Dalla giornata ieri, intorno alle 17.40 in poi, Facebook e tutto il suo network è risultato irraggiungibile. Non solo il social network di Zuckerberg, ma anche WhatsApp, Instagram e Oculus. Un disservizio causato da quel che pare un errore interno e che a cascata ha inibito la possibilità di collegarsi alle piattaforme del network. Un conseguente danno di immagine importante per Mark Zuckerberg, il cui team in queste ore è alle prese su più fronti. Da una parte sta cercando di risolvere la problematica, dall’altra deve fare i conti con le dichiarazioni di Frances Haugen un’ex dipendente, la quale ha criticato la piattaforma in un’intervista alla CBS di fare profitti sugli effetti collaterali che l’utilizzo dei social media possono generare. Come se non bastasse, il tutto ha portato ad una perdita in borsa del 5%, per un totale di 5,9 miliardi di dollari, secondo Forbes. Senza contare le ripercussioni che stanno subendo a cascata tutte le attività che si appoggiano ai servizi di Facebook e WhatsApp per generare reddito. Non solo: anche tutti i servizi a cui si accede tramite Facebook hanno riscontrato diverse problematiche.

Ma andiamo con ordine. Per un motivo non ancora precisato, un errore interno ha fatto sì che i dispositivi di tutto il mondo non fossero in grado di raggiungere gli indirizzi del network di Facebook. Secondo quanto riportato sul sito Krebs on Security, il direttore dell’analisi Internet Doug Madory, in forza a Kentik, società di monitoraggio con base a San Francisco, un membro del team di Facebook ha causato l’aggiornamento dei record del Border Gateway Protocol (BGP) dell’azienda. Come riporta Wikipedia, si tratta di un protocollo di instradamento, il quale fornisce informazioni delle diverse reti tra più sistemi autonomi. Semplificando in maniera estrema, qualcuno di Facebook in qualche modo ha eliminato (intenzionalmente o meno ancora non si sa) le indicazioni per raggiungere le proprie destinazioni.
Non solo raggiungere Facebook, Instagram e WhatsApp era impossibile, ma anche i dipendenti dell’azienda di Mark Zuckerberg erano impossibilitati a comunicare tra loro, perché gli strumenti di Facebook sono gestiti internamente, tramite gli stessi domini ora bloccati. E se questo non fosse abbastanza, ArsTechnica ha riportato che alcuni dipendenti non riuscivano nemmeno ad accedere agli edifici a causa dell’interruzione, che si è ripercossa anche sull’accesso alle strutture tramite badge.
Intorno alla mezzanotte, dopo più di sei ore Facebook ha incominciato ad essere nuovamente raggiungibile, mentre WhatsApp era ancora scostante già dalle 23.45, così come Instagram. Il team della comunicazione di Facebook ha dovuto affidarsi a Twitter per diramare informazioni e comunicazioni circa i disservizi. Inizialmente si era appoggiato ai canali Twitter di Facebook, WhatsApp e Instagram, salvo poi lasciar parola al CTO Mike Schroepfer, che ha chiesto scusa, come lo stesso profilo ufficiale di Facebook, sempre su Twitter, ha poi ribadito pochi minuti prima dell’una del mattino italiane.
Anche Mark Zuckerberg ha fatto capolino per cospargersi il capo di cenere dopo uno dei giorni più bui dal lancio di Facebook ad oggi. Con uno stringato messaggio postato sul suo profilo all’ 1.00 (ora italiana), il numero 1 del social network ha comunicato che i servizi stanno tornando online. Si scusa inoltre per “l’interruzione” affermando di sapere quanto le persone si affidino alle sue creature per rimanere in contatto con le persone care.
Poco più tardi, nel blog di Facebook, sono stati forniti altri dettagli (non del tutto esaustivi) sulla problematica che ha portato alla disastrosa interruzione dei servizi. Come ipotizzato da diversi esperti, il tutto risale ad una configurazione errata sui router che coordinano il traffico di rete tra i data center di Facebook. Nel post si legge anche che l’interruzione non ha causato perdite di dati.
Come ricorda Disinformatico, non è un record il disservizio di più di sei ore. Due anni fa i servizi del network sono stati offline più di quattordici ore (secondo altri, anche 24 ore). Le prossime ore saranno determinati per comprendere i motivi del disservizio (sempre che a Menlo Park vogliano condividere questa informazione con il mondo, cosa che non sembra appartenere a Facebook) e quanto abbia effettivamente inciso sulle attività che si appoggiano al network di Zuckerberg per generare profitto. E se ci saranno conseguenze e quali.
In aggiornamento…
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