Chi ha dimestichezza con il Web almeno una volta nella vita avrà pensato di aprire un sito. Nel corso degli ultimi anni, complici CMS come WordPress e soluzioni abbordabili e di semplice utilizzo come Wix, hanno consentito anche ai meno avvezzi con la tecnologia di ritagliarsi uno spazio personale dove esporre le proprie opere, i propri scritti o i propri prodotti.
Per quanto riguarda i blog, spesso, se si registrano molti accessi, viene naturale voler guadagnare qualcosina. Le entrate non sono sempre alte, giusto il minimo almeno per rientrare nelle spese di mantenimento di hosting, del server e così via. Si decide quindi così di utilizzare programmi di affiliazione o AdSense, un circuito di Google che consente a chiunque abbia un sito, di pubblicare annunci nel proprio spazio Web, a patto che si rispettino le rigidissime norme della piattaforma.
Alle volte però si può andare incontro ad annunci che, per bravura di chi li crea, riescono ad eludere gli inflessibili algoritmi di Google che tendono a bloccare pubblicità fraudolente, controverse, che rimandano a truffe o siti con script malevoli. Come è successo oggi in redazione. Visitando un noto sito che ha a cuore l’ambiente e il green, abbiamo notato – suo malgrado – degli annunci (che abbiamo provveduto a segnalare) dai titoli palesemente clickbait e che prendono di mira Valentino Rossi. Sovrastato da un discutibile logo che richiama “La Repubblica” ma che, facendoci caso, mostra un grossolano (e voluto) errore grammaticale, con titoli palesemente falsi e dal tono sensazionale.

Cliccando sul banner si viene rimandati su un sito che in pochi istanti si trasforma in una contraffatta versione di Yahoo! Finanza e che cerca di vendere un prodotto truffaldino e che rimanda ai Bitcoin. Un utente inesperto e poco attento può cadere in queste trappole, ma con un pizzico di attenzione in più, è possibile difendersi e non cliccare sul banner.
Cosa succede se ho cliccato sul banner?
Se sei è fatto solo click sul banner, a meno che il sito non contenga uno script malevolo, cioè un codice che può aver infettato il computer, il massimo danno compiuto è stato permettere a chi ha creato il banner di raccogliere una manciata di centesimi di euro e nulla più. Se invece si è caduti nella trappola, convinti dall’autorevolezza del sito imitato e dai contenuti falsamente rassicuranti e che invitano all’azione entro un limitato periodo di tempo, bè, può essere che si è cascati in una truffa bella e buona. Il consiglio è agire in tempo, contattando la propria banca a seconda dei dati forniti al sito, cambiare la password dei vari metodi di pagamento e contattare la Polizia Postale per denunciare l’accaduto.
Come non cadere in queste trappole:
- Attenzione alla qualità delle immagini
- Non fidarsi dei titoli troppo “euforici” o ambigui
- Attenzione agli errori grammaticali o a loghi improbabili
- A meno che non sia Fedez in Lamborghini, difficilmente la gente regala soldi dal nulla
- Verifica sempre il dominio che sia autorevole, affidabile e privi di errori grammaticali
- Verificare la veridicità della notizia su Google News o simili
Una volta appurato trattarsi di un annuncio, si può decidere se nascondere o segnalare l’annuncio (nel caso di AdSense, premendo la “X” in alto a destra), a seconda della piattaforma che ne consente la visualizzazione. La segnalazione è anonima e permette ad altri utenti poco pratici a non cadere in queste truffe, ai quali gli algoritmi dovrebbero mostrare un po’ più di efficienza…
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