Da poche settimane OnePlus 13 è stato introdotto anche nel mercato italiano e lotta alla pari con i maggiori top di gamma del settore. Ma a giudicare da una prova approfondita, sono poche (ma fondamentali) le differenze con il modello precedente, perlopiù estetiche e in termini di batteria.
La confezione
Sulla confezione non c’è molto da dire, è davvero essenziale. Troviamo oltre allo smartphone, l’iconico cavo rosso di OnePlus e niente più. Peccato, perché il modello precedente ospitava il caricabatterie da 100W.
Il design di OnePlus 13
Il design di OnePlus 13 è molto simile rispetto al modello precedente, a cambiare aspetti minimi. Incominciamo dalle dimensioni: il nuovo dispositivo è leggermente più contenuto, con misure di 162,9 x 76,5 x 8,5 mm (per la colorazione della prova, l’Arctic Dawn) contro i 164,3 x 75,8 x 9,2 mm della generazione del 2024. Il modello di quest’anno guadagna, a dispetto di uno spessore più ridotto, la certificazione IP68 e IP69. La parte posteriore è in vetro satinato e non soffre ditate, tuttavia non è molto resistente ai graffi.

L’aspetto è molto simile (se non identico) rispetto al 12, colori e texture a parte. La cornice, in alluminio, soffre sì le ditate ed è un po’ scivolosa. La parte inferiore presenta lo slot per le due SIM, l’ingresso per la USB-C, uno speaker sulla destra, il tasto di accensione e il bilanciere del volume e nella parte alta il sensore a infrarossi. A sinistra lo slider per il volume. Anche il peso è leggermente inferiore rispetto al modello precedente, di soli 10 grammi. Nel complesso il telefono resta comunque un po’ ingombrante e l’utilizzo con una mano potrebbe essere difficoltoso.


Lo schermo di OnePlus 13
Lo schermo è uno dei fiori all’occhiello dell’offerta di OnePlus 13. Come il modello precedente, lo schermo è un AMOLED da 6,8 pollici con risoluzione da 3.168 x 1.440 pixel. La protezione questa volta è la Ceramic Guard, per il resto ritroviamo la luminosità fino a 4.500 nits, che gli consente una visione normale dei contenuti anche sotto la luce del Sole. Il pannello rispetto al modello precedente, appare di una qualità migliore anche a livello costruttivo, ma è meno agevole perché più piatto rispetto alla curvatura presente sul 12. Non molto altro da dire su quello che è comunque un pannello ampiamente personalizzabile e che permette una fruizione di contenuti affiancata da degli speaker altrettanto di qualità.

Hardware, Software & AI
Il modello che abbiamo ricevuto in prova, arriva con a bordo l’ultima fatica dell’offerta di fascia alta di Qualcomm, ovvero lo Snapdragon 8 Elite, che si affaccia sui flagship di quest’anno. A supportare il chipset, 16 GB di RAM, di default espansi di ulteriori 12 GB di RAM, senza che il sistema sortisca contraccolpi di sorta. Abbiamo anche 512 GB di storage e una interminabile batteria da 6.000 mAh, con carica fino a 100W e carica wireless fino a 50W. Inutile dire che le performance siano impressionanti, sia nell’esecuzione delle app più impegnative sia nell’interminabile e instancabile batteria. A proposito, la batteria merita un encomio particolare, poiché è decisamente più generosa rispetto a OnePlus 12, a dispetto però di uno spessore minore. Un lavoro ingegneristico degno di nota. Sempre in termini di autonomia, la batteria supporta la ricarica inversa wireless a 10W e tramite cavo a 5W. A bordo Android 15 e la OxygenOS 13.




Forse, un po’ deludente la parte relativa all’AI. La ricerca globale è disponibile solo per la lingua Inglese, può effettuare ricerche solo nei primi 1.000 file e note salvati sul dispositivo. Il processo di ricerca viene eseguito sui primi 30.000 caratteri di ogni file o nota. A parte questo dunque, la ricerca AI in Italiano non è disponibile, almeno non da subito. Per quanto riguarda invece la modifica delle foto, troviamo gli stessi tool presenti sul 12, ovvero una funzione per aumentare la nitidezza, rimettere a fuoco l’immagine, cancellare punti di disturbo all’interno di una immagine (persone, oggetti, etc) o rimuovere i riflessi. Poi si potrà ovviamente usare Gemini o installare ChatGPT. Non mancano comunque applicazioni pre-installate dotate di AI per la produttività. L’app Traduci permette la traduzione in tempo reale di conversazioni o discorsi e anche dello schermo. Le Note invece, permette di trascrivere fino a 5 minuti i dialoghi; troviamo anche l’assistente per generare del testo, accorciarlo, cambiarvi il tono, migliorarlo è così via.
Il reparto fotografico di OnePlus 13
Questa volta la tripletta è completa: tre fotocamere e tutte da 50 Mpixel, almeno nella parte posteriore. La principale ospita un sensore Sony LYT-808 con stabilizzatore ottico, un’altra fotocamera con zoom ottico 3x e una grandangolare. Tutte firmate Hasselblad. Molto bene anche la fotocamera selfie da 32 Mpixel che questa volta è in grado di registrare video a 4K a 60 fps. Le immagini in generale sono di grandissima qualità, in particolare nei ritratti. Rispetto alla generazione precedente, le immagini appaiono più luminose anche negli ambienti interni e molto più dettagliate. Una qualità fotografica che aumenta di volta in volta. Sono tuttavia elementi percepibili da occhi allenati e da chi con la fotografia ci lavora o è un appassionato amatoriale, ma la qualità c’è e si vede. In ogni reparto. Anche i video sono molto più fluidi, anche registrando a 4K a 60fps, si percepisce una maggior fluidità mentre si passa da una fotocamera all’altra, senza che vi siano accelerazioni improvvise nello zoom; è tutto più fluido e gradevole.
































Conclusioni
OnePlus 13 è un telefono senza dubbio di grande qualità, piacevole e altamente performante. Costa 1.079 euro nella configurazione in nostro possesso. In linea, anzi, forse un po’ più economico rispetto agli altri flagship, peccato però che perda rispetto al passato il caricabatterie da 100W. L’evoluzione rispetto all’anno scorso è una maggior qualità fotografica (ma non da essere una discriminante) e una batteria molto più avanzata. La sensazione però è che ci sia una lacuna in ambito intelligenza artificiale, che la concorrenza interna (leggasi OPPO) sta integrando, gradualmente, con sempre più decisione. Probabilmente è solo questione di tempo, ma rispetto ai competitor è probabilmente un gap rilevante. Insomma, diversi i miglioramenti, ma qual è la discriminante che mi possa convincere dal comprare il 13 anziché il 12?
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