Google ha avviato un ambizioso programma di test per migliorare l’efficienza dei semafori urbani attraverso l’uso dell’intelligenza artificiale. L’iniziativa, denominata Green Light, è stata lanciata nel 2023 in diverse città del mondo, tra cui Seattle, Rio de Janeiro e Calcutta, con l’obiettivo di ottimizzare la gestione del traffico e ridurre le emissioni di gas serra.
I dati di Google Maps e i benefici
Il sistema di Google utilizza i dati di Google Maps per raccogliere informazioni sui flussi di traffico in tempo reale. Questi dati vengono elaborati da un modello di apprendimento automatico che suggerisce modifiche alla temporizzazione dei semafori, al fine di ridurre i tempi di attesa e migliorare il flusso dei veicoli agli incroci. Secondo i dati preliminari, l’adozione di questo sistema potrebbe ridurre le fermate del 30% e diminuire le emissioni agli incroci fino al 10%, grazie alla riduzione dei tempi di minimo dei veicoli.
Il progetto si distingue dai tradizionali sistemi di gestione del traffico per la sua capacità di funzionare senza la necessità di sensori fissi o costose infrastrutture aggiuntive. Gli ingegneri del traffico locali possono utilizzare i suggerimenti del sistema per apportare modifiche efficaci alla temporizzazione dei semafori, basandosi su una vasta quantità di dati raccolti dai dispositivi mobili che utilizzano Google Maps. Nonostante i primi risultati positivi, il sistema non è ancora in grado di sostituire completamente il processo decisionale umano. In diverse città, tra cui Seattle e Manchester, le autorità locali hanno scelto di non adottare alcuni dei suggerimenti del sistema, privilegiando invece altre priorità, come la gestione del traffico pedonale o il miglioramento delle linee di trasporto pubblico.
Prossimi step
Rimane da valutare inoltre, l’impatto a lungo termine del sistema Green Light sulla riduzione delle emissioni di carbonio. Sebbene la riduzione del traffico stop-and-go possa contribuire a migliorare la qualità dell’aria locale, non è chiaro se ciò possa tradursi in una significativa diminuzione delle emissioni complessive di gas serra. Alcuni esperti avvertono che la riduzione dei tempi di attesa ai semafori potrebbe persino incentivare l’uso dell’automobile, un fenomeno noto come “domanda indotta”, che potrebbe annullare parte dei benefici ambientali. Google ha offerto il programma Green Light alle città partecipanti senza costi aggiuntivi, e l’azienda prevede di espandere il progetto ad altre aree urbane nei prossimi anni. Sebbene restino alcune incertezze riguardo all’efficacia e alla sostenibilità del sistema, l’iniziativa rappresenta un passo avanti nell’uso dell’intelligenza artificiale per affrontare una delle principali sfide delle città moderne: la gestione efficiente del traffico urbano
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