La querelle tra Huawei e gli Stati Uniti sembra destinata a protrarsi nel tempo, con l’alternanza di bastone e carota in tempi molto brevi. In poche ore l’azienda cinese è passata da un segnale distensivo in cui il founder Ren Zhengfei auspicava un colloquio telefonico con il Presidente Biden a una citazione in giudizio della FCC (Federal Communications Commission).
Le richieste di Huawei
Huawei ha richiesto di annullare il ban e di non considerare più l’azienda come una minaccia alla sicurezza nazionale. Secondo la società, la FCC avrebbe oltrepassato la sua autorità il dicembre scorso, con l’imposizione del ban fortemente voluto dall’ex Presidente Trump. Tuttavia sembra che l’amministrazione Biden non sia così incline ad accogliere le richieste dell’azienda cinese. Un portavoce della Casa Bianca ha reso noto a The Verge che la decisione della FCC di segnalare Huawei come una minaccia per la sicurezza nazionale sarà sostenuta anche dalla nuova amministrazione.
La dichiarazione del portavoce segue di una settimana quanto riferito da Gina Raimondo, segretario del Dipartimento del Commercio statunitense. Il segretario avrebbe comunicato che non vi sarebbe ragione di depennare Huawei dalla Entity List, ovvero dall’elenco di aziende che non possono intrattenere rapporti commerciali con realtà americane, nello specifico il divieto di fornire materiale hardware e software a Huawei.
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