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Big Tech e licenziamenti, oltre 280mila nel 2024 (e si continua)

Il settore tecnologico ha vissuto un anno turbolento nel 2024, con oltre 280.991 dipendenti licenziati a livello globale a causa dell’incertezza economica e della riorganizzazione delle strategie aziendali. Oltre la metà di questi tagli, 157.950, sono stati annunciati da aziende statunitensi, sottolineando il ruolo centrale degli Stati Uniti in questa crisi occupazionale. Dell, Intel e Amazon sono stati tra i principali attori di questi licenziamenti di massa, con il colosso dei PC che ha tagliato 18.500 posti di lavoro, seguito da Intel e Amazon con circa 15.000 licenziamenti ciascuno.

Questa ondata di tagli non è stata un fenomeno isolato ma parte di un trend più ampio di ridimensionamento nel settore tecnologico, alimentato dalla necessità di ridurre i costi dopo anni di crescita rapida. L’adozione sempre più diffusa dell’intelligenza artificiale ha inoltre reso obsolete diverse posizioni, portando alla cancellazione di interi team. La crisi occupazionale nella tecnologia sembra ormai strutturale e non più un semplice assestamento temporaneo.

I licenziamenti nel settore tecnologico nel 2024

I dati raccolti da RationalFX, aggregati a informazioni da WARN notices statunitensi, il portale TrueUp, TechCrunch e il tracker Layoffs.fyi, mostrano una realtà allarmante. I 267 principali licenziamenti negli USA hanno colpito oltre 157.950 lavoratori nel settore tecnologico. Al di fuori degli Stati Uniti, anche paesi come Cina, India, Germania, Corea del Sud e Giappone hanno registrato pesanti tagli, ma le cifre risultano inferiori rispetto agli USA. Sebbene i licenziamenti abbiano interessato aziende di ogni settore tecnologico, il comparto della produzione hardware è stato particolarmente colpito. Dell, Intel e Amazon guidano questa classifica, ma anche Samsung (14.455 licenziamenti), Toshiba (9.000) e Siemens (5.000) hanno ridotto drasticamente la loro forza lavoro.

Anche il settore dei veicoli elettrici ha subito licenziamenti, con Tesla che ha tagliato 14.000 posti di lavoro e la cinese Li Auto che ha licenziato 10.000 dipendenti. Le difficoltà economiche e l’aumento dei costi di produzione hanno messo sotto pressione anche i giganti del software, con Cisco (9.600 licenziamenti), SAP (9.500) e Microsoft (4.985) tra le aziende più colpite.

tech companies with the largest layoffs in 2024

L’ondata di licenziamenti continua nel 2025

L’inizio del 2025 non ha segnato una ripresa, anzi. Le aziende tecnologiche, soprattutto negli Stati Uniti, continuano a ridurre la forza lavoro. Dall’inizio dell’anno, 29.537 dipendenti sono stati licenziati, di cui 20.000 negli USA e circa 10.000 nel resto del mondo. Le aziende con il maggior numero di licenziamenti nei primi mesi del 2025 sono:

  • Meta (Menlo Park, USA) – 3.600 licenziamenti
  • STMicro (Ginevra, Svizzera) – 3.000 licenziamenti
  • Onsemi (Phoenix, USA) – 2.400 licenziamenti
  • Microsoft (Redmond, USA) – 2.280 licenziamenti
  • Amazon (Seattle, USA) – 2.100 licenziamenti
  • Workday (Pleasanton, USA) – 1.750 licenziamenti
  • Cruise (San Francisco, USA) – 1.050 licenziamenti
  • Salesforce (San Francisco, USA) – 1.000 licenziamenti
  • eFishery (Bandung, Indonesia) – 1.000 licenziamenti
  • Blue Origin (Kent, USA) – 1.000 licenziamenti

Oltre a queste, molte altre aziende hanno avviato licenziamenti senza fornire numeri ufficiali. Tra queste TikTok, Expedia, eBay, Zillow e Google, che ha iniziato con un programma di “uscita volontaria” per i dipendenti della divisione Platforms & Devices negli USA, per poi estendere i tagli alla sua divisione Cloud.

Perché le aziende tech stanno licenziando nonostante i profitti?

La contraddizione più evidente riguarda il fatto che molte aziende tecnologiche stanno registrando utili record pur riducendo la loro forza lavoro. Amazon, ad esempio, ha visto le sue vendite nette aumentare dell’11% nel terzo trimestre del 2024, con un incremento del 55,6% dei profitti operativi. Allo stesso tempo, Dell ha registrato una crescita dei ricavi per tre trimestri consecutivi, mentre Tesla continua a dominare il mercato dei veicoli elettrici. Dietro i licenziamenti ci sono diversi fattori, tra cui:

  • Sovradimensionamento durante la pandemia: molte aziende hanno assunto in eccesso tra il 2020 e il 2022 e ora stanno rivedendo la loro forza lavoro.
  • Automazione e IA: l’adozione crescente di strumenti basati sull’intelligenza artificiale ha reso superflui diversi ruoli tradizionali.
  • Inflazione e timori di recessione: le aziende si stanno preparando a una possibile contrazione economica riducendo i costi.
  • Pressione degli investitori: gli azionisti vogliono vedere aziende più snelle e redditizie, spingendo per riduzioni dei costi operativi.

Un fenomeno globale, ma con impatti diversi

Gli Stati Uniti restano il fulcro dei licenziamenti nel settore tecnologico, con California, Texas e Washington tra gli stati più colpiti. La California, in particolare, ha registrato 63.791 licenziamenti nel 2024, pari al 40,4% del totale USA. Anche in Europa e Asia le aziende tech hanno ridotto i loro organici. In Germania, SAP ha annunciato una ristrutturazione che potrebbe eliminare fino a 10.000 posti di lavoro. Siemens e Infineon hanno seguito la stessa strada. Nel Regno Unito, il settore fintech ha sofferto particolarmente, con aziende come Revolut e Wise che hanno annunciato tagli.

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