Acquistare dispositivi ricondizionati, può essere una buona pratica per la lotta contro lo smaltimento di rifiuti elettronici (e-waste), che secondo un rapporto delle Nazioni Unite, aumenteranno del 32%, raggiungendo 82 milioni di tonnellate entro il 2030. Una ricerca condotta da BVA Doxa e commissionata da Swappie ha analizzato le abitudini degli italiani in termini di mercato del ricondizionato. Secondo quanto emerso dall’indagine, 7 italiani su 10 scelgono di acquistare prodotti ricondizionati, con una percentuale ancora più alta tra i giovani di età compresa tra i 18 e i 30 anni. Nel dettaglio, il 46% preferisce gli smartphone, poi gli elettrodomestici (28%) e i computer fissi o portatili (27%). A seguire accessori (21%), tablet (18%), smartwatch e fotocamere (entrambi al 12%).
Italiani sempre più consapevoli negli acquisti sostenibili
I consumatori sono propensi ad acquistare ricondizionato per il prezzo più conveniente rispetto al nuovo, in particolar modo questo aspetto convince gli over 40 (45 – 64 anni). La funzionalità del dispositivo interessa invece il 39% degli interpellati, con la garanzia minima di un anno per il 35% degli interpellati. Molto rilevanti le condizioni estetiche, in particolar modo per i più giovani. Dati che, secondo Swappie, sottolineano la crescente consapevolezza in Italia circa la sostenibilità ambientale. 8 italiani su 10 dichiarano di ponderare le proprie decisioni di spesa in relazione a questo tema. In particolare, l’83% degli italiani considera l’aspetto ambientale durante l’acquisto di un nuovo prodotto, percentuale che sfiora la totalità del campione se si considera solamente il target femminile. Non solo ricondizionati, ma anche eco-compatibili; il 30% degli italiani utilizza regolarmente questa tipologia di prodotti, mentre il 58% lo fa occasionalmente.
Il 41% degli interpellati è concorde sul fatto che anche i gesti più piccoli possano portare a un cambiamento positivo. Come spegnere le luci quando non servono, differenziare i rifiuti e portare alla piattaforma ecologica i prodotti elettronici non funzionanti. Ma anche spegnere i device anziché lasciarli in standby e scollegarli dalla corrente quando non utilizzati, sono abitudini che possono fare la differenza e che già attuano una percentuale degli intervistati.
Una svolta culturale
La ricerca dell’azienda rivela come il 72% italiani è disposto a spendere di più per un prodotto ecocompatibile. Una svolta definita culturale dal brand, che potrebbe portare verso un consumo più responsabile e sostenibile. la propensione a spendere di più si aggira intorno ai 10-20 euro in più, con una maggiore inclinazione tra i consumatori più maturi (45-64 anni).
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