Threads

Abbiamo provato Threads, il nuovo social media

La sfida all’ultimo sangue al Colosseo tra Elon Musk e Mark Zuckerberg per ora non è ancora avvenuta e nemmeno programmata, ma la sfida si sta concentrando lato social. In queste ore Threads è stato annunciato da Mark Zuckerberg sul suo profilo Facebook personale e reso disponibile in un centinaio di Paesi, esclusa l’Europa. Il motivo lo immaginerete. Il GDPR ostacola un po’ i piani di piccole e grandi aziende tecnologiche. Siamo comunque riusciti a provare l’app, già scaricabile in tutto il mondo per iOS e Android, tranne per la zona Europea.

L’app di Meta è fatta in modo molto simile a Instagram. Non serve una nuova registrazione, preleva immagini del profilo, username e password dall’account stesso dell’app di Meta. Threads cerca di minare l’egemonia di Twitter nella condivisione di brevi messaggi di testo, ma la realtà è un po’ diversa. In uno dei momenti storici più difficili per l’uccellino azzurro, anche Facebook non se la passa benissimo e Threads è l’anello di congiunzione tra Facebook e Instagram. Mentre l’età media di Facebook è sempre più elevata e i giovani più attratti da Instagram e TikTok, la nuova piattaforma si propone per chi trova Instagram “un po’ stretto”.

Qualche dato

Secondo le ricerche più recenti, Facebook continua a dominare il panorama dei social media con oltre 2,8 miliardi di utenti attivi mensili. Instagram, con oltre 1 miliardo di utenti attivi mensili, e Twitter, con 330 milioni, seguono a ruota. Le ricerche mostrano che l’uso di queste piattaforme varia notevolmente in base all’età, alla posizione geografica e ad altri fattori demografici. Ad esempio, Facebook è particolarmente popolare tra gli utenti di età compresa tra 25 e 34 anni, mentre Instagram è molto popolare tra i giovani di età compresa tra 18 e 24 anni. Twitter, d’altra parte, è ampiamente utilizzato da un pubblico più maturo, con la maggior parte degli utenti che rientrano nella fascia di età 25-34.

Cos’è Threads

Threads, il nuovo social media di Meta, prende il suo nome dal termine “thread“, che in inglese significa “filo”. Nel contesto dei forum online e dei social media, un “thread” è una serie di messaggi o post correlati. Questo termine è spesso usato per descrivere le conversazioni online che si sviluppano in risposta a un post o a un commento iniziale. Il nome “Threads” riflette quindi l’obiettivo dell’app di facilitare le conversazioni e le discussioni tra gli utenti.

Threads si presenta come uno spazio pubblico aperto e pensato per le conversazioni. La visione di Threads è quella di prendere le migliori parti di Instagram e creare una nuova esperienza per il testo, le idee e la discussione di ciò che ti passa per la mente. L’idea è quella di creare un tipo di comunità amichevole che il mondo ha bisogno. Con questa rapida spiegazione, Zuckerberg ha accompagnato l’arrivo della nuova app, anche se in realtà è già popolata da profili aziendali e utenti che si chiedono come sfruttare al meglio la nuova app e allo stesso tempo chiedere nuove funzionalità.

Il Fediverso e le opportunità per Threads

Non solo, come illustrato nelle prime pagine offerte all’utente dal nuovo social, si punta al Fediverso. Il Fediverso è un insieme interconnesso di server indipendenti che utilizzano protocolli di comunicazione aperti per permettere agli utenti di comunicare tra di loro. Piattaforme come Mastodon, PeerTube e Friendica fanno parte del Fediverso. Queste piattaforme sono decentralizzate e non dipendono da un singolo fornitore di servizi, il che offre agli utenti un maggiore controllo sulla loro esperienza online.

Per Threads, il Fediverso potrebbe offrire diverse opportunità. Se Threads decidesse di adottare protocolli aperti, potrebbe diventare parte del Fediverso. Questo permetterebbe agli utenti di comunicare con gli utenti di altre piattaforme del Fediverso, aumentando potenzialmente la portata e l’interattività della nuova piattaforma. Inoltre, l’adozione di protocolli aperti potrebbe portare a una maggiore decentralizzazione di Threads, dando agli utenti più controllo sulla loro esperienza sui social media.

I primi contenuti

I primi contenuti sono perlopiù di aziende e avanguardisti o curiosi di ogni genere. I meme si sprecano e vedono protagonisti ovviamente Mark Zuckerberg ed Elon Musk. Immancabile Netflix che sfrutta Mercoledì (Wednesday Adams) per dire che adorano il fatto che la piattaforma sia stata lanciata questo giorno (mentre in Italia era giovedì da qualche ora…). I primi social media manager si stanno già lamentando dell’ennesimo social che dovranno gestire, insomma, su questo fronte, niente di nuovo.

Cosa si può fare su Threads?

Cosa si può fare dunque su Threads? Niente di diverso da quanto si faceva su Twitter, Facebook e Instagram, ma ora in un unico luogo. La parte più interessante è dunque in fase di progettazione e vedrà come obiettivo il Fediverso. Ora però si punta ad affossare Twitter, o quantomeno, offrire un’alternativa con una gestione diversa e, si spera, meno disastrosa di quella offerta fino ad ora da Elon Musk.

Oltre a ciò possiamo personalizzare il profilo in modo diverso da quanto presente su Instagram, si possono condividere immagini e pensieri, mettere like, ricondividere, bloccare o segnalare un utente, nascondere contenuti e scorrere il feed, con i contenuti delle persone seguite. Un’interfaccia fresca ma degli hashtag al momento, neanche l’ombra, dunque per diventare virali, bisognerà contare sulla condivisione dei propri contatti e nessuna campagna pubblicitaria. I contenuti proposti nella Home sono in genere presi dai propri interessi mostrati su Instagram, oltre agli utenti che si seguono.

E voi cosa ne pensate del nuovo social? Ditecelo nei commenti.

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Giornalista pubblicista, SEO Specialist, fotografo. Da sempre appassionato di tecnologia, lavoro nell'editoria dal 2010, prima come fotografo e fotoreporter, infine come giornalista. Ho scritto per PC Professionale, SportEconomy e Corriere della Sera, oltre ovviamente a Smartphonology.