ChatGPT Plus

OpenAI affronta le preoccupazioni su ChatGPT

La società rafforza il suo impegno nella sicurezza e nella privacy, mentre altri paesi valutano il blocco del servizio.

La società rafforza il suo impegno nella sicurezza e nella privacy, mentre altri paesi valutano il blocco del servizio.

Primavera intensa per OpenAI, che dopo aver lanciato ChatGPT, tra entusiasmo e scetticismo, si è trovata ben presto a fare i conti con le preoccupazioni della Scienza, degli esperti di tecnologia e per ultimo, i burocrati. I dubbi avanzati dal Garante della Privacy italiano, che ne ha poi disposto il blocco, hanno dato il via agli omologhi di Paesi quali Francia, Germania, Canada e Irlanda a muoversi come l’Autorità del Belpaese.

Ecco perché OpenAI è corsa ai ripari e il 5 aprile ha pubblicato una pagina sul proprio sito Web dove illustra le modalità con cui affrontare i dubbi del mondo. Secondo quanto si legge, la società ha speso oltre sei mesi lavorando per migliorare la sicurezza del suo ultimo modello, GPT-4, prima di rilasciarlo al pubblico. Tra le misure adottate, OpenAI avrebbe ridotto l’82% la probabilità che il modello generi contenuti non consentiti e ha messo in atto un solido sistema di monitoraggio degli abusi.

Attenzione anche ai bambini. Un filtro chiederà conferma che gli utenti abbiano almeno 18 anni o, nel caso di utenti di età compresa tra 13 e 18 anni, l’approvazione dei genitori. La società lavora con sviluppatori come la Khan Academy per creare misure di sicurezza su misura per specifici casi d’uso, e sta esplorando opzioni di verifica dell’età degli utenti. Per quanto riguarda la privacy, OpenAI afferma di non utilizzare i dati per vendere servizi, fare pubblicità o creare profili di persone. L’azienda si impegna a rimuovere le informazioni personali dai set di dati di addestramento e a rispondere alle richieste degli individui di eliminare le loro informazioni dai sistemi dell’azienda.

OpenAI ha anche migliorato l’accuratezza fattuale di GPT-4, che ha ora il 40% in più di probabilità di produrre contenuti corretti rispetto al suo predecessore, GPT-3.5. Tuttavia, l’azienda riconosce che c’è ancora molto lavoro da fare per ridurre ulteriormente la probabilità di allucinazioni e per educare il pubblico sugli attuali limiti degli strumenti di intelligenza artificiale. La società si è detta impegnata a dedicare tempo e risorse alla ricerca di mitigazioni efficaci e tecniche di allineamento, sottolineando l’importanza di un approccio pratico per affrontare i problemi di sicurezza dell’IA. OpenAI promuove inoltre la collaborazione e il dialogo aperto tra le parti interessate per creare un ecosistema di IA sicuro, e si prepara a contribuire alla sfida globale di garantire uno sviluppo e un’implementazione efficaci e responsabili dell’intelligenza artificiale. Che sia sufficiente il tutto a ripristinare il servizio in Italia? Intanto i vertici di OpenAI hanno incontrato nella serata di ieri il Garante italiano. Per sapere se il colloquio è servito, si dovrà attendere le prossime ore.

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Giornalista pubblicista, SEO Specialist, fotografo. Da sempre appassionato di tecnologia, lavoro nell'editoria dal 2010, prima come fotografo e fotoreporter, infine come giornalista. Ho scritto per PC Professionale, SportEconomy e Corriere della Sera, oltre ovviamente a Smartphonology.