle informazioni per evitare la diffusione di notizie false e limitare la condivisione dei propri dati personali, regolando le impostazioni di privacy sui social. Occorre prestare attenzione ai geotag, che potrebbero rivelare involontariamente informazioni sensibili, e adottare password sicure e uniche, gestite con un password manager. L’aggiornamento costante di software e applicazioni aiuta a proteggersi dalle vulnerabilità informatiche, contribuendo a mantenere elevati gli standard di sicurezza.
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