La Corte d’Appello USA: incostituzionali i mandati per geofence

La Corte d’Appello degli Stati Uniti per il Quinto Circuito ha emesso una sentenza significativa che dichiara incostituzionali i mandati di perquisizione geofence, limitando l’uso di questa controversa pratica in Louisiana, Mississippi e Texas. La decisione si basa sul Quarto Emendamento, che protegge i cittadini da perquisizioni e sequestri ingiustificati, definendo i mandati di geofence come “categoricamente proibiti”.

I mandati di geofence, noti anche come mandati di perquisizione “inversa”, permettono alla polizia di delimitare un’area specifica su una mappa, come la scena di un crimine, e di richiedere a società tecnologiche come Google di fornire dati sulla posizione di tutti i dispositivi presenti in quella zona in un determinato momento. Tuttavia, questo approccio ha suscitato critiche per la sua natura vaga, che potrebbe coinvolgere persone innocenti.

Il caso che ha portato a questa sentenza riguarda una rapina avvenuta nel 2018 in Mississippi, in cui la polizia ha utilizzato un mandato di geofence per identificare i sospettati. Sebbene il Quinto Circuito abbia stabilito che la pratica è incostituzionale, ha comunque confermato la condanna dell’imputato, riconoscendo che il dipartimento di polizia aveva agito in buona fede, data la novità della tecnologia all’epoca. Questa sentenza contrasta con una decisione recente del Quarto Circuito, che copre Carolina del Nord, Virginia e West Virginia, dove i mandati di geofence sono stati considerati legali. Tale divergenza tra le corti potrebbe portare la questione fino alla Corte Suprema.

La decisione del Quinto Circuito ha sollevato interrogativi più ampi sulla costituzionalità dei mandati digitali per i contenuti online, in un contesto in cui le aziende tecnologiche conservano enormi quantità di dati sui loro server. Mentre Google ha iniziato a memorizzare i dati sulla posizione degli utenti direttamente sui dispositivi per ridurre l’efficacia dei mandati di geofence, l’uso di questi strumenti da parte delle forze dell’ordine è aumentato negli ultimi anni. La sentenza rappresenta una vittoria per i sostenitori delle libertà civili, che hanno a lungo sostenuto che i mandati di geofence rappresentano una violazione dei diritti costituzionali, e pone un freno all’uso di questa tecnologia in tre stati degli Stati Uniti.

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