Vodafone e ITU insieme per l’accesso universale ad Internet da smartphone

A New York la Commissione per lo sviluppo sostenibile della banda larga ITU/UNESCO ha ratificato il primo studio volto a creare gli strumenti necessari e le rispettive azioni che potrebbero consentire a 3 miliardi di persone in più ad accedere ad Internet tramite uno smartphone entro il 2030.

Nel documento condiviso da Vodafone Group è emerso che un terzo della popolazione mondiale circa non può ancora accedere a Internet. Il divario di adozione di una connessione ad Internet da dispositivo mobile si verifica quando le persone non si collegano alla Rete anche se c’è copertura mobile nell’area circostante. Il coefficiente è sette volte maggiore del divario di copertura a livello globale, ed è maggiore in Asia meridionale, Africa subsahariana, Medio Oriente e Nord Africa.

Il gruppo di lavoro della Commissione è stato presieduto dal CEO del gruppo Vodafone Nick Read, dal segretario generale ITU Houlin Zhao e da alti rappresentanti delle Nazioni Unite per i paesi meno sviluppati, paesi in via di sviluppo senza sbocco sul mare e altri stati insulari in via di sviluppo. Infine anche rappresentati dei governi del Benin e del Ghana. Non solo: anche GSMA, ZTE, World Wide Web Foundation, ma anche il Centro del Commercio Internazionale; Intelsat; il Centro Internazionale di Scienza, Tecnologia e Innovazione per la Cooperazione Sud-Sud (ITC); Millicom e Smart Africa. Il principale autore del report è il professor Christopher Yoo, John H. Chestnut professore di diritto, comunicazione e informatica e scienze dell’informazione presso l’Università della Pennsylvania.

Secondo il rapportoStrategies Towards Universal Smartphone Access” (Strategie verso l’accesso universale per smartphone) le cause di una limitata adozione di Internet sono riconducibili ad una disponibilità limitata degli smartphone, ad una scarsa fiducia dei consumatori e una mancanza di competenze digitali di base. Per stilare il rapporto è servito un anno di ricerca e scrittura. Al suo interno sono identificati tre interventi che avranno un impatto più immediato sull’adozione degli smartphone:

  • Un maggiore utilizzo da parte degli operatori di modelli di finanziamento flessibili
  • Tasse e dazi all’importazione ridotti
  • Modelli di distribuzione migliorati per rendere gli smartphone accessibili alle comunità rurali

Insieme a queste misure, vengono comunque raccomandate ulteriori indagini sull’uso dei sussidi per i dispositivi e sul riutilizzo degli smartphone usati. Saranno inoltre crate delle task force per completare un piano d’azione che prevede cinque punti:

  • Avviare partnership win-win con gli attori della catena del valore digitale;
  • Migliorare la normativa sul riciclo e sviluppare standard di qualità per gli smartphone usati;
  • Sviluppare strategie per il riciclo dei dispositivi di fascia media e bassa;
  • Prendere in considerazione l’uso dei fondi per il servizio universale e di altri sussidi governativi;
  • Considerare i vantaggi economici derivanti dalla riduzione delle tasse e dei dazi d’importazione sugli smartphone

In una dichiarazione il CEO di Vodafone Group. Nick Read, ha affermato che “L’accesso a Internet e gli smartphone sono fattori critici di lavoro, istruzione, assistenza sanitaria, servizi finanziari e molto altro. Abbiamo bisogno di partnership mirate tra imprese, governo e società civile per guidare l’adozione degli smartphone, attraverso le cinque azioni che abbiamo identificato, per assicurarci di abilitare i vantaggi trasformativi dell’adozione di Internet per miliardi di persone”.

Il commento di Houlin Zhao, Segretario generale ITU: “Grazie agli sforzi collaborativi di tutti i membri del gruppo di lavoro, questo rapporto porta avanti la conversazione fornendo studi di casi dettagliati su iniziative attuate a livello globale per affrontare le sfide nella fornitura di banda larga e smartphone a prezzi accessibili accesso. Questa relazione è solo il primo passo. Per la prossima fase, vorrei invitarvi a unirvi a noi per attuare le iniziative raccomandate e il piano d’azione in cinque punti per ridurre il divario di dispositivi per le comunità svantaggiate a livello globale, mentre ci muoviamo verso la costruzione di un mondo più inclusivo, equo e sostenibile“.

Altri dati interessanti sono stati invece condivisi da Rabab Fatima, Alto rappresentante delle Nazioni Unite, che ha rilevato che “Solo il 45% degli adulti nelle economie emergenti possiede attualmente uno smartphone, rispetto al 76% nelle economie avanzate. 3 Le donne sono inoltre molto meno propense degli uomini a possedere uno smartphone e utilizzare Internet mobile se vivono in paesi a reddito medio e basso. Gli smartphone non sono solo beni di consumo: sono acceleratori di apprendimento, connessione e attività economica. Ma con il costo di uno smartphone che supera il 70% del reddito medio mensile delle persone che vivono in paesi a basso e medio reddito4, consentire l’accesso e l’utilizzo di Internet deve ora diventare una priorità politica per la comunità internazionale”.

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Giornalista pubblicista, SEO Specialist, fotografo. Da sempre appassionato di tecnologia, lavoro nell'editoria dal 2010, prima come fotografo e fotoreporter, infine come giornalista. Ho scritto per PC Professionale, SportEconomy e Corriere della Sera, oltre ovviamente a Smartphonology.