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OpenAI e i costi del successo: energia, abbonamenti e prospettive future

OpenAI sta affrontando una sfida complessa. Nonostante il successo globale del suo modello ChatGPT, emergono difficoltà legate ai costi operativi, in particolare per il piano ChatGPT Pro da 200 dollari al mese. Sam Altman, CEO di OpenAI, ha recentemente ammesso che la compagnia sta subendo perdite a causa di questo piano, lasciando intuire la possibilità di un futuro aumento delle tariffe.

Con oltre 300 milioni di utenti attivi settimanali e un miliardo di richieste al giorno, ChatGPT si conferma una tecnologia largamente utilizzata. Tuttavia, questi numeri straordinari portano a interrogarsi sull’effettiva sostenibilità economica del servizio. Secondo il report pubblicato da BestBrokers, il numero di abbonati paganti a ChatGPT è stimato intorno a 11,11 milioni nel gennaio 2025. I ricavi mensili generati dagli abbonamenti si attesterebbero a circa 238 milioni di dollari, equivalenti a 2,856 miliardi di dollari all’anno. Tra gli utenti paganti, si contano circa 250.000 abbonati al piano Enterprise da 60 dollari al mese, 800.000 al piano Team da 25 dollari, 10.000 al piano Pro da 200 dollari e 10,05 milioni di utenti al piano Plus da 20 dollari.

La sostenibilità economica è accompagnata da un’analisi sull’impatto energetico del servizio. Per elaborare un miliardo di richieste giornaliere, ChatGPT consuma 1.058,5 GWh di energia all’anno, pari a un costo annuale di circa 139,72 milioni di dollari. Il calcolo si basa su un consumo medio di 2,9 wattora per richiesta e un costo medio commerciale di 0,132 dollari per kWh negli Stati Uniti. Questo livello di consumo permette di comprendere meglio l’impatto del servizio. L’energia consumata da ChatGPT in un anno è sufficiente a caricare 3,3 milioni di veicoli elettrici oltre quattro volte, o a soddisfare i consumi di 100.810 abitazioni statunitensi per un anno. Inoltre, supera il consumo energetico annuo di 40 paesi, tra cui Barbados, Fiji e Haiti.

Il report sottolinea che, nonostante i ricavi elevati, il modello economico di OpenAI potrebbe non essere sostenibile a lungo termine. Le perdite generate dal piano Pro, pur rappresentando una piccola percentuale degli utenti totali, evidenziano la necessità di rivalutare la struttura tariffaria. Un aumento delle tariffe potrebbe garantire maggiori margini, ma al contempo potrebbe scoraggiare una parte degli abbonati.

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Giornalista pubblicista, SEO Specialist, fotografo. Da sempre appassionato di tecnologia, lavoro nell'editoria dal 2010, prima come fotografo e fotoreporter, infine come giornalista. Ho scritto per PC Professionale, SportEconomy e Corriere della Sera, oltre ovviamente a Smartphonology.