L’amministrazione Trump ha presentato una nuova strategia normativa per il futuro legale degli asset digitali negli Stati Uniti, inaugurando un cambio di rotta radicale rispetto alla precedente amministrazione. Al centro del piano, un documento di 166 pagine che segna la più ampia iniziativa federale per ridefinire il ruolo del governo nel settore delle criptovalute.
Una nuova roadmap dopo l’addio all’ordine esecutivo di Biden
Il documento pubblicato mercoledì è frutto del lavoro di un gruppo formato da 13 alti funzionari, guidato da David Sacks e presieduto dal Procuratore generale Pam Bondi, su incarico diretto del presidente Trump. Tra le misure principali si chiede al Congresso di chiarire le competenze federali in materia di criptovalute, ponendo fine alla storica frammentazione tra agenzie come la SEC e la CFTC.
La Commodity Futures Trading Commission dovrebbe ottenere piena autorità sui mercati spot delle criptovalute non classificate come security, mentre alla Securities and Exchange Commission si chiede di aggiornare le regole per l’iscrizione delle piattaforme digitali. Allo stesso tempo, il piano consiglia di vietare alla Federal Reserve l’emissione di una valuta digitale di banca centrale, sostenendo invece i privati emittenti di stablecoin e proponendo l’adozione del GENIUS Act per regolarne l’utilizzo.
Secondo la legale Lilya Tessler, il piano “potrebbe accelerare l’adozione istituzionale grazie alla maggiore chiarezza normativa”. Un punto ripreso anche da Matt Bisanz (Mayer Brown), che ha evidenziato la volontà del Tesoro di coordinare i regolatori bancari per evitare ritardi e sovrapposizioni tra le agenzie.
SEC: parte “Project Crypto” per riportare l’industria negli USA
In parallelo, la Securities and Exchange Commission ha lanciato giovedì il progetto “Project Crypto”, un’iniziativa per accelerare le riforme a favore dell’industria cripto. L’annuncio è arrivato direttamente dal presidente Paul Atkins, che ha promesso di trasformare gli Stati Uniti nella “capitale mondiale delle criptovalute”.
Durante un discorso all’America First Policy Institute, Atkins ha dichiarato che la SEC emetterà linee guida chiare per distinguere tra token commodity e token security, affermando che “la maggior parte degli asset digitali non sono security”. Il piano prevede una esenzione per l’innovazione, che permetterà alle imprese di operare senza l’obbligo di rispettare alcune norme considerate obsolete.
Atkins ha sottolineato la necessità di modernizzare le regole su distribuzione, custodia e scambi degli asset digitali, anticipando che, fino all’approvazione di nuove norme, la SEC userà la propria autorità interpretativa per sospendere le regole esistenti. L’obiettivo è invertire la tendenza della precedente gestione Gensler, accusata di aver ostacolato lo sviluppo del settore con un approccio basato su multe e contenziosi.
Una nuova era per i capitali digitali?
La nuova impostazione normativa, in parte ancorata al Digital Asset Market Clarity Act già approvato dalla Camera, mira a creare un quadro giuridico chiaro per le criptovalute classificate come “digital commodities”. Il disegno di legge resta ora in attesa di approvazione al Senato.
Secondo Mark Perlow, ex consulente della SEC, il documento riflette le priorità dell’amministrazione per i prossimi mesi, rappresentando un’opportunità per gli operatori di settore di “anticipare i prossimi sviluppi e partecipare al dibattito politico”.
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