“Le app di pagamento non sono banche” il monito USA

Gli strumenti di pagamento digitali come PayPal, Venmo, Cash App e Apple Pay sono molto apprezzati per la loro comodità, tuttavia, il Bureau di Protezione Finanziaria dei Consumatori degli Stati Uniti (CFPB) avverte che troppi consumatori li stanno trattando erroneamente come banche tradizionali. In un comunicato rilasciato giovedì, il direttore del CFPB, Rohit Chopra, ha esortato i consumatori a essere consapevoli del fatto che queste applicazioni non offrono le stesse protezioni di una banca o di una cooperativa di credito.

Secondo quanto riferito nella press release, il direttore del CFPB, servizi come PayPal, Cash App e Apple Pay “Sono sempre più spesso utilizzati come sostituti di un conto bancario tradizionale, ma mancano delle stesse protezioni per garantire la sicurezza dei fondi“. L’agenzia ha inoltre rivelato che oltre tre quarti degli adulti americani hanno utilizzato almeno un’app di pagamento, indicando il crescente ruolo di queste piattaforme nel sistema finanziario moderno. Il CFPB ha rilasciato queste osservazioni nel contesto dei recenti fallimenti bancari di alto profilo come Silicon Valley Bank e Signature Bank. Mentre i clienti di queste istituzioni sono stati risarciti grazie all’assicurazione federale, le app di pagamento, al contrario, non beneficiano di tale assicurazione. Di conseguenza, se una di queste aziende dovesse fallire, i clienti rischierebbero di perdere i loro fondi.

Secondo il CFPB, miliardi di dollari dei consumatori sono a rischio a causa della tendenza delle app di pagamento di incoraggiare i clienti a conservare fondi piuttosto che limitarsi a effettuare transazioni. L’agenzia ha anche rilevato che queste piattaforme non sono immuni da una corsa agli sportelli, un fenomeno che ha recentemente causato il fallimento di alcune banche. Alcuni fondi conservati in determinati tipi di conti delle app di pagamento sono effettivamente depositati in banche aderenti alla FDIC e quindi protetti. Tuttavia, molti sono detenuti dalle piattaforme stesse, senza assicurazione federale.

Il Bureau ha anche sollevato preoccupazioni sul fatto che queste app guadagnano investendo i fondi dei loro clienti, un modello di business simile a quello delle banche. Tuttavia, a differenza dei depositi bancari assicurati, questi fondi sarebbero a rischio se gli investimenti delle app perdessero valore. Riferendosi al recente fallimento della piattaforma di criptovaluta FTX, l’organizzazione ha sottolineato che in caso di fallimento di un’app di pagamento non bancaria, i clienti potrebbero non essere gli unici creditori a rivendicare i beni rimanenti dell’azienda. Ha avvertito che, anche se i consumatori potrebbero non perdere i loro fondi, potrebbero però sperimentare significativi ritardi nell’accesso ai loro soldi durante il processo di fallimento.

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