La corsa ai profitti veloci resta un tratto distintivo del mondo crypto, ma in un contesto di forte volatilità, sempre più investitori stanno puntando sulle stablecoin. Nel giro di dodici mesi, il loro peso all’interno del mercato è aumentato sensibilmente, grazie a una combinazione di maggiore chiarezza normativa, interesse istituzionale crescente, e un utilizzo sempre più esteso nei pagamenti internazionali, nella finanza decentralizzata (DeFi) e nelle rimesse. Secondo i dati diffusi da CryptoPresales.com, le stablecoin detenevano l’8,05% della capitalizzazione complessiva del mercato crypto nella scorsa settimana, con un incremento di 3 punti percentuali rispetto a marzo 2024.
Tether domina, boom per Ethena USD
Il dato conferma la tendenza già osservata a inizio 2025. Dopo l’impennata di gennaio, il mese di febbraio ha visto un forte calo nei prezzi delle criptovalute, causando un aumento significativo dell’attività di trading. Molti investitori hanno scelto di rifugiarsi nelle stablecoin, considerate un riparo sicuro nei momenti di turbolenza. A guidare il gruppo resta Tether (USDT), che ha visto un aumento del 48% nel volume di scambi mensile, toccando i 4.150 miliardi di dollari a febbraio. La sua quota sul mercato crypto è passata al 4,86%, in crescita del 33% rispetto allo scorso anno. Cresce anche USDC, che sale all’1,99% del mercato crypto partendo dall’1,1% del 2024. Dai invece resta stabile allo 0,18%. Il caso più interessante è quello di Ethena USD, una stablecoin sintetica su rete Ethereum, che nel giro di un anno è passata da una quota dello 0,04% allo 0,18%, con una capitalizzazione di mercato pari a 5,41 miliardi di dollari. Nel complesso, la capitalizzazione di tutte le stablecoin ha raggiunto i 229 miliardi di dollari, contro i 157 miliardi dell’anno precedente.
Bitcoin rafforza la sua posizione, altcoin in difficoltà
In parallelo con le stablecoin, anche Bitcoin ha rafforzato la sua leadership, aumentando la propria quota di mercato dal 49,6% di marzo 2024 al 58,7% attuale. La controparte di questo rafforzamento è il calo generalizzato delle altcoin, che ora rappresentano il 40,3% della capitalizzazione totale, con un arretramento di 2,4 punti percentuali su base annua. Il dato riflette una fuga verso asset considerati più solidi, in una fase in cui incertezza e volatilità continuano a dominare il panorama crypto.
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