Negli ultimi anni il rapporto tra musica (sostenibile) e tecnologia è diventato sempre più stretto, portando con sé opportunità ma anche sfide ambientali. Lo streaming, i concerti digitali e l’uso massiccio di server e dispositivi hanno ridisegnato il modo in cui ascoltiamo e produciamo musica. Tuttavia, questo progresso non è privo di costi: il consumo energetico e le emissioni legate alle infrastrutture digitali sollevano interrogativi sulla sostenibilità del settore. Fortunatamente, la tecnologia stessa può diventare parte della soluzione.
Musica sostenibile e tecnologia, tra streaming e consumo energetico
Le piattaforme di streaming sono ormai la forma dominante di fruizione musicale. Tuttavia, il funzionamento dei data center che supportano miliardi di ascolti quotidiani richiede grandi quantità di energia.
Alcune aziende stanno investendo in server alimentati da fonti rinnovabili e in sistemi di ottimizzazione dei dati, che riducono la quantità di energia necessaria per ogni ascolto. Inoltre, lo sviluppo di algoritmi più efficienti consente di abbassare l’impatto ambientale dei suggerimenti e delle raccomandazioni personalizzate.
Per esempio, Spotify ha dichiarato di voler raggiungere l’obiettivo “net zero” entro il 2030, investendo in energie rinnovabili e compensazioni di carbonio, mentre Apple Music utilizza data center alimentati al 100% da energia pulita.
Soluzioni più semplici ma efficaci arrivano anche al livello degli utenti: scaricare brani offline o utilizzare compressioni audio più leggere riduce la quantità di dati trasferiti, abbattendo indirettamente il consumo energetico.
Tour e concerti più sostenibili
Anche la dimensione live ha un impatto notevole, soprattutto in termini di trasporti, scenografie e consumo energetico durante i grandi eventi. Qui la tecnologia può aiutare in due direzioni:
- Riduzione degli spostamenti tramite eventi ibridi o in realtà virtuale, che permettono al pubblico di partecipare a distanza senza rinunciare all’esperienza immersiva.
- Ottimizzazione logistica con software in grado di pianificare tour in maniera più efficiente, riducendo i chilometri percorsi da artisti e tecnici.
Tra gli esempi positivi, i Coldplay hanno adottato un software per pianificare gli itinerari dei loro concerti in modo da ridurre al minimo gli spostamenti aerei. Il palco è alimentato da batterie ricaricate con energia rinnovabile e persino dalle pedane cinetiche che trasformano i movimenti del pubblico in elettricità.
L’uso della realtà virtuale e degli eventi ibridi (parte in presenza, parte in streaming immersivo) consente a migliaia di persone di partecipare senza muoversi da casa, abbattendo le emissioni legate ai viaggi.
Strumenti e produzione eco-friendly per la musica
La produzione musicale stessa può beneficiare di soluzioni sostenibili. Alcune aziende stanno sperimentando strumenti realizzati con materiali riciclati o certificati, mentre i software di produzione musicale in cloud riducono la necessità di hardware energivoro. Anche il passaggio a studi di registrazione alimentati da energie rinnovabili è una tendenza in crescita.
Aziende come Fender e Taylor Guitars stanno sperimentando legni certificati FSC o materiali alternativi, riducendo il disboscamento e puntando su una filiera più trasparente.
La crescita del cloud-based music production (es. piattaforme come Splice o Soundation) riduce la necessità di hardware fisico potente e costoso, spostando l’elaborazione su server ottimizzati e condivisi.
Educazione e consapevolezza digitale in musica
La tecnologia può contribuire a diffondere maggiore consapevolezza tra artisti e ascoltatori. Applicazioni che monitorano l’impatto energetico dei propri ascolti, oppure iniziative che premiano comportamenti sostenibili (come scaricare playlist offline anziché ascoltarle sempre in streaming), rappresentano piccoli ma significativi passi verso un’industria più attenta all’ambiente.
Piattaforme come Bandcamp hanno introdotto iniziative per sostenere cause ambientali, destinando parte delle vendite a progetti di riforestazione o riduzione della plastica.
Persino i festival musicali stanno diventando laboratori di sostenibilità: il Glastonbury Festival, ad esempio, ha adottato sistemi digitali per monitorare in tempo reale consumi energetici e rifiuti, ottimizzando le risorse.
Il futuro della musica passa inevitabilmente attraverso l’innovazione tecnologica. La sfida sarà trasformare questa spinta in un motore per la sostenibilità, bilanciando piacere d’ascolto, creatività e rispetto per il pianeta.
Dalle piattaforme di streaming ai grandi tour internazionali, ogni attore della filiera musicale ha la possibilità di contribuire a un cambiamento positivo, dimostrando che la tecnologia, se usata con responsabilità, può essere non solo un acceleratore di consumo, ma anche uno strumento di cura.
Leggi anche: Festival musicali e tecnologia: come si intrecciano, tra classici e sperimentali, internazionali e italiani
Leggi anche: Canzoni per l’autunno 2025: dalle novità ai classici, dagli album ai singoli
Leggi anche: Come i social media hanno cambiato l’industria musicale e l’ascolto? Ecco un approfondimento
Lascia un commento