Il 13 aprile 2029, un evento astronomico senza precedenti catturerà l’attenzione del mondo intero. L’asteroide 99942 Apophis, un massiccio corpo celeste di circa 340 metri di diametro, “sfiorerà” la Terra a una distanza di soli 31.000 chilometri, più vicino di molti satellati artificiali in orbita.
Questo passaggio ravvicinato, il più vicino mai registrato per un asteroide di queste dimensioni, offre agli scienziati un’opportunità unica di studio e al pubblico uno spettacolo celeste rarissimo. “L’approccio ravvicinato di Apophis nel 2029 sarà un’incredibile opportunità per la scienza,” afferma Marina Brozović, scienziata del Jet Propulsion Laboratory della NASA. “È un evento che capita una volta ogni mille anni.” Nonostante l’iniziale preoccupazione per un possibile impatto, gli esperti della NASA hanno ora escluso ogni rischio di collisione per i prossimi 100 anni. Davide Farnocchia, del Centro per lo Studio degli Oggetti Near-Earth della NASA, rassicura: “Un impatto di Apophis nel 2068 non è più nella gamma delle possibilità, e i nostri calcoli non mostrano alcun rischio di impatto per almeno i prossimi 100 anni.”
Questo evento straordinario non solo permetterà agli scienziati di studiare da vicino la composizione e la struttura di un asteroide potenzialmente pericoloso, ma servirà anche come test cruciale per i sistemi di monitoraggio e allerta precoce, fondamentali per la difesa planetaria. Gli astronomi prevedono che Apophis sarà visibile ad occhio nudo durante il suo avvicinamento, apparendo come un punto luminoso che attraversa rapidamente il cielo notturno. L’asteroide sarà osservabile da diverse parti del mondo, con le migliori condizioni di visibilità previste in Europa, Africa e parte dell’Asia occidentale.
Mentre la comunità scientifica si prepara per questo evento storico, l’interesse pubblico cresce. Osservatori astronomici e planetari in tutto il mondo stanno già pianificando eventi speciali per la notte del passaggio. “Questo è un momento emozionante per l’astronomia e la scienza planetaria,” commenta Paul Chodas, direttore del Centro per lo Studio degli Oggetti Near-Earth. “Apophis ci offre un’opportunità senza precedenti di testare e migliorare le nostre capacità di monitoraggio degli asteroidi”.
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